
Nicola SAVINO
"Piazze piene ed urne vuote"!, la delusione di Nenni dopo il 18 aprile1948 si ripeterà per le "regionali" di Basilicata?
Un altro socialista di "rango". Giuliano Amato, ad un Compagno dei suoi tempi , notava che il nuovo anno è "da affrontare con gli scongiuri!" La sua intervista su Repubblica del 2/1, intitolata "Democrazia a rischio", ha suscitato l'irritazione del Presidente Meloni e dimostrato che i metodi napoletani fanno cilecca. Nell'intervista avverte che "l'Italia potrà seguire Polonia e Ungheria..."; che la Destra al Governo, non è nè quella moderata di Berlusconi nè quella repubblicana di Fini, tant'è che non condivide i "nuovi diritti" riconosciuti dalla Corte Costitizionale; che Essa punta ad un premierato il quale, per ottenere la "fiducia" degli alleati, dovrà "mercanteggiare ministeri e posti di comando". Perciò, auspica che "il Pd...conquisti il Centro, che trovi (con esso) un punto d'incontro".
Secondo F. Barbera, ormai anche le piazze sono vuote (2023) perchè "le forme della partecipazione sono profondamente cambiate" e la comunicazione tra società ed istituzioni ...si è quasi interrotta: le domande sociali si esprimono o con la contrattazione tra micro-corporazioni (tassisti, ambulanti, balneari etc.) e pezzi delle istituzioni; oppure "all'interno di cerchie di socialità ed impegno civico".
Da noi, con "Basilicata casa comune", si sta avviando..proprio questo fenomeno:ch'è perciò da seguire con attenzione, almeno finchè i partiti resteranno "sfarinati" (R. Formica). Al momento, esso sembra tassello indispensabile per l'unica alternativa possibile ai metodi degli ultimi anni, esclusivamente finalizzati alla "cattura del consenso".
Un dato di fatto incontrovertibile -ripetutamente autoproclamato- è che il "nostro" Governo regionale si sia applicato, e molto vigorosamente, ai "bonus" invece che alle infrastrutture ed ai servizi di utilità collettiva (condizioni necessarie per una buona densità demografica). Per di più, siamo in uno scenario tale che...chi aiuta le Destre regionali sorregge di fatto il Governo centrale, il quale è dalla parte di Polonia e Ungheria, con il Poteri ideologicamente estranei all'UE. Sicchè, salve sorprese a pochi mesi dalle urne, sembra che il Movimento civico sia indispensabile per una nuova prospettiva in Basilicata; e che perciò sia da auspicare che tutte le altre formazioni (anche Sigle) di tradizione democratica si rendano disponibili all'accordo. Ma anche che il Comitato faccia altrettanto, emendandosi da una tattica spesso apparsa grossolana e limitativa delle iniziative altrui.
Insomma, si decide non soltanto sulla possibilità che, finalmente, ogni giovane lucano non sia più assillato dal pensiero di dover scappar via; ma anche di evitare che l'Italia regredisca nelle sue libertà e l'Europa non giunga a federarsi come il futuro chiaramente impone!
Nelle prossime regionali decidiamo non soltanto per la Basilicata e per l'Italia ( come ha ben dimostrato il pronunciamento sull'autonomia differenziata): non si salvano i Borghi, neanche i più grandi, regalando immobili al recupero; nè potrebbe il Mezzogiorno in assenza di una cornice europea proiettata nel Mediterraneo! I nostri Amministratori "fanno i salti mortali" per regger le situazioni, ma i macigni non si rimuovono se non in una cornice che recluda la ricaduta in mentalità che concepirono le guerre d'Africa ed il colonialismo.
Per tutto questo, ch'è tutt'altro che poco, necessita non chiudersi nelle rivalità e nelle ambizioni paesane; ed imporsi l'accordo con l'aiuto dei 5S che, in Basilicata, sono stati sempre coerenti per l'Alternativa; il tutto saldando la "capacità politica" degli Ex con la "buona volontà e l'attualità" che i tempi assegnano ai Civici.
Infine, gli Ex potrebbero influenzarli a strutturarsi secondo l'art. 49 CC: dunque a costituirsi insieme con loro in un unico Partito Progressista. Nel contempo, sventiamo l'attacco che, anche attraverso i poteri regionali, la Destra porta alla Costituzione ed al futuro dell'Europa; e lavoriamo per urne regionali finalmente piene di speranza! ns
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