La riforma che introduce la separazione delle carriere della Magistratura è stata approvata definitivamente dall'aula del Senato. Il disegno di legge costituzionale ha avuto 112 voti favorevoli, 59 contrari e 9 astensioni. Il voto è il quarto e ultimo passaggio parlamentare, come previsto dalla Costituzione.
Il disegno di legge costituzionale prevede la modifica dell’art. 104 della Costituzione, dove accanto alla frase “la magistratura costituisce un ordine autonomo e indipendente da ogni altro potere” viene aggiunto l’inciso “è composta da magistrati della carriera giudicante e della carriera requirente”. I magistrati non entreranno più di ruolo con l’unico concorso potendo poi passare dalla funzione giudicante a quella requirente e viceversa, ma dovranno scegliere sin dall’inizio in quale carriera svolgere la propria attività senza possibilità di migrare.
Come conseguenza della separazione delle carriere il DDL prevede la sostituzione del CSM con due distinti organi di autogoverno, entrambi presieduti dal Presidente della Repubblica, con la presenza come membri di diritto del primo Presidente della Corte di Cassazione e del Procuratore Generale della Corte. Accanto ai magistrati(i due terzi) saranno presenti nell’Alta Corte anche membri laici individuati tra professori e avvocati selezionati in un apposito elenco stilato dal Parlamento in seduta comune. L’elezione avverrà mediante estrazione a sorte.
Il potere disciplinare, oggi affidato ad una sezione speciale del CSM sarà devoluto all’Alta Corte disciplinare, composta da 15 giudici, di cui 3 nominati dal Capo dello Stato, 3 estratti a sorte da un elenco formato dal Parlamento, 6 tra magistrati giudicanti e 3 tra i magistrati requirenti, con competenze sulle assunzioni, assegnazioni, trasferimenti, valutazioni di professionalità e conferimenti di funzioni nei riguardi dei magistrati.
IN PRIMAVERA REFERENDUM CONFERMATIVO

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