- Da www.talentilucani.it -
Di Redazione il
Editoriale
C’è un modo di intendere la
politica che, più che ispirarsi alla responsabilità, ricorda le manovre
silenziose di sommergibili che si muovono sotto il pelo dell’acqua, o le
immersioni opportunistiche dei palombari che vanno a cercare ciò che
serve, dove serve.
Accade in Basilicata, terra di
storia e dignità, troppo spesso da parte di alcuni beneficiari della
fiducia dei lucani, ridotta a terreno di scambio, di tattiche, di
posizionamenti opachi.
A Potenza, capoluogo che dovrebbe
essere guida istituzionale e morale della Regione, e a Matera, città
simbolo della cultura europea, si assiste invece a manovre che
disorientano cittadini ed elettori.
I partiti centristi, in particolare Azione e Italia Viva, sembrano aver smarrito ogni freno inibitore.
A Matera stringono alleanze con
esponenti del centrosinistra nelle cui liste si rilevano ( candidati
Psi, candidati +Europa, con parte dei candidati di SÌ, Verdi , BCC e con
candidati sospesi di Forza Italia) , che tutti (appassionatamente )
insieme appoggiano il candidato consigliere regionale (già sospeso)del
Partito Democratico, mentre in Regione, a trazione centro destra, si
spartiscono incarichi e ruoli in ogni direzione, senza un apparente
criterio di coerenza politica, ma solo di opportunità.
L’ultima nomina alla SEL , che segue quelle dell’Apt è solo l’episodio più recente di questa logica.
Nessuno mette in discussione le
qualità dei nominati , che saranno certamente professionisti competenti ,
ma il metodo solleva interrogativi. Incarichi e postazioni vengono
assegnati con modalità che rafforzano il sospetto di un’unica vera
ideologia: quella del DCV, “Dove Conviene Vanno”.
È un fenomeno che contamina la
politica, la snatura, e mina il rapporto di fiducia con i cittadini. Chi
oggi rappresenta forze politiche di caratura nazionale e ha ricoperto
incarichi di primo piano dovrebbe sentire il dovere di restituire
serietà al proprio ruolo.
Invece, si continua a navigare a
vista, in una confusione in cui tutto è negoziabile, tutto è
reversibile, tutto è sacrificabile, tranne il proprio tornaconto.
E se dovesse servire, si lanciano
stilettate, come le ultime nelle sanità, che sono finalizzate a lacerare
e giammai a stroncare definitivamente l’idillio con gli alleati di
turno.
Così si mortifica la politica, si
svilisce il dibattito, si umilia l’elettore. E finché nei partiti, tanto
del centrosinistra quanto del centrodestra, si continuerà a tollerare
questo doppio gioco, nessun progetto serio potrà attecchire.
Occorre un atto di responsabilità.
Servono parole chiare da parte dei segretari regionali, ma soprattutto
dei vertici nazionali. Basta ambiguità. È tempo che ciascuno dica da che
parte sta, senza maschere, senza furbizie, senza doppi fondi.
La Basilicata non ha bisogno di
equilibristi o di strateghi dell’ambiguità. Ha bisogno di visione, di
coerenza, di verità. E soprattutto, ha bisogno che la politica torni ad
essere un servizio, non una corsa al posizionamento.
Solo così si potrà costruire un
futuro degno di questa terra, per troppo tempo sacrificata sull’altare
delle convenienze personali.
Nessun commento:
Posta un commento