-Da "Melandro NEW - Notizie dalla Basilicata"
“Garum Nostrum. Tra memoria e innovazione nell’uso e nella trasformazione del pesce povero”, il 15 dicembre a Maratea

IL GARUM, COS’È E QUALI PROSPETTIVE HA IN SERBO
– Il Garum è una salsa tipica dell’Antica Roma, ottenuta da una
complessa lavorazione di alcune parti del pesce e utilizzata dai romani
come condimento per molti piatti. Prodotto dal sapore forte e dall’odore
pungente, per certi versi può essere considerato parente della ben più
nota colatura di alici della Costiera Amalfitana. Un tempo molto diffuso
in aree quali le Isole Pontine e l’Arcipelago Campano, se ne attesta la
presenza storica consolidata in tutto il Golfo di Policastro. Oggi,
pescatori e ristoratori di Maratea vogliono avviare la riscoperta del
Garum per inserirlo nei menu e, pensando più in grande, per produrlo e
commercializzarlo generando posti di lavoro. Il tutto nell’ambito di un
più ampio obbiettivo: integrare le risorse finanziarie della pesca
creando una filiera del “pesce povero”, ovvero di quelle specie ittiche
presenti in quantità cospicua nel mare di Maratea, ma non oggetto di
attenzione
commerciale. Tra queste: sugarello, rovello, pagello, tombarello,
sarda. “Pesce azzurro, dunque – spiega Manuel Chiappetta, vicepresidente
del Flag Coast to Coast e portavoce dell’associazione dei pescatori di
Maratea –, con caratteristiche organolettiche e nutritive eccellenti che
però si preferisce non pescare poiché, per molteplici ragioni, non ha
mercato nella nostra zona. La produzione del Garum è solo uno dei
possibili sbocchi di una filiera del pesce povero che dobbiamo creare
per far sì che il tessuto economico del territorio si riappropri dei
propri meccanismi. Molti giovani si riavvicinano all’agricoltura, perché
non dovrebbero riavvicinarsi alla pesca? Alla riscoperta del Garum
stiamo lavorando con il gruppo di sperimentazione gastronomica che
costituisce una bella realtà collaborativa. Conoscendo la complessità
della sua preparazione, che tra l’altro prevede una delicata fase di
fermentazione, si può parlare di vera e propria sfida più che di
progetto”.


LA DEGUSTAZIONE: IL “PESCE POVERO” IN TAVOLA –
Al termine del convegno seguirà una degustazione a cura di Laboratorio
Gastronomico, gruppo di sperimentazione gastronomica. Gli chef dei
rinomati ristoranti, parte essenziale del progetto, hanno approntato
allo scopo un menu composto da piatti frutto di saperi e culture
tradizionali e realizzati con le specie ittiche oggetto della
costituenda filiera del pesce povero.
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