I giornalisti hanno certamente il diritto di scrivere e i cittadini il diritto di essere informati su ciò che avviene, ma l’uccisione di una giovane ragazza non è una partita di calcio da seguire minuto per minuto parteggiando come tifosi per i possibili esiti dell’indagine, l’assassino è già stato condannato, l’assassino è un altro o forse erano più persone e così via. I servizi televisivi – ormai a puntate come le fiction – e gli articoli insistono su tutti i particolari, sangue, impronte, il percorso del corpo della vittima, la ricerca dell’arma usata, forse un martello, tutto come in un film splatter, i film dell’orrore americani.