mercoledì 27 novembre 2019

UNO STATISTA MERIDIONALE DIMENTICATO ?

Potenza, 11 aprile 1920 - Roma, 24 giugno 2013

-Raffaele NIGRO-

Ricordo di Colombo europeo di Basilicata

Gazzetta del Mezzogiorno 13 aprile 2015, p. 13
 


Proveniente da famiglia borghese, padre di Reggio Calabria, una città dove sarebbe tornato con grande emozione durante i giorni della rivolta, e madre di Potenza, Emilio Colombo è stato con Aldo Moro uno degli statisti meridionali di maggior prestigio che l’Italia democristiana abbia conosciuto nel Novecento.
 Io lo ricordo come il più suffragato dei politici lucani, allorché negli anni cinquanta lascia la direzione nazionale dell’Azione Cattolica e passa alla politica. Entrava nel mio paese come un trionfatore, in una foresta di bandiere bianche e teneva comizi di grande presa in un silenzio oceanico. Una fama che crebbe in modo esponenziale quando sottosegretario e poi Ministro dell’Agricoltura nel 1955, durante il governo Segni fu affianco a De Gasperi in quei viaggi esplorativi tra Puglia, Basilicata e Calabria che porteranno all’attuazione della Riforma Fondiaria e al risanamento del rione Sassi a Matera. L’inizio di quel Miracolo economico tutto italiano e di attenzione al Sud, con l’introduzione della Cassa per il Mezzogiorno e più tardi la nascita delle aziende siderurgiche a Bagnoli, a Taranto, il metano a Pisticci e le aziende chimiche a Manfredonia, la riconversione del porto di Gioia Tauro in un grande scalo merci internazionale. Tutto questo viene ricordato e ricostruito in una confessione che Colombo affida alle edizioni de Il Mulino pochi anni prima di morire, ”Per l’Italia per l’Europa. Conversazione con Arrigo Levi”[i]. L’intervistatore Levi si muove tra vita pubblica e vita privata dell’intervistato, non scade mai nel gossip ma prova a far emergere la storia d’Italia dai ricordi del senatore a vita. Che sono puntuali, analitici, ricchi di episodi che le cronache mediatiche non hanno registrato.

lunedì 25 novembre 2019

A PROPOSITO DEL PETROLIO IN BASILICATA

     - Da  "PILLOLE"  di  Gian Carlo  Marchesini   in  www.calderano.it -


Come mai in Basilicata i Comuni del petrolio non hanno realizzato sviluppo vero e non hanno fermato l’emorragia dei loro giovani? La domanda potrebbe pari pari applicarsi a livello regionale, allo sviluppo del quale il petrolio non ha concorso, pur avendo usufruito in modo consistente del rubinetto delle royalties. Sovrapponendo le due situazioni, quelle comunali e quelle regionali, emerge chiaramente la stessa impostazione politica ab inizio, che, di fronte alla domanda dell’Eni, soldi o sviluppo, ha risposto “soldi”. E i risultati sono una cassaforte regionale e comunale che anziché aprirsi per gli investimenti veri sul territorio si sono aperte ora per tappare un buco, ora per tapparne un altro. Un fiume di denaro che si è disperso in maniera carsica, ora calmando la rabbia dei cittadini con il bonus carburante, ora mettendo al lavoro cinquemila forestali senza che ci fosse un briciolo di organizzazione produttiva, ora portando il gas nelle case dalle condutture, lì dove invece entrava dalle finestre. 

(Rocco Rosa - Talenti lucani)


GIORNATA CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE

La violenza è l’ultimo rifugio degli incapaci.” (Isaac Asimov)

             Dal  Blog  "SGF  IN  PIAZZA"

CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE.

L'immagine può contenere: scarpe e testo

SIAMO ASSEDIATI DAL MALTEMPO CON TUTE LE SUE NEFASTE CONSEGUENZE, MA CIÒ NON PUÒ DISTRARCI DAL NON ESSERE DECISAMENTE INDIGNATI PER QUELLO CHE ANCORA OGGI ACCADE ALLE DONNE!

Per tutte le violenze consumate su di Lei,
per tutte le umiliazioni che ha subito,
per il suo corpo che avete sfruttato,
per la sua intelligenza che avete calpestato,
per l’ignoranza in cui l’avete lasciata,
per la libertà che le avete negato,
per la bocca che le avete tappato,
per le ali che le avete tagliato,
per tutto questo:
in piedi, Signori, davanti ad una Donna.


(William Shakespeare)


domenica 24 novembre 2019

I RICORDI DELLA MAESTRA ANTONIETTA IGNACCHITI

Sono resi palesi a tutti in ben 23 racconti nel libro "INCONTRI" della maestra in pensione, nata a Maratea nel 1940 e residente a San Gennaro Vesuviano (NA), presentato ieri sera presso il Centro culturale "Josè Mario Cernicchiaro".
I suoi primi ricordi "risalgono agli anni '50, quando l'Italia nel dopoguerra cercava di riprendersi" e sono legati al luogo di nascita e di residenza della  famiglia, per poi riferirsi ad altre località dell'Italia meridionale, sedi del suo lavoro di insegnante.
Un paio di pagine del libro sono dedicate ad un singolare incontro con Luciano De Crescenzo, che a Maratea "era seduto su una panchina e leggeva il giornale".
Le ultime pagine, le più intense, sono dall'autrice dedicate a suo padre Francesco, che "era un gran lavoratore e insieme a mamma hanno allevato ben otto figli. Lavorava come deviatore presso la stazione ferroviaria di Maratea...".

venerdì 22 novembre 2019

VIVA LE "SARDINE"

I quattro giovani di Bologna promotori del movimento delle "sardine"


IL   MANIFESTO  DELLE  "SARDINE" :  "BENVENUTI  IN  MARE  APERTO".


"Cari populisti, lo avete capito.  La festa è finita.
 
Per troppo tempo avete tirato la corda dei nostri sentimenti. L’avete tesa troppo, e si è spezzata. Per anni avete rovesciato bugie e odio su noi e i nostri concittadini: avete unito verità e menzogne, rappresentando il loro mondo nel modo che più vi faceva comodo. Avete approfittato della nostra buona fede, delle nostre paure e difficoltà per rapire la nostra attenzione. Avete scelto di affogare i vostri contenuti politici sotto un oceano di comunicazione vuota. Di quei contenuti non è rimasto più nulla.

Per troppo tempo vi abbiamo lasciato fare.
Per troppo tempo avete ridicolizzato argomenti serissimi per proteggervi buttando tutto in caciara.
Per troppo tempo avete spinto i vostri più fedeli seguaci a insultare e distruggere la vita delle persone sulla rete.
Per troppo tempo vi abbiamo lasciato campo libero, perché eravamo stupiti, storditi, inorriditi da quanto in basso poteste arrivare.

Adesso ci avete risvegliato. E siete gli unici a dover avere paura. Siamo scesi in una piazza, ci siamo guardati negli occhi, ci siamo contati. E’ stata energia pura. Lo sapete cosa abbiamo capito? Che basta guardarsi attorno per scoprire che siamo tanti, e molto più forti di voi.

mercoledì 20 novembre 2019

IL BEL GESTO DI EZIO GREGGIO

Ezio con il papà Nereo
 Il popolare conduttore di "Striscia la notizia", attore e regista, ha annunciato il suo rifiuto della cittadinanza onoraria da chi l'ha negata a Liliana Segre.
 Il Sindaco di Biella e la sua Giunta (Lega), dopo una decisione contraria alla Senatrice a vita, avevano optato per un conferimento a Greggio anche con una valida motivazione.
Ezio ha rifiutato il riconoscimento per il profondo rispetto che nutre nei confronti dell'anziana Senatrice,  per quel che rappresenta e per la sua storia.
Ha aggiunto che  «non è una scelta contro nessuno, ma una scelta a favore di qualcuno, anche per coerenza e rispetto a quelli che sono i miei valori, la storia della mia famiglia e a mio padre che ha trascorso diversi anni nei campi di concentramento".

 La storia del padre

Il papà Nereo, scomparso nel gennaio del 2018 a 95 anni, è sempre stato un motore e un faro nella vita del conduttore, attore e regista. Di lui una volta raccontò: «Soldato in Grecia durante la Seconda Guerra Mondiale, si rifiutò di tornare in Italia per combattere contro i partigiani, tra i quali c’erano i suoi parenti. E fu internato per oltre tre anni in un campo di concentramento in Germania». Diceva che aveva avuto una vita cinematografica, soprattutto in gioventù, e di aver imparato da lui tutto, anche l’ironia, perché l’umorismo lo aveva accompagnato fino all’ultimo giorno. Il conduttore salutava il padre alla fine di ogni puntata di Striscia chiamandolo «Nereus». E solo dopo qualche tempo aveva spiegato ai telespettatori chi fosse quel Nereo a cui deve il secondo nome: era suo padre.

                                                              IN   GAMBA   EZIO !

domenica 17 novembre 2019

UNA DECISIONE SBAGLIATA


 
è,  a mio parere,  quella adottata a maggioranza dal Consiglio comunale di Maratea relativamente alla scelta di un Segretario generale part time  con il Comune di Vaglio di Basilicata, come da Deliberazione seguente, necessitando il nostro Comune di un servizio di Segreteria generale, oltre che qualificato, stabilmente presente e operativo con orario di lavoro completo:



     COPIA
COMUNE DI MARATEA
Provincia di Potenza

Piazza Biagio Vitolo, 1 85046 Maratea (Pz) - Telefono 0973 874111– Fax 0973 874240




                                                  DELIBERAZIONE N. 55
DEL 27-09-2019



VERBALE DI DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE

Sessione Ordinaria, seduta Pubblica di Prima convocazione.



Casella di testo: OGGETTO: Approvazione Convenzione tra i Comuni di Maratea e Vaglio Basilicata per la gestione del Servizio di Segreteria Generale


Il giorno ventisette settembre dell’anno duemiladiciannove, in Maratea, nella sede Municipale, alle ore 13:00, con il prosieguo, si è riunito il Consiglio Comunale di Maratea, convocato con appositi avvisi.
All’appello risultano presenti:

Daniele Stoppelli
P
Lucia Brando
P
Alessandro Collutiis
P
Mariano Limongi
P
Francesca Crusco
P
Luca Magliacane
P
Valentina Trotta
P
Paolina Michela Piscitelli
P
Biagio Glosa
P
Stefano Evoli
P
Renato Accardi
P
Giovanni Fulco
P
Mariassunta Tarallo
P



Partecipa il Segretario Generale del Comune di Maratea dott.ssa Faustina Musacchio.
Il Sindaco, Avv. Daniele Stoppelli assume la presidenza e, constatato che il numero dei Consiglieri presenti come sopra riportato è sufficiente per la validità della seduta, di Prima convocazione, dichiara aperta la stessa.

………………………………………in continuazione di seduta……………………………………..


Il SINDACO introduce le argomentazioni che hanno portato alla scelta oculata del Segretario generale, dottoressa Faustina Musacchio e della conseguente presentazione all’assemblea della bozza della Convenzione tra il Comune di Maratea e il Comune di Vaglio Basilicata. La Dott.ssa Musacchio è una presenza qualificata in quanto la stessa ha la qualifica di Segretario generale di 2^ classe con  esperienza amministrativa che metta in sicurezza per la regolarità amministrativa degli atti e procedimenti. Il SINDACO riferisce che lo schema di convenzione che si propone per l’approvazione è uno schema tipo che necessita di due rettifiche materiali: il primo è un mero errore di battitura che si legge a pagina 5 (cinque) art.6 “….. A garanzia degli obblighi convenzionali assunti il Comune di Vaglio Basilicata rilascerà, a favore del Comune capo-convenzione di Maratea, idonea delegazione di pagamento, emessa sul al Tesoriere Comunale, per il tempestivo recupero della quota parte delle spese convenzionate …. “ così corretto “…. A garanzia degli obblighi convenzionali assunti il Comune di Vaglio Basilicata rilascerà, a favore del Comune capo-convenzione di Maratea, idonea delegazione di pagamento, emessa dal proprio Tesoriere Comunale per il tempestivo recupero della quota parte delle spese convenzionate …”, e il secondo a pagina 6 (sei) art. 7 “… In caso contrario, allo spirare del termine finale della convenzione, la convenzione medesima viene a cessare ed il Segretario Comunale verrà a ricoprire automaticamente l’incarico di Segretario Comunale nel Comune Capo convenzione. …”, così sostituito “… In caso contrario, allo spirare del termine finale della convenzione, la convenzione medesima viene a cessare ed il Segretario Comunale verrà a ricoprire automaticamente l’incarico di Segretario Comunale nel Comune di Vaglio Basilicata …”. Per il resto è uno schema tipo nel quale si riporta come discrezionale la sola ripartizione dell’orario di servizio fra i Comuni aderenti.
Cede, poi, la parola al consigliere TARALLO che esprime, fermo restando gli eccellenti requisiti della dottoressa Musacchio, la sua perplessità per la condivisione in parti uguali della segreteria con il Comune di Vaglio che ha solo duemila abitanti; vista la dimensione demografica del Comune di Maratea e le sue specifiche peculiari caratteristiche territoriali, il part-time della segreteria lascia forti perplessità.

venerdì 15 novembre 2019

LA LUNGA BATTAGLIA DI ILARIA

-Da  "Il Dubbio"  del  15 novembre 2019-

Simona Musco

Cucchi, la sorella: «Ci sono voluti 10 anni, ma forse ora Stefano può riposare in pace»

La sorella Ilaria: «è stato ucciso, lo abbiamo sempre saputo, ma ora I miei genitori potranno vivere più sereni». Il padre Giovanni: «non volevamo un colpevole, ma il colpevole»

Ci sono voluti dieci anni, «ma Stefano ora può riposare in pace», dice sua sorella Ilaria dopo la lettura della sentenza. Un carabiniere, visibilmente commosso, le prende la mano e la bacia: «l’ho fatto perché finalmente dopo tutti questi anni è stata fatta giustizia», sussurra il militare mentre accompagna i genitori di Stefano, con le lacrime agli occhi, fuori dal palazzone di Rebibbia.
«Stefano è stato ucciso – continua Ilaria -, questo lo sapevamo e lo ripetiamo da 10 anni. Forse i miei genitori potranno vivere più sereni. Abbiamo mantenuto la promessa fatta a Stefano». Rita, sua madre, ha lo sguardo stanco. «Un po’ di sollievo dopo 10 anni di dolore e di processi non veri», dice abbracciando il marito.
Giovanni, che al suo fianco a stento trattiene le lacrime. Rincorre il pm Giovanni Musarò per stringergli la mano prima che lasci l’aula bunker, anche lui stremato.
«Volevo ringraziarla», afferma grato. «Questa sentenza parla chiaro a tutti aggiunge -. Non vogliamo un colpevole ma i colpevoli e finalmente li abbiamo». Fabio Anselmo, legale della famiglia e compagno di Ilaria, non ha dubbi: «era una verità talmente evidente che è stata negata per troppo tempo.

mercoledì 13 novembre 2019

MEGLIO POCHI MA BUONI

"Ridurre il numero dei parlamentari significa sottoporli al mandato imperativo dei partiti. Siamo di fronte a una questione di sovvertimento dell'ordine democratico. Ci saranno territori e intere regioni che di fatto, in nome di un risibile risparmio pari a pochi centesimi per ogni cittadino, non saranno affatto rappresentati o saranno sotto rappresentati".


E' quanto sostengono Maurizio Bolognetti, Segretario dei Radicali lucani, e Marcello Pittella, ex Presidente della Regione Basilicata (PD) ed attuale Consigliere regionale (Avanti Basilicata), che ieri a Potenza hanno partecipato ad una conferenza stampa per presentare il Comitato per il referendum confermativo lucano sul taglio dei parlamentati, come recentemente approvato con ampia maggioranza dal nostro Parlamento.

Naturalmente non penso si sia dinanzi "a una questione di sovvertimento dell'ordine democratico"...e ritengo ingiustificati la preoccupazione e l'allarmismo espresso dai due promotori, così contrari alla riduzione da promuovere addirittura un comitato. In particolare, appare piuttosto incomprensibile l'insorgere dell'ex Governatore della nostra piccola Regione in difesa dello "status quo" e di una spropositata e dispendiosa rappresentanza sin qui per nulla o poco giovevole al nostro Paese. Sembra, infatti, che già ora e da tempo non siano, di fatto, proprio tutti  i Deputati e Senatori,  previsti ed eletti in numero così alto, ad attivamente e positivamente impegnarsi nella rappresentanza popolare.

martedì 12 novembre 2019

BUON CAMMINO !

L'amico  Vincenzo  Labanca  di  Trecchina,  coraggioso  camminatore da solo e in compagnia,  mi  ha  trasmesso  un  più che  condivisibile  articolo  rintracciabile  al  link  che  segue:

http://m.espresso.repubblica.it/plus/articoli/2019/08/22/news/coraggio-camminare-1.338003


Anche  a  me  piace  molto  camminare  in  buona  compagnia e per questo  da un po' di tempo  mi  ritrovo  con lui  e  con  altri  amici   per  brevi  passeggiate  lungo  i  sentieri  nascosti  nel  nostro  bel  territorio.  Sono  camminate  per nulla  paragonabili  a  quelle cui è abituato  Vincenzo (via Francigena, cammino di Santiago di Compostela, sentiero degli Dei  e  così via), che  si  adegua  a  noi  e  volentieri  ci  accompagna, come  documentato dalle fotografie.
Noi cerchiamo, a fatica, di stargli dietro.

Aieta (CS), 28 luglio 2019
Aieta- Sentiero dei mulini- 28 luglio 2019
Aieta, 28 luglio 2019

giovedì 7 novembre 2019

CIAO SERGIO

mentre chiudo gli occhi e ti rivedo tra noi

 

 

Dal libro di Sergio De Nicola:

Maratea … parliamone ancora

       

       Ricordare per vivere

Mi aggiro tra le croci e le lapidi del cimitero del mio paese.
Davanti ai miei occhi una teoria di volti e nomi risvegliano storie e memorie sopite nel tempo.
Rivedo Nicola, Giuseppe... e con meraviglia Maria, Biagio... e i miei cari; con essi rivivo, insieme ad affetti, vicende e storie personali e collettive.
Nel silenzio apparente di questo luogo è registrata l’iscrizione di lunghe vite vissute e morti a lungo ricordate; penetrante si percepisce, come un’eco lontana, una voce viva e vibrata, che parla all’essenza del­ l’essere e che risveglia nella mente intorpidita dalle gabbie del vivere quotidiano l’incommensurabilità di concetti e valori delicati ed infiniti.
E’ un luogo paradossalmente vivo, in questo senso, il cimitero e il profumo dei tanti fiori rende sensorialmente e metafisicamente tan­gibile questo colloquio.

martedì 5 novembre 2019

UN COMMOSSO 4 NOVEMBRE A EPISCOPIA

Anche la Comunità del piccolo, antico paese lucano, con il suo Sindaco e la sua Amministrazione comunale, ha ricordato il sacrificio dei suoi figli nel giorno della festa dell’Unità nazionale e delle Forze Armate con una cerimonia caratterizzata da momenti di palpabile, intensa commozione mentre, nel silenzio dei presenti e tra le folate di vento,  riecheggiavano i versi de “L’Orfana di guerra”.
Era la poesia scritta dal Maestro Biagio Schettino di Maratea, mio nonno materno, il 12 maggio 1923 proprio ad Episcopia ed a lui ispirata da una bambina del luogo , cui la guerra aveva portato via il babbo, volato “là, per gl’infiniti monti, pieni di neve e di bufera” e tra quei monti sparito una sera.
Erano presenti i figli di quella piccola orfana (Maria Molfese di Vincenzo), Bettina, Rosalba e Antonio Sofia, che custodiscono gelosamente l’originale di quella poesia, scritta da un giovane maestro elementare, ragazzo del ’99 al fronte nella Grande Guerra ad appena 17-18 anni. Ed è come se in quel momento fosse stato presente anche mio nonno che, da ragazzo-soldato, aveva conosciuto quei “monti pieni di neve e di bufera” tanto lontani dalla sua Maratea, ove poté far ritorno.
L'orginale della poesia custodito dai figli della sig.ra Maria Molfese (L'orfana di guerra)



lunedì 4 novembre 2019

GIORNO DELL'UNITA' NAZIONALE E DELLE FORZE ARMATE

Messaggio del Presidente Mattarella in occasione del Giorno dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate

C o m u n i c a t o

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha inviato al Ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, il seguente messaggio:

«Oggi, 4 Novembre, celebriamo il Giorno dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate, in questo 2019, anno centenario del decreto che volle una festività dedicata alla appena conquistata unità della Patria.
Settanta anni fa la Repubblica riconobbe, con legge del Parlamento, il 4 Novembre come Giornata dell’Unità Nazionale.
Una data in cui si riassumono i valori di una identità nazionale lungamente perseguita dai popoli d’Italia con le aspirazioni risorgimentali e con i grandi sacrifici compiuti dal popolo italiano nella prima guerra mondiale.
Ricorrono altresì 20 anni dalla legge che apriva alle cittadine italiane l’arruolamento nelle Forze Armate, con un contributo positivo alle capacità del Paese in materia di difesa.
Le gesta e l’esempio che hanno contraddistinto il comportamento di tanti militari nelle vicende che hanno accompagnato nei decenni lo sviluppo dell’Italia, ispirano ancora oggi il personale delle Forze Armate, al quale va la riconoscenza di tutto il Paese per il contributo fornito alla sicurezza della comunità nazionale e internazionale.
Nelle aree più martoriate del nostro pianeta, i nostri militari assicurano il sostegno dell’Italia alla salvaguardia dei diritti umani e per prevenire e contrastare il terrorismo.
In un mondo attraversato da molteplici tensioni e scosso da diffusa conflittualità, lo Stato italiano oggi schiera oltre 6000 persone in 22 Paesi, a salvaguardia dei più deboli ed oppressi. A tutte loro va un particolare pensiero.
Si tratta di un impegno gravoso che risponde alle responsabilità assunte dalla Repubblica a tutela della pace nel contesto internazionale, in particolare dell’alleanza alla quale abbiamo liberamente scelto di contribuire, il Trattato dell’Atlantico del Nord, e nell’Unione Europea.
Un ruolo riconosciuto ed apprezzato, ad iniziare dai Paesi amici ai quali forniamo supporto nell’affermazione della loro indipendenza, nel consolidamento di relazioni internazionali rispettose della legalità e dei diritti di ciascuno.
I traguardi raggiunti ci consentono di guardare al futuro con fiducia, consapevoli, tuttavia, dei rischi e delle sfide portate tuttora alla pacifica convivenza.
In questo giorno in cui celebriamo l’Unità Nazionale e festeggiamo le Forze Armate, desidero trasmettere il più vivo apprezzamento del Paese per la professionalità e le qualità umane espresse dai militari e dai dipendenti civili della difesa nella loro attività. Ad essi e alle loro famiglie rivolgo l’augurio più cordiale.
Viva le Forze Armate, viva la Repubblica».

Roma, 04/11/2019

4 NOVEMBRE 2019







A    MARATEA















                                                               A  EPISCOPIA


L'ORFANA  DI  GUERRA

Non piango, no: So ben che tu non vuoi
Babbo, poichè, fidente, tra gli eroi
Volasti, in un mattin, senza ritorno,
Di lauro e di candor solo, adorno.

Sorrisi e amor: ti dicea la vita
Tra le carezze nostre e la fiorita
Casetta che, ospitale, t'attendeva
Se, stanco dal lavor, tu tornavi.

Fu breve gioia che ci tenne uniti!
Poi tu volasti là, per gl'infiniti
Monti, pieni di neve e di bufera:
Tra quei monti sparisti una sera!

Nei giorni sfiniti dal dolore,
Ch'era trafitto e addolorato il core,
Afflitta, a mamma, chiedea nel pianto:
Il babbo di', dov'è, che amavo tanto?

Ed ella, nel dolor, già fatta santa,
Al petto mi stringea, triste e affranta.
La Patria, dicea, la Patria volle,
Amala , ognor, chè il il babbo così volle.

E, l'amerò, sì, babbo, te'l prometto,
Sulla via del ben t'imiterò,
Ed arderà, sempre, nel mio petto
L'amor pel babbo mio che ci salvò.

domenica 3 novembre 2019

LA BIANCA GIUMENTA DI MARATEA

CHE  SPETTACOLO !

Da sempre se ne sta nascosta appena sotto la superficie del mare tra costa e isolotto, in attesa che cessi la bonaccia ed arrivi il vento giusto e, con esso, le onde da cavalcare.
Non mi fu facile, da bambino, scorgerla per la prima volta, mentre mio padre da terra ed a distanza me la indicava e mi spiegava il suo misterioso, improvviso, breve e ritmico apparire e scomparire tra le onde spumeggianti.
Imparai allora che lì c'era uno scoglio, o meglio, una secca, dimora di tanti pesci e, comunque, pericolosa per le imbarcazioni che non non sapessero della sua esistenza.

sabato 2 novembre 2019

DEMOCRAZIA, PARTITI E...SUDDITI



Dal libro “Sudditi” di Massimo Fini

Democrazia significa, etimologicamente, “governo del popolo”. Scordiamoci che il popolo abbia mai governato alcunché, almeno da quando esiste la democrazia liberale. Se c’è qualcosa che fa sorgere nell’animo di un liberale un puro sentimento di orrore è il governo del popolo.
A molti miei conoscenti, di buona cultura, quando ho posto la domanda quale fosse la caratteristica essenziale della democrazia, essi mi hanno dato le risposte più disparate: “il consenso”, “la libertà”, “l’uguaglianza”, “la rappresentanza”, “le elezioni”, “il criterio della maggioranza”, “il controllo sull’attività dei governati”. Si potrebbe andare avanti, per pagine e per decenni, ma non si troverebbe la regola base della democrazia liberale.
Anche fra gli addetti ai lavori, gli studiosi delle dottrine politiche, circolano svariate e quasi infinite definizioni. Però nessun elemento, preso di per sé, sembra esclusivo della democrazia e quindi abile a definirla.
Ma allora potrebbe essere il pluripartitismo la caratteristica essenziale della democrazia in quanto esso sarebbe il sale della democrazia? Niente affatto! Già negli anni Venti del Novecento, come sostengono illustri economisti, sociologi e filosofi, l’esistenza dei partiti non è contemplata da nessuna Costituzione democratica e liberale.
Oggi, pur avendo i partiti occupato ogni ambito del settore pubblico e anche parte di quello privato, la Costituzione italiana ne fa cenno in un solo, scarno, articolo per dire che: “Tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale” (art. 49 Cost.). Ma questa possibilità di associarsi è diventata un obbligo cui non ci si può sottrarre senza condannarsi a una vita al margine. I partiti non sono l’essenza della democrazia, ne sono la fine.

OGN'ANNO IL DUE NOVEMBRE, C'E' L'USANZA

PER  I  DEFUNTI  ANDARE  AL  CIMITERO.
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-'A Livella  di  Totò-


"Vita  mortuorum  in  memoria  est  posita  vivorum".

-La  vita  dei  morti  è  riposta  nel  ricordo  dei  vivi-

Marco Tullio Cicerone - Arpino, 3 gennaio 106 avanti Cristo - Formia, 7 dicembre 43 avanti Cristo




venerdì 1 novembre 2019

NON GRIDATE PIU'


Cessate d'uccidere i morti,
Non gridate più, non gridate
Se li volete ancora udire,
Se sperate di non perire.

Hanno l'impercettibile sussurro,
Non fanno più rumore
Del crescere dell'erba,
Lieta dove non passa l'uomo.

-Giuseppe Ungaretti-



E' una lirica composta nel 1945 ed ispirata a un fatto di cronaca: il bombardamento del Cimitero monumentale del Verano a Roma il 19 luglio 1943.
Il Poeta, dopo la prima e la  seconda guerra mondiale, lancia il suo urlo contro la violenza della guerra.