sabato 30 aprile 2022

STRADA STATALE 18 TRA ACQUAFREDDA E SAPRI

 -  Da   www.basilicata24.it  -


MARATEA,  STATALE  18:  AL VIA I LAVORI DELLE GALLERIE.

Dal 2 e fino al 21 maggio, l’interdizione totale al transito della tratta interessata dai lavori, eccezion fatta per il sabato e la domenica

di  Redazione - 30 Aprile 2022 - 11:05 
 
 
Lungo la strada statale 18 “Tirrena Inferiore” a Maratea (Potenza) avanza l’intervento di realizzazione del nuovo bypass con gallerie di collegamento con Sapri (Salerno). A partire da lunedì 2 maggio prenderà il via la fase dei lavori relativa alla vera e propria attività di scavo delle gallerie; tale fase rende necessaria l’interdizione totale al transito (mezzi di emergenza) della tratta di statale 18 compresa tra il km 220,610 ed il km 223,000, in entrambi i sensi di marcia, fino al prossimo 21 maggio. Lo fa sapere Anas in una nota.
 
Sempre allo scopo di accogliere le ulteriori richieste del territorio relative agli spostamenti turistici (contemperando altresì, necessariamente, le esigenze del cantiere), -spiega l’Anas- la tratta stradale sarà percorribile a senso unico alternato a partire dalle ore 18.00 dei sabato fino alle 6.00 del mattino del lunedì successivo; un ulteriore incontro sul tema tra Anas, Regione Basilicata e Comune di Maratea è già fissato nella prima metà del mese prossimo, quando Anas dettaglierà il successivo calendario delle attività e delle conseguenti necessarie chiusure, anche in relazione all’avanzamento dei lavori.

Durante la chiusura della tratta stradale restano in vigore i percorsi alternativi già in utilizzo, opportunamente segnalati in loco.

IN BASILICATA UNA POTENZIALITA' DA NON TRASCURARE

        

           -  Articolo  di  Nicola  SAVINO*  -


La recente elezione delle Rsu negli Enti locali e nella Sanità lucani (per La Nuova, con una partecipazione del 90% dei 25 mila aventi diritto) segnala nella Società lucana una potenzialità forse da non trascurare.

E’ infatti molto probabile che gl’impiegati sindacalizzati, 23 mila in questa circostanza, costituiscano una fetta tra le più “consapevoli” dell’elettorato: quasi l’1 % dei 300 mila votanti nei turni nazionale del 2018 e regionale del 2019.

Si potrebbe perciò azzardare che in Basilicata, oltre i lavoratori dell’Industria (Stellantis di Melfi in testa), il Sindacato aggreghi un significativo nucleo d’iscritti in grado di pesare già “dal di dentro” sulla Pubblica Amministrazione. Ne trattano i problemi e dunque ne conoscono le questioni: da quelle relative alle risorse del sottosuolo e dei servizi fondamentali, dall’ambiente viabilità ed organizzazione al turismo, dalla formazione professionale alle opportunità occupazionali: tutti punti nodali della nostra situazione meridionale.

Insomma, il Sindacato comprende anche un gruppo di cittadini che sono in grado di capire come lo sfarinarsi dei Partiti abbia lasciato spazio, per un verso, all’ascesa di personalità in gran parte “occasionali” e- per altro verso- a scarse capacità d’affrontare le problematiche con impegno e determina- zione necessari ad attivare efficaci politiche di sviluppo.

Alla prova dei fatti, privi di visione, di esperienza e di adeguata volontà, i nuovi eletti sembrano essersi disarticolati dinnanzi ai problemi della pandemia ed inclinare piuttosto ai contrasti personali: persino indifferenti alle opportunità aperte dal Pnrr. 

E PER MARATEA ?

 


venerdì 29 aprile 2022

ANCORA SUL DECORO URBANO A MARATEA

L'Arch. Francesco Ambrosio, con sua Nota pubblicata in post precedente, ha sollevato un problema riferibile all'intero territorio comunale ed in alcuni casi, purtroppo, presente da tempo in evidente contrasto con la naturale bellezza di Maratea. 

Non sono mancate e non mancano le segnalazioni e le richieste di adeguato, periodico controllo e di intervento a salvaguardia del decoro urbano ed ambientale in un contesto di tal pregio, meritevole di maggiore tutela e valorizzazione.

Venendo a quanto bene evidenziato dall'Arch. Ambrosio, già Sindaco di Maratea, con la sua missiva indirizzata al competente Assessorato della Regione Basilicata ed al Sindaco del nostro Comune, condividendola,  ritengo opportuno insistere, a mia volta, sull'evidente, ampio stato di abbandono e degrado in loco da riferirsi all'intera area prossima e di accesso alla Stazione, per così dire, centrale, senza tralasciare le stazioni di Acquafredda e Marina, anch'esse bisognose ed in attesa di attenzione.

E c'è di più :

Lo spazio-piazzale antistante e latistante l'ingresso della Stazione, per quanti vi accedano anche in uscita, offre uno spettacolo indecoroso nel suo complesso, per nulla mitigato dalla presenza di numerosi pini, cresciuti a dismisura e sull'area anche pericolosamente gravanti, pur dopo il taglio o una certa potatura di alcuni di essi). Lo spazio-parcheggio, in massima parte sopraelevato rispetto alla sottostante strada di accesso, è da questa delimitato con pilastrini ed una sorta di "ringhiera" tubolare, particolarmente bassa rispetto al piano di calpestio, probabilmente modificato nel tempo, e tale da costituire pericolo per chi vi si avvicini anche magari per ivi affacciarsi.  

Cosa si aspetta ad intervenire per garantire condizioni di sicurezza in luogo, di particolare importanza, da troppo tempo trascurato e tale da ben poter richiedere, se non pretendere, "interventi improcrastinabili di decoro urbano"?




DECORO URBANO

A  PROPOSITO  DELLA  STAZIONE  FERROVIARIA  DI  MARATEA


Ricevo e, con piacere, pubblico Nota a Firma dell'Arch. Francesco Ambrosio, già Sindaco del nostro Comune, come indirizzata:


ARCH.  FRANCESCO  AMBROSIO 

già  Sindaco  di  Maratea      

 

ALLA CORTESE ATTENZIONE DI:  ARCH. DONATELLA MERRA - Assessore Infrastrutture e Mobilità della Regione Basilicata   -  donatella.merra@regione.basilicata.it 

e  p. c.   AVV. DANIELE STOPPELLI -  Sindaco di Maratea -     segreteria@comune.maratea.pz.it 

 

OGGETTO: INTERVENTI IMPROCRASTINABILI DI DECORO URBANO.


Nella foto aerea allegata sono evidenziati (con contorno in verde) il manufatto in cui sono allocati i servizi della Stazione Ferroviaria di Maratea e (con contorno in rosso) il manufatto già adibito a Deposito merci.

Ci piace ricordare una Sua Nota del 31/05/2021 con la quale ufficializzava la data di avvio del servizio estivo che avrebbe portato in Basilicata nuovi flussi turistici dal Nord Italia :

Foto aerea stazione ferroviaria di Maratea

                         

 “Pochi giorni fa avevamo annunciato la possibile istituzione della fermata a Maratea del Frecciargento Sibari-Bolzano, nell’ambito di un accordo con la Regione Calabria. Inizialmente si ipotizzava come data di partenza del servizio il 12 luglio, ma siamo riusciti ad anticipare l’attivazione della fermata al 13 giugno. Tra i vari servizi offerti per la mobilità estiva in Basilicata, la Freccia per Bolzano è sicuramente tra i più importanti, dal momento che porterà in Basilicata nuovi flussi dal Nord Italia”.

Grazie a queste iniziative, la Basilicata sarebbe stata proiettata sempre più al centro dei flussi turistici, con un nuovo servizio di treni ad alta velocità che avrebbe collegato Maratea direttamente con il Nord del Paese, con particolare attenzione al versante del Nord-Est.

Non conosciamo l’eventuale incremento degli arrivi conseguito, ma – per l’amore e la passione che ci lega al territorio – vogliamo augurarci che, nonostante la pandemia, siano stati raggiunti risultati positivi. “Pochi giorni fa avevamo annunciato la possibile istituzione della fermata a Maratea del Frecciargento Sibari-Bolzano, nell’ambito di un accordo con la Regione Calabria. Inizialmente si ipotizzava come data di partenza del servizio il 12 luglio, ma siamo riusciti ad anticipare l’attivazione della fermata al 13 giugno. Tra i vari servizi offerti per la mobilità estiva in Basilicata, la Freccia per Bolzano è sicuramente tra i più

Naturalmente – per l’ottimismo che ci contraddistingue - siamo fiduciosi che quest’anno, vista l’attuale situazione sanitaria che sembra far intravedere l’uscita dal tunnel del Covid, gli arrivi legati ai flussi turistici possano essere di gran lunga maggiori rispetto a quelli registrati negli anni precedenti e, di conseguenza, la nostra Città (titolo onorifico insignitole dal Presidente della Repubblica, Francesco Cossiga, in data 10 dicembre1990, titolo di cui comunque Maratea già si vantava in base a un decreto del 1531 firmato da Carlo V d'Asburgo) deve farsi trovare pronta ad affrontare sfide che richiedono impegno nella tutela ambientale, nella difesa della biodiversità, nella politica dell’accoglienza turistica, nell’erogazione di servizi collettivi di elevato standard qualitativo, nel predisporre azioni mirate, consapevolezza diffusa, formazione e professionalità, nella qualità del decoro e dell’arredo urbano.

FINALMENTE IL PERMESSO DI COSTRUIRE ALL'ATER

 


giovedì 28 aprile 2022

STORICA SENTENZA DELLA CORTE COSTITUZIONALE

 

Sono illegittime per contrarietà a principi costituzionali tutte le norme che attribuiscono automaticamente soltanto il cognome del padre con riferimento ai figli nati nel matrimonio, fuori dal matrimonio e ai figli adottivi. 
Tanto ha deciso oggi la Corte Costituzionale con una sentenza che ha definito «discriminatoria e lesiva dell’identità del figlio la regola che attribuisce automaticamente il cognome del padre» e ha precisato che «la regola diventa che il figlio assume il cognome di entrambi i genitori nell’ordine dei medesimi concordato, salvo che essi decidano di comune accordo, di attribuire soltanto il cognome di uno dei due». 

Il nostro Parlamento, in ritardo sul tema, dovrà ora aggiornare la normativa in materia nel rispetto di tale sentenza.

mercoledì 27 aprile 2022

IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA A STRASBURGO

 -  Da   www.quirinale.it  -

Intervento del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella all'Assemblea Parlamentare del Consiglio d'Europa

 

Strasburgo, 27/04/2022 (II mandato)

Signor Presidente dell’Assemblea Parlamentare,

Signora Segretaria Generale del Consiglio d’Europa,

Signore e Signori parlamentari,

Ambasciatrici e Ambasciatori,

Signore e Signori,

sono lieto di potermi indirizzare a questa Assemblea che esprime nel modo più largo il sentimento dei popoli d’Europa.

È per me motivo di grande soddisfazione effettuare a Strasburgo – sede di molteplici istituzioni europee - il primo viaggio all’estero da quando il Parlamento italiano e i rappresentanti delle Regioni hanno voluto conferirmi nuovamente l’incarico di Presidente della Repubblica Italiana.

Rendo omaggio al Consiglio d’Europa, alle sue Istituzioni, a voi che siete espressione dei Parlamenti di 46 Paesi membri, in rappresentanza di 700 milioni di cittadine e cittadini europei.

Permettetemi un ringraziamento particolare al Presidente Tiny Kox per questa opportunità che mi offre e mi consente, per le sue parole così gentili; e grazie a tutti voi per l’accoglienza.

Porgo un saluto caloroso alla Segretaria Generale Marija Pejčinović Burić, la cui guida in questa Organizzazione considero preziosa, come ho avuto modo di dirle nel nostro incontro dello scorso novembre, al Palazzo del Quirinale, e di ribadirle nell’incontro che abbiamo avuto questa mattina.

Il Consiglio d’Europa ha sempre avuto la vocazione a essere la “casa comune europea” e ha saputo svilupparla nei decenni che hanno fatto seguito alla sua istituzione, come testimonia anche la sua attuale ampia rappresentatività.

Una casa che, se è stata specchio fedele delle divisioni e delle difficoltà manifestatesi fra le diverse comunità nazionali, ha saputo essere anche, e soprattutto, espressione del coraggio di unità dell’Europa, spesso prefigurando quanto si è potuto successivamente costruire, sotto altri profili e in altri ambiti, come la Unione Europea.

Tanti i traguardi di civiltà conseguiti dal Consiglio d’Europa. Sul terreno della abolizione della pena di morte, della lotta al razzismo, della libertà di espressione, della tutela della diversità culturale, della protezione dei diritti dei bambini, dello sviluppo di politiche per la gioventù.

Inoltre, parafrasando il mugnaio di Potsdam, nel nostro Continente si può dire: “c’è un giudice a Strasburgo”, con l’attività sviluppata dalla Cedu, frutto della Convenzione europea dei Diritti dell’uomo, sottoscritta a Roma. 

Il Consiglio d’Europa ha saputo, cioè, consolidare le prerogative dei cittadini, aggiungendo alla tutela dei singoli ordinamenti statali quella derivante dalla applicazione della convenzione, in casi di violazione di diritti da parte degli Stati. Perché non c’è ragion di Stato che tenga nel caso di violazioni dei diritti della persona.

Più liberi, più sicuri, più coesi. E penso alla Carta Sociale Europea contro le disuguaglianze e le povertà, lanciata in Italia, a Torino, nel 1961.

VIVERE SECONDO ANTONIO GRAMSCI

 

ODIO GLI INDIFFERENTI

 

"Credo che vivere voglia dire essere partigiani. Chi vive veramente non può non essere cittadino e partigiano. L’indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti.

L’indifferenza è il peso morto della storia. L’indifferenza opera potentemente nella storia. Opera passivamente, ma opera. È la fatalità; è ciò su cui non si può contare; è ciò che sconvolge i programmi, che rovescia i piani meglio costruiti; è la materia bruta che strozza l’intelligenza. Ciò che succede, il male che si abbatte su tutti, avviene perché la massa degli uomini abdica alla sua volontà, lascia promulgare le leggi che solo la rivolta potrà abrogare, lascia salire al potere uomini che poi solo un ammutinamento potrà rovesciare. Tra l’assenteismo e l’indifferenza poche mani, non sorvegliate da alcun controllo, tessono la tela della vita collettiva, e la massa ignora, perché non se ne preoccupa; e allora sembra sia la fatalità a travolgere tutto e tutti, sembra che la storia non sia altro che un enorme fenomeno naturale, un’eruzione, un terremoto del quale rimangono vittime tutti, chi ha voluto e chi non ha voluto, chi sapeva e chi non sapeva, chi era stato attivo e chi indifferente. Alcuni piagnucolano pietosamente, altri bestemmiano oscenamente, ma nessuno o pochi si domandano: se avessi fatto anch’io il mio dovere, se avessi cercato di far valere la mia volontà, sarebbe successo ciò che è successo?

Odio gli indifferenti anche per questo: perché mi dà fastidio il loro piagnisteo da eterni innocenti. Chiedo conto a ognuno di loro del come ha svolto il compito che la vita gli ha posto e gli pone quotidianamente, di ciò che ha fatto e specialmente di ciò che non ha fatto. E sento di poter essere inesorabile, di non dover sprecare la mia pietà, di non dover spartire con loro le mie lacrime.

Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti".

Antonio Gramsci,  11 febbraio 1917


IN RICORDO DI ANTONIO GRAMSCI

 -  Da  Gruppo Laico di Ricerca  -

MEMORIA  27  APRILE  2022

Il 27 aprile del 1937 muore a Roma, dopo una lunga malattia aggravata dalla carcerazione che subiva da molti anni ANTONIO GRAMSCI (46 anni) filosofo, politico, giornalista, linguista e Antifascista.

Gramsci fu tra i fondatori nel 1921 del Partito Comunista d’Italia ed uno dei più grandi pensatori del 900. I suoi scritti hanno dato una svolta fondamentale alla tradizione filosofica marxista e attraverso la sua analisi culturale politica elaborò il concetto di egemonia con la quale le classi dominanti impongono i propri valori politici intellettuali e morali a tutta la società affinchè  il loro  potere risulti condiviso da tutte le classi sociali comprese quelle subalterne.

Gramsci nacque in Sardegna ad Ales (Oristano) da una famiglia di un certo benessere che però perse attraverso varie traversie economiche e giudiziarie; inoltre già a due anni si ammalò di tubercolosi ossea (  lo stesso morbo di Pot di GIACOMO LEOPARDI) che in pochi anni gli deformò la colonna vertebrale e gli impedì una normale crescita: infatti da adulto non supererà il metro e mezzo di altezza.

Vicino in gioventù all’autonomismo sardo, frequentò l’università di Torino dal 1911 avvicinandosi alla milizia socialista e rivoluzionaria. Iscritto al PSI dal 1913 fu redattore del Grido del popolo e dell’Avanti!; dopo la sommossa popolare dell’agosto 1917 divenne segretario della sezione socialista torinese. Nel maggio 1919 fondò L’Ordine Nuovo settimanale di cultura socialista diretto soprattutto alla classe operaia che militava in favore dell’adesione del Partito socialista all’Internazionale comunista e a sostegno del movimento dei consigli di fabbrica; nel 1920 le posizioni de L’Ordine Nuovo ebbero l’approvazione di Lenin e nello scontro interno al PSI Gramsci si avvicinò all’ala astensionista guidata da Amedeo Bordiga che auspicava la costituzione del Partito comunista d’Italia (PCd’I) sezione italiana dell’Internazionale comunista. Il partito fu fondato a Livorno il 21 gennaio 1921.

Come membro del comitato centrale del nuovo partito Gramsci fu a Mosca dal giugno 1922 al novembre 1923 ed entrò nell’esecutivo dell’Internazionale. Dal 1923 Gramsci maturò il distacco dalle posizioni di Bordiga (che si trovava in polemica con l’Internazionale) per cui rientrato in Italia nel maggio 1924, divenuto segretario del partito (nel 1924 era stato anche eletto deputato) e avendo fondato già a gennaio dello stesso anno il quotidiano politico l’Unità come organo del PCd’I indirizzò, sfidando la dura linea di repressione perseguita dal governo fascista, la politica comunista verso l’unità con i socialisti massimalisti e verso un radicamento nella società italiana che aveva come fine l’alleanza tra gli operai e le masse contadine del Mezzogiorno (la “questione meridionale”) linea che ebbe la definitiva sanzione nel III congresso del PCd’I (Lione 1926).

ALLARME PER IL TURISMO A MARATEA

 -   Da  www.basilicata24.it  -


Maratea, Assoturismo: “Ponti di Pasqua e 25 aprile fallimentari”

Disagi per turisti e residenti

COMUNICATO  STAMPA         - 26 Aprile 2022 - 12:03 
 

L’Assoturismo Confesercenti rappresenta a Maratea oltre 80 aziende e si unisce al grido di allarme lanciato nella giornata odierna dal Consorzio Turistico Maratea nella persona del suo vice presidente, Mariangela De Biase, alle proteste di Associazioni, cittadini e singoli imprenditori ed allo stato di agitazione della Polizia Municipale. Il Presidente dell’Assoturismo, Antonio Adalberto Munafò,  condanna senza indugio l’operato dell’Amministrazione Comunale di Maratea. Di seguito la dichiarazione di Munafò.
 
 
“Noi abbiamo cercato di collaborare e di dare tutto il nostro contributo di reale e concreta esperienza ma l’Amministrazione Stoppelli – Trotta si è arroccata su posizioni autoreferenziali, prive di senso e strategia che unite ad incompetenza, arroganza e presunzione stanno portando la destinazione turistica di Maratea al collasso. La stagione turistica non poteva partire in modo peggiore.
 
A raggiungere la destinazione per i ponti di primavera di Pasqua e del 25 aprile pochissimi turisti realmente attratti dalle indubbie bellezze naturali di Maratea (merito di madre natura e non certo dell’attuale amministrazione) e dalle offerte di imprenditori turistici di grandissimo spessore che pur di mettere in movimento le proprie strutture e dare lavoro ai propri collaboratori hanno messo in campo pacchetti turistici di grandissimo vantaggio rinunciando ad utile e profitto. Strade chiuse con segnaletiche incomprensibili e logiche cervellotiche hanno penalizzato l’intera destinazione e non solo la frazione di Acquafredda. Stazione ferroviaria abbandonata a se stessa con treni in arrivo e partenza dalle logiche incomprensibili. Parcheggi chiusi che forse non apriranno neppure in estate (Fiumicello) e nessun sistema di trasporto interno esistente e comprensibile da un turista.
 

lunedì 25 aprile 2022

77° ANNIVERSARIO DELLA LIBERAZIONE

 -  Da   www.quirinale.it   -


Intervento del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione del 77° Anniversario della Liberazione

Acerra, 25/04/2022 (II mandato)

Rivolgo un saluto a tutti i presenti, alle Autorità, ai Rappresentanti del Parlamento, ai Ministri degli Esteri e del Mezzogiorno, ai Sottosegretari.

Saluto e ringrazio, per i loro interventi, il Presidente Regione, il Sindaco della città metropolitana di Napoli e il Sindaco di Acerra.

Vorrei pregare il Sindaco di Acerra di trasmettere il mio saluto a tutti gli acerrani, anche con l’assicurazione che la mia presenza è naturalmente legata all’importante occasione che ci riunisce ma è anche il segno della vicinanza alla città, al suo territorio, alla qualità della vita in questo territorio, alle esigenze, ai problemi, alle questioni e ai profili di carattere sociale e ambientale.

È un momento particolarmente ricco di significato celebrare qui ad Acerra il 25 aprile, la ricorrenza della Liberazione. Acerra è Medaglia d’oro al Merito civile; è stata teatro - nell’ottobre del 1943 –, come abbiamo visto e ascoltato poc’anzi, di una strage terribile di civili innocenti. Per molto tempo quella strage è stata quasi dimenticata.

Onorando i tanti martiri di Acerra, desidero ricordare tutti i combattenti, tutte le vittime delle rappresaglie e gli uomini e le donne coraggiose che – in ogni parte d’Italia - perdettero la vita per opporsi alla barbarie scatenata dalla furia nazifascista. La storia della nostra libertà è stata scritta da loro, la nostra Costituzione democratica è merito del loro sacrificio, è nata dal loro sacrificio.

Poc’anzi, la professoressa Insolvibile - che ringrazio - ci ha illustrato con precisione il quadro e il contesto in cui sono inseriti i terribili fatti di Acerra: la rappresaglia criminale che colpì questa città a pochi giorni dalle Quattro Giornate di Napoli.

Non fu l’unica strage, ma purtroppo, per numero di vittime, la più grave della Campania. Quasi novanta morti, tra cui – come si vede dalla lapide qui accanto – tante donne, bambini, anziani. Una strage che fece seguito a un tentativo di ribellione e che ci aiuta a comprendere maggiormente il ruolo che ebbero anche le popolazioni meridionali nella lotta di Liberazione. Lo ricordava poc’anzi il Presidente De Luca.

MAGISTRATURA E "CORRETTIVI"

     

             -  Articolo  di  Nicola  SAVINO*  -

 

Gli Avvocati potentini che si ribellano al modo in cui è stato trattato Murano, il loro collega di Rionero, saranno copiati? Quando la ministra Cartabia, dopo lunga e paziente trattativa, sembrava essere riuscita a concordare una qualche correzione sulla Magistratura, scatterà dunque uno sciopero di marca corporativa, che, accrescendo la montagna di processi inevasi, tenterà <fuoco e fiamme> per condizionare il Parlamento a bloccarla?

Tre i “correttivi” nella delega che il Governo dovrebbe ricevere:

un nuovo sistema di elezione dell’Organo di autogoverno (che purtroppo non impedirà il correntismo, cioè le cordate “politicizzate” che decidono le promozioni, come denunciato dallo scandalo Palamara).

Secondo, invece che il vero e proprio stop, un freno alle <porte girevoli>, cioè alla doppia possibilità di passaggio sia da Pubblico Ministero (l’accusatore) a Giudicante (che viceversa), sia da queste funzioni a quelle di Parlamentare o di Dirigente nei Ministeri e/o nei Gabinetti dei Ministri: tutte mobilità che implicano problemi; circa la terzietà del Giudice e l’indipendenza dell’ex parlamentare che rientra nella sua attività, e circa l’equità degli atti amministrativi che li riguardano se redatti dagli stessi “comandati” nei Ministeri (per mansioni che, se non assolte da funzionari interni delle Amministrazioni, determinano,  per il Prof Cassese -a pag 13 de Il Governo dei Giudici- una “rivoluzione clandestina” che trasforma il Magistrato in Legislatore ). Date la natura promiscua della Maggioranza e le differenti interpretazioni del concetto d’indipendenza costituzionale di cui all’ art 104 CC, la Ministra è qui riuscita a concordare solo limitazioni del numero dei “passaggi” o delle mansioni da svolgere al rientro nel Ruolo.

Ma la riforma che sembra riuscire massimamente indigesta ai Magistrati è la terza, relativa alla “valutazione” della carriera ai fini dell’assegnazione di incarichi superiori. 

25 APRILE 1945


 


 25   A P R I L E

di  Italo  Calvino

 

Forse non farò

cose importanti,

ma la storia

è fatta di piccoli gesti anonimi,

forse domani morirò,

magari prima

di quel tedesco,

ma tutte le cose che farò

prima di morire

e la mia morte stessa

saranno pezzetti di storia,

e tutti i pensieri

che sto facendo adesso

influiscono

sulla mia storia di domani,

sulla storia di domani

del genere umano.

  

LIBERTA'  di   di Paul Éluard

 

Su  quaderni di scolaro
Su i miei banchi e gli alberi
Su la sabbia su la neve
Scrivo il tuo nome

Su ogni pagina che ho letto
Su ogni pagina che è bianca
Sasso sangue carta o cenere
Scrivo il tuo nome

COORDINAMENTO R.O.S.A.

 INCONTRI  A  VILLA  TARANTINI



domenica 24 aprile 2022

PASQUA ORTODOSSA...DI SANGUE

 

 

 

A due mesi dall'invasione dell'Ucraina da parte della Russia, neanche la Pasqua ferma la guerra voluta da Putin.

 

              Il presidente russo Vladimir Putin nella cattedrale di Cristo Salvatore a Mosca

PERUGIA-ASSISI : TUTTI IN MARCIA PER LA PACE


                                         MARCIA  STRAORDINARIA  PER  LA  PACE




A MILANO NELLE ORE DELLA LIBERAZIONE

 -  Da   Gruppo  Laico  di Ricerca  -


M E M O R I A     24  aprile  2022.

Il 24 aprile del 1945 muore a Milano uccisa da una raffica di mitra sparata da un gruppo di soldati tedeschi GINA GALEOTTI BIANCHI (32 anni, nome di battaglia Lia) ragioniera, Antifascista e Partigiana comunista.

Gina Galeotti Bianchi nacque a Mantova e visse per molti anni a Suzzara (MT). Aveva cominciato giovanissima (a 16 anni) la sua attività antifascista come militante del Partito Comunista clandestino. Dopo il diploma di ragioniera sposò BRUNO BIANCHI sindacalista e politico comunista, condannato dal Tribunale Speciale fascista nel 1932 e nel 1936 e detenuto presso il carcere di San Vittore di Milano. Bianchi morirà nel 1986 ed era stato anche membro della Costituente.

Nel 1943 Gina era stata arrestata e deferita al Tribunale Speciale per essere stata tra gli organizzatori a Milano degli scioperi del marzo contro la guerra. Incarcerata a Parma venne orribilmente torturata per 48 ore ma non rivelò mai i nomi dei suoi compagni e per altri quattro mesi sarà  interrogata 33 volte e ancora torturata.

sabato 23 aprile 2022

LA LIBERTA' INTELLETTUALE DI CARLO LEVI

                                     ALIANO (MT)

"Sono arrivato a Gagliano un pomeriggio di agosto, portato in una piccola automobile sgangherata. Avevo le mani impedite, ed ero accompagnato da due robusti rappresentanti dello Stato, dalle bande rosse ai pantoloni e dalle facce inespressive. ..."

dal Cristo si è Fermato ad Eboli

 

 

             Attualità del pensiero del sen. Carlo Levi su armi e atomica

                                                                 Valerio Mignone*

 

Rocco Mazzarone, medico nativo di Tricarico, tisiologo, conosciuto da chi scrive nel 1981 nel Comitato Tecnico Sanitario Regionale della Basilicata, voluto dall’Assessore Regionale alla Sanità Fernando Schettini, ebbe occasione, negli intervalli delle poche sedute, di parlare di Carlo Levi, nella sana convinzione che con corregionali bisogna parlare di personalità, e fatti collegati alla Storia locale. In tale scia, si ritiene opportuno proporre ai lettori qualche cenno su Carlo Levi, senatore della Repubblica italiana, come da relativi Atti parlamentari, del lontano 1963, contribuendo, con ciò, a renderne noto un dato della biografia, a 120 anni dalla sua nascita.

Laureato in Medicina e Chirurgia, Levi non esercitò la professione di medico. Dotato di spirito artistico, era diventato un pittore di successo. Dipinse la lunga tela “Lucania ‘61”, per onorare, tra l’altro, il suo amico Rocco Scotellaro, il poeta sindaco di Tricarico, del quale, nel 2023, ricorrerà il centenario della nascita. La tela, ospitata a Palazzo Lanfranchi in Matera, fu commissionata dal Comitato per le Celebrazioni dell’Unità d’Italia, per rappresentare la Basilicata alla mostra “Italia 61”, inaugurata a Torino nel maggio 1961.

La connaturata libertà intellettuale portò Carlo Levi ad opporsi al regime fascista, che lo condannò al confino ad Aliano, ove gli abitanti ne sollecitavano il “consulto”, diffidando dei medici locali, considerati “medicaciucci”, come riportato nel “Cristo si è fermato ad Eboli”.

Presente nel mondo culturale italiano da poeta, saggista, e scrittore, Carlo Levi venne eletto per due legislature al Senato della Repubblica Italiana, come Indipendente di Sinistra per il Partito comunista italiano; la prima volta, nell’aprile 1963, nel Collegio di Civitavecchia, e la seconda volta, nel maggio 1968, nel Collegio di Velletri, aderendo rispettivamente al Gruppo parlamentare Misto, e al Gruppo della Sinistra Indipendente.

COMUNE DI MARATEA E STATO DI AGITAZIONE DELLA POLIZIA LOCALE


 

  -  Da  www.infopinione.it  -


MARATEA,  POLIZIA  LOCALE.  I  SINDACATI  PROCLAMANO  LO  STATO  DI  AGITAZIONE:

Redazione     23  aprile  2022

Sul tavolo ci sono rivendicazioni salariali e avanzamenti di carriera. Accuse di immobilismo all’amministrazione comunale.

 

I sindacati della Funzione pubblica Cgil, Cisl e Uil hanno proclamato lo stato di agitazione dei lavoratori della Polizia locale del Comune di Maratea.

Lo si apprende da una nota a firma dei rappresentanti delle organizzazioni sindacali di categoria indirizzata, oltre che alla stampa, al sindaco Danile Stoppelli, al segretario comunale e per conoscenza a prefetto di Potenza e al questore.

Le rivendicazioni mosse per gli agenti riguardano aspetti salariali, contrattuali e di avanzamento di carriera, come si evince dalla nota che segue.

 

“Le scriventi organizzazioni, facendo seguito all’incontro in Prefettura del dicembre 2021 nel quale si denunciarono le gravi criticità che interessano il Comune di Maratea, evidenziano che molte criticità non sono state risolte.

Benché si sia provveduto a pagare, finalmente, il salario accessorio relativo all’anno 2018, non si è ancora provveduto in merito agli anni successivi nonostante la documentazione necessaria sia stata già consegnata da tempo. Tali ritardi pregiudicano doppiamente i lavoratori che non solo non percepiscono in tempi ragionevoli una quota del loro stipendio ma vedono preclusa loro la possibilità di partecipare ad una progressione di carriera.

OGGI

 

Per celebrare la lettura, dal 1995 l'Unesco ha indetto la Giornata mondiale del libro che si celebra ogni 23 aprile con lo scopo di ricordarne i benefici. La scelta della data non casuale: coincide infatti con la morte di tre autori che hanno fatto la storia della letteratura come William Shakespeare, Miguel de Cervantes e Inca Garcilaso de la Vega.

NESSUNO TOCCHI CAINO


 

 -  Da  "Nessuno  Tocchi  Caino  newsletter"   del  23/04/2022

"TEXAS (USA): CARL WAYNE BUNTION GIUSTIZIATO Carl Wayne Buntion, 78 anni, bianco, il più anziano detenuto del braccio della morte del Texas, il 21 aprile 2022 è stato giustiziato per iniezione letale nel penitenziario di Huntsville.

Era accusato di aver ucciso, nel giugno 1990, l'agente di polizia di Houston James Irby, 37 anni, bianco, che lo aveva fermato per un controllo.

La condanna a morte del 1991 venne annullata da una corte d’appello nel 2009, ma riemessa da una nuova giuria popolare nel 2012.

I suoi avvocati, nelle richieste di clemenza delle ultime settimane, hanno descritto Buntion come un detenuto geriatrico che non rappresentava più una minaccia per la società perché ormai si muoveva solo su una sedia a rotelle. "Questo ritardo di tre decenni mina la logica della pena di morte ... Qualunque sia l'effetto deterrente viene diminuito dal ritardo", hanno scritto i suoi avvocati David Dow e Jeffrey Newberry.

Con la sua esecuzione, Buntion è diventata la persona più anziana che il Texas abbia messo a morte da quando la Corte Suprema ha revocato il divieto della pena capitale nel 1976.

Il detenuto più anziano giustiziato negli Stati Uniti nei tempi moderni era Walter Moody Jr., che aveva 83 anni quando è stato messo a morte in Alabama nel 2018.

Buntion è stato anche il primo detenuto giustiziato in Texas nel 2022.

Ci sono state solo tre esecuzioni in ciascuno degli ultimi due anni, in parte a causa della pandemia di coronavirus, e in parte per una serie di ricorsi scaturiti da una recente modifica del regolamento che vietava ai “consiglieri spirituali” di rimanere accanto al detenuto fino all’ultimo momento. Questa norma è stata progressivamente modificata, e Buntion, dopo una sentenza della Corte Suprema degli Stati Uniti del 24 marzo di quest’anno, è stato il primo condannato che ha visto riconosciuto il “diritto ad essere toccato” dal suo assistente spirituale e pregare ad alta voce durante l’esecuzione, secondo la procedura che era sempre stata in vigore fino al 2019.

Buntion è il primo detenuto giustiziato quest'anno in Texas, il 574° da quando il Texas ha ripreso le esecuzioni nel 1982, il quarto detenuto messo a morte quest'anno negli Stati Uniti e il 1.544° in totale da quando la nazione ha ripreso le esecuzioni il 17 gennaio 1977".

(Fonte: AP, 21/04/2022)

ONORE ED AUGURI A FELICE MAGLIANO

 -  Da  www.infocilento.it  -

Comunicato  stampa     22  aprile  2022

FELICE  MAGLIANO, 108  anni,  Cavaliere  al  Merito  della  Repubblica.

E' l'unico deportato salernitano ancora in vita.  Oggi  il  Prefetto  di  Salerno  lo  ha  raggiunto  a  San  Giovanni  a  Piro.


Il Prefetto di Salerno, Francesco Russo, nella mattinata odierna, ha conferito, l’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine “Al merito della Repubblica Italiana” al sig. Felice Magliano, che recentemente ha compiuto 108 anni.

La cerimonia si è svolta presso il comune di San Giovanni a Piro alla presenza del Sindaco Ferdinando Palazzo e di una scolaresca. 

Il sig. Felice Magliano rappresenta per tutti un raro, vivido e lucido simbolo della resistenza dei salernitani al nazifascismo, essendo tra l’altro l’unico vivente tra i salernitani che furono rinchiusi nei campi di concentramento nazisti e il più longevo della Campania.

Nato a San Giovanni a Piro il 2 novembre 1913, fu chiamato alle armi nel 1940, all’età di 27 anni. Dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943 fu fatto prigioniero dai tedeschi in Albania e deportato nei campi di lavoro Nice in Serbia, Monstar in Ungheria e Graz Lager in Austria.

Una volta internato nel lager, gli fu chiesto di arruolarsi nelle fila dell’esercito tedesco in cambio della libertà e al suo rifiuto fu costretto al digiuno e a dormire per terra sulla segatura.

L’8 maggio del 1945 Felice Magliano fu finalmente liberato dai partigiani italiani e percorse a piedi tutta l’Austria fino alla stazione ferroviaria di Tarvisio in provincia di Udine. È stato insignito di due Medaglie al merito per le campagne di guerra del 1940 – 1945.




venerdì 22 aprile 2022

GIORNATA MONDIALE DELLA TERRA

 


              "La terra ha oltre un milione di anni di età. Rispetta gli anziani". (Deanna Anderson)

CONTRO LA GUERRA

                                                   BERTOLD  BRECHT

Ecco gli elmi dei vinti
 

Ecco gli elmi dei vinti, abbandonati
in piedi, di traverso o capovolti.
E il giorno amaro in cui voi siete stati
vinti non è quando ve li hanno tolti,

ma fu quel primo giorno in cui ve li
siete infilati senza altri commenti,
quando vi siete messi sull'attenti
e avete cominciato a dire si.


 

 Mio fratello aviatore
 

Avevo un fratello aviatore.
Un giorno, la cartolina.
Fece i bagagli, e via,
lungo la rotta del sud.

Mio fratello è un conquistatore.
Il popolo nostro ha bisogno
di spazio. E prendersi terre su terre,
da noi, è un vecchio sogno.

E lo spazio che s'è conquistato
è sui monti del Guadarrama.
É di lunghezza un metro e ottanta,
uno e cinquanta di profondità.

giovedì 21 aprile 2022

TUTTI CONTRO LA GUERRA !

 

CESAR VALLEJO

(Perù, 1892-1938)

Massa

Finita la battaglia

e morto il combattente, a lui venne un uomo

e disse: «Non morir, Ti amo tanto.»

Ahi, ma il cadavere seguitò a morire.

In due si avvicinarono e insistevano:

«Non lasciarci. Coraggio. Torna in vita.»

Ahi, ma il cadavere seguitò a morire.

Accorsero venti, cento, mille, cinquecentomila,

gridando: «Tanto amore, e nulla si può contro la morte.»

Ahi, ma il cadavere seguitò a morire.

Lo circondarono milioni d’individui

con un prego comune: «Resta, fratello!»

Ahi, ma il cadavere seguitò a morire.

Allora tutti gli uomini della terra

lo circondarono; li vide il cadavere triste, emozionato:

si drizzò lentamente,

abbracciò il primo uomo, si avviò…


sabato 16 aprile 2022

MESSAGGIO DI PACE DA MARATEA

 

                                                          B U O N A    P A S Q U A !