Da "PILLOLE" di Gian carlo Marchesini in www.calderano.it
"Io penso che in politica bisogna guardarsi
dall'atteggiamento di chi nelle sue posizioni e convinzioni si crede completo,
perfetto, definitivamente arrivato e compiuto. La ritengo tentazione propria di
chi teme o non accetta i rischi del cambiamento. Con esso la propria identità
potrebbe andare in frantumi, e così si cristallizza e pietrifica trasformandola
in monumento. Chi non ha fiducia nella vita e in se stesso, tende a rifugiarsi
in qualche credenza: il tifo per una squadra di calcio, il conforto degli amici
di una piazza, una forza politica o una chiesa titolare di una verità tanto
assoluta quanto immaginaria, capace però di produrre effetti
calmanti quanto una droga. La vita senza percorso e processo non ha né
senso né forza. Ha energia e direzione solo nel mutamento che accetta
l'inevitabile rischio della caduta e dell'inciampo. Altrimenti ai trasforma in slogan e finzione, litania e rito. Cioè in
un nulla rumoroso".








Ordinatamente disposti,
rivedo oggetti, ormai sfuggiti dalla mia memoria, che mi riportano alla mia
primissima infanzia. Rivedo Assunta, la lattaia, col suo contenitore del latte,
che bussa 













Andavi, al
livido bagliore di una lanterna che squarciava le tenebre dei nostri monti e
che silenziosa Ti faceva, insieme alle stelle compagnia, alla ricerca di legna
che, all’alba, raccolta in fascine, vendevi in paese. Raccontavi a me bambino,
le fantastiche voci della notte che per te non avevano più misteri, essendo
diventati, dopo anni di condivisione, parte integrante del Tuo vivere e della
Tua conoscenza.


