sabato 31 ottobre 2020

venerdì 30 ottobre 2020

MICA E' FACILE E SEMPLICE LA VITA

 e   ci  mancava  la  pandemia...

 

- Da  "PILLOLE"  di  Gian Carlo Marchesini  in   www.calderano.it - Storia e storie.

 

"La personalità di ognuno è il risultato del concorso di più fattori, da quello genetico ereditario a quello del contesto sociale e del periodo storico in cui vive. L'arco delle opportunità è ampio, il risultato è determinato dalla scelta di soddisfare bisogni e desideri sfruttando le risorse disponibili, dando priorità, tra i tanti possibili, in particolare ad alcuni considerati prioritari e imprescindibili. Tutti puntiamo a ottenere il necessario economico e materiale per vivere in un accettabile benessere, acquisendo abilità tecniche e competenze professionali specifiche. Chi vuole rendersi utile mettendosi a disposizione, chi preferisce l'indipendenza e l'autonomia sfidando anche la solitudine, chi invece si trova bene in un gruppo a collaborare. E chi predilige il conoscere e lo scoprire attraverso l'esperienza del muoversi e del viaggiare. Chi si impegna nel sociale dalla parte di chi sta peggio e soffre, chi preferisce concentrare le sue energie in un ambito più ristretto e famigliare. e chi invece lotta per realizzare un modello di società ideale. C'è infine chi tende a imporsi ed eccellere sulla spinta del protagonismo e dell'ambizione pur di soddisfare la sua individuale affermazione. E a volte, pur di ottenerla, è disposto a tutto, cambiando disinvoltamente ideali, alleanze e fronte. C'è perfino chi muore ucciso perchè si è schierato coerentemente e fino in fondo per i valori in cui crede, e chi, pur di cavalcare da protagonista la cresta dell'onda, si schiera dalla parte del potere prima avversato, e che ora gli conviene e frutta. C'è anche chi, pur di sottrarsi alla fatica e alla sofferenza, si rifugia nella droga. Mica è facile e semplice la vita. Figuriamoci ora che è entrata pesantemente in gioco pure la pandemia. Tocca sperare che l'esperienza di una crisi così pesante e dura induca alla convinzione che è necessario cambiare strada e stili di vita".

giovedì 29 ottobre 2020

IERI LA SATIRA OGGI L'ATTENTATO A NIZZA

    Attacco terroristico nella Cattedrale: tre morti ed un ferito grave.

 

 

Erdogan, attuale Presidente della Turchia, cui la vignetta si riferisce, ha minacciato azione legale e si è espresso in termini di offesa, non tanto alla sua persona, ma a Maometto ed alla religione islamica. Già ieri in Turchia ed altrove sono cominciate manifestazioni pubbliche contro la Francia, in un periodo da tempo caratterizzato da alta tensione tra i due Paesi.

Il Ministero degli Esteri di Ankara ha, comunque, subito condannato l'attentato di Nizza con Nota in cui, tra l'altro, si afferma:

 "Nessun motivo può giustificare l'uccisione di una persona né la violenza. È evidente che chi organizza un tale attacco brutale in un luogo di culto sacro non ha valori religiosi, umanitari e morali". "Siamo solidali con il popolo francese, e in particolare con i cittadini di Nizza, contro il terrorismo e la violenza".

Dopo precedenti vignette satiriche pubblicate dal noto periodico settimanale satirico francese, seguite da crescita dell'odio e da attentati, mi chiedo:

Fermo restando il giusto riconoscimento di tutti i diritti e di tutte le libertà nella Repubblica francese, fondata su "liberté, egalité, fraternité", è proprio necessario insistere con un tal tipo di satira contro la religione altrui, come in questo ulteriore caso?  

Non sarebbe meglio, saggiamente "buttare acqua sul fuoco", e far prevalere sempre ed ovunque il rispetto, la comprensione e la fraternità anche tra uomini e popoli di diversa religione, a maggior ragione in Francia e Turchia, Paesi alleati e facenti parti della Nato?

mercoledì 28 ottobre 2020

A CONCLUSIONE DI PROCEDURA ESPLORATIVA

il Sindaco, Avv. Daniele Stoppelli, coadiuvato dal Segretario generale nella valutazione dei candidati, con suo Decreto ha nominato l'Arch. Emilio Bosco quale Responsabile del Settore 6- Sviluppo territoriale integrato (nomina a tempo determinato e part-time 18 ore fino al 31 dicembre 2020, salvo proroga fino al 31 dicembre 2021 e, comunque, non oltre la scadenza naturale del suo mandato). 

Auguri di buon lavoro all' Arch. Bosco !


 

ERA IL 28 OTTOBRE 1922


 

28 ottobre 1922: Si concluse la "marcia su Roma" organizzata dal Partito nazionale fascista (PNF).

30 ottobre 1922: Il Re Vittorio Emanuele III, cedendo alle pressioni dei fascisti, incaricò Benito Mussolini di formare un nuovo Governo.

16 novembre 1922: Mussolini pronunciò il suo primo discorso alla Camera dei Deputati in veste di Presidente del Consiglio dei Ministri del Regno d'Italia e, ta l'altro, minacciosamente così si espresse:

“Avrei potuto fare di questa Aula sorda e grigia un bivacco per i manipoli delle mie camicie nere. Potevo sprangare il Parlamento e costituire un Governo esclusivamente di fascisti. Potevo: ma non ho, almeno in questo primo tempo, voluto!”

Così per l'Italia iniziava il ventennio della dittatura fascista con il Duce Benito Mussolini.

--                                                                         --                                                             --

“Ciò che avviene, non avviene tanto perché alcuni vogliono che avvenga, quanto perché la massa degli uomini abdica alla sua volontà, lascia fare, lascia aggruppare i nodi che poi solo la spada potrà tagliare, lascia promulgare le leggi che poi solo la rivolta farà abrogare, lascia salire al potere gli uomini che poi solo un ammutinamento potrà rovesciare.”

                                                                                                      - Antonio Gramsci-

martedì 27 ottobre 2020

CON IL PIEDE IN DUE STAFFE

In senso figurato, significa tenere in piedi due situazioni contemporaneamente, incompatibili tra di loro, e non prendere posizione, mantenendole in sospeso.

"E' sempre stato sbagliato, ma ora stare con i piedi in due staffe è eticamente intollerabile. In gioco c'è la vita delle persone. L'Italia si aspetta da chi ha responsabilità di governo serietà e autorevolezza".

Lo ha detto ieri il segretario Nicola Zingaretti nel suo intervento alla direzione Pd, con chiaro riferimento alla posizione di Matteo Renzi (Italia Viva) ed al suo contemporaneo essere, con il suo Partito, al Governo e spesso all'opposizione con aspre critiche ai provvedimenti adottati insieme.

                    E  COME  NON  ESSERE  D'ACCORDO...!   BRAVO  ZINGARETTI !

PER UN NUOVO OSPEDALE NEL LAGONEGRESE

 Articolo pubblicato su  "La Nuova del sud" oggi 27 ottobre 2020

 

     Vita civile e Sanità nel Sud della Basilicata

                    Valerio Mignone*

 

Tanti anni fa si diceva nei nostri Comuni che “a Potenza si va solo per guai”! E infatti, a Potenza si andava per motivi di salute all’Ospedale “San Carlo”, quando gli ospedali periferici non garantivano il recupero del benessere psicofisico. Si andava per guai giudiziari, quando i problemi non si risolvevano in Preture e Tribunali locali, e occorreva andare in Corte di Appello. E si andava per guai fiscali quando c’erano problemi presso le esattorie municipali, ed occorreva risolverli presso gli uffici provinciali competenti. Dopo aver affrontato questi guai, di fretta si tornava a casa, rinunziando a distrarsi nel patrimonio naturalistico e storicoartistico di Potenza.

Anche a Lagonegro, sede di Ospedale, Tribunale, Agenzia delle Entrate, si va per i citati guai. Ma, contrariamente a quel che accade per Potenza, non si ha fretta a scapparsene via. Alla base di questo fenomeno antropologico c’è la consapevolezza, più o meno diffusa tra i nativi del Territorio, di essere tutti Lagonegresi, da Lagonegro al Pollino. La conferma di ciò si ha di ritorno da qualche viaggio, nel momento in cui appare sui cartelli autostradali il nome Lagonegro, come direzione di marcia. Si ha un sospiro di sollievo per la sensazione di essere a casa. Qui, si è tutti Lagonegresi! E per questo, Lagonegro ha meritato il titolo di Circondario. Tale consapevolezza si va attenuando soltanto a Francavilla in Sinni, ove comincia la “polpa” della economia, e a Senise, per il vicino Metapontino, sede di ospedale a Policoro.

lunedì 26 ottobre 2020

ANCHE A MARATEA CASI DI POSITIVITA' AL COVID-19

Ad oggi son 7 i casi di persone residenti a Maratea risultate positive al Covid-19 e si è resa necessaria Ordinanza del Sindaco, essendo tra queste anche persona frequentante l'Istituto Tecnico -Indirizzo Trasporti e Logistica-(Istituto Statale di Istruzione Superiore "Giovanni Paolo II").





LIBERATELI SUBITO !

 

Familiari dei marittimi bloccati in Libia
 

Da 55 giorni sono ancora bloccati in Libia i 18 marittimi siciliani con l'accusa di aver pescato in zona (acque internazionali) che i libici ritengono di loro competenza ed in attesa di essere processati. I loro pescherecci, Antartide e Medinea", sono stati sequestrati e si trovano ormeggiati nel porto di Bengasi.

La protesta dei familiari dinanzi Montecitorio

L'attuale situazione libica rende particolarmente difficili l'intervento e la trattativa del nostro Governo, che ha già rassicurato i familiari circa lo stato di salute di tutti i loro congiunti e circa il massimo impegno per la loro liberazione.

                                                        LIBERATELI    SUBITO !

                 

 



domenica 25 ottobre 2020

UN MESSAGGIO DAL MONTE SAN BIAGIO

 




L'ONU HA 75 ANNI

ROMA, 24 OTT - Il 24 ottobre 1945 entrò in vigore lo statuto dell'Onu, questa data è celebrata come giornata delle Nazioni Unite e quest'anno cade nel settancinquesimo anniversario. L'Italia ha deciso di ricordare la ricorrenza con l'emissione di un apposito francobollo che, nel colore blu tipico dell'Onu, riproduce il logo dei 75 anni delle Nazioni Unite. Il francobollo emesso oggi corrisponde alla tariffa della posta ordinaria spedita nei paesi dell'Oceania, pari a 3,10 euro. Il bollettino illustrativo dell'emissione è stato stilato da Stefano Buffagni, Vice Ministro dello Sviluppo Economico (il dicastero responsabile del settore postale). Buffagni scrive nel testo che ''la Carta delle Nazioni Unite ancora oggi è un caposaldo mondiale della democrazia e della volontà dei popoli di non ripetere gli errori e gli orrori del passato''. (ANSA).


 

 

sabato 24 ottobre 2020

LA REGIONE BASILICATA PER LE PMI E LE PROFESSIONI LUCANE

 




PER LA BASILICATA COPRIFUOCO O...SCOPRIFUOCO ?

Per ora tranquilli... In una recente conferenza stampa il Presidente della nostra Regione, Dott. Vito Bardi, ha dichiarato ai giornalisti che "la Basilicata non è a rischio coprifuoco", misura che "valuteremo di volta in volta". Ha aggiunto che "il nostro livello di guardia è a 1.200 positivi al giorno. Finora non siamo in emergenza". 
Bene...!  E' certamente il caso di alzare la guardia anche in Basilicata ma è anche indispensabile non lasciarsi prendere dalla corsa al coprifuoco regionale come già altrove, anche opportunamente, disposto nel tentativo di contrastare la pericolosa crescita del contagio da Covid-19.

Noi non siamo, per fortuna ad oggi, in situazione di emergenza sanitaria in un contesto, tuttavia, caratterizzato da spopolamento, da crescente povertà e da poco rassicuranti prospettive di rapido cambiamento in positivo. C'è, dunque, e non da oggi, più che in altre Regioni, una preoccupante situazione di emergenza socio-economica, cui far fronte a maggior ragione in tempo di Coronavirus.

Naturalmente il titolo di questo post ha natura provocatoria, come ispirato dalla realtà del territorio lucano, scarsamente popolato, con la sua campagna ed i suoi tanti piccoli borghi, dove finisce con l'imporsi da tempo un cronico, quotidiano lungo letargo, quanto meno serale e notturno, in autunno-inverno, quindi senza possibili assembramenti, senza alcuna movida o altre cose del genere, capaci di possibile diffusione del virus.

Oserei dire... Altro che coprifuoco !

TRAMONTO D'AUTUNNO

    Marina di Maratea, 23 ottobre 2020



venerdì 23 ottobre 2020

A PROPOSITO DEL REATO DI BESTEMMIA

 

- Da  italialaica.it-

Lo Scaffale

Jacque de Saint Victor, BESTEMMIA, (Breve storia di un “crimine immaginario”), Ariele, Milano, 2019, pagine 100, euro 14,00

Di Pierino Giovanni Marazzani | 15.10.2020

Recensione di Pierino Giovanni Marazzani

Saggio storico-filosofico centrato sulle persecuzioni contro coloro che facevano “un uso insensato o sviato del nome di Dio” come prescritto in alcuni passi biblici citati nel testo. I cristiani ripresero poi i divieti biblici applicando terribili pene corporali contro i bestemmiatori recidivi. Tra le crudeltà loro inflitte il testo cita: fustigazione, mutilazione della lingua o delle labbra, marchio in fronte, perforazione della lingua, gogna, esilio, pena di morte, rogo da vivo o post mortem con dispersione delle ceneri ecc.

Ovviamente, essendo il libro di chiara matrice illuministico-ateistica, Dio non esiste o comunque non se ne può chiarire razionalmente l'effettiva esistenza, per cui è assurdo punire chi insulta tale dubbia entità. Si può quindi parlare di “crimine immaginario”.

Infatti, l'assemblea costituente francese abolì il reato di bestemmia nel 1791, considerandolo residuo di superstizioni medievali.

Il testo ricorda l'illustre figura del filosofo libertino italiano Giulio Cesare Vanini condannato “al taglio della lingua, poi ad essere strangolato e arso per bestemmia, empietà, ateismo”.

L'altrettanto terribile supplizio, ordinato nel 1765 contro il presunto bestemmiatore cavaliere de La Barre da fanatiche autorità civili filoclericali francesi, induce l'Autore ad ipotizzare che il vero bersaglio fosse il filosofo Voltaire: “regolare i loro conti con Voltaire”, in quanto il notissimo filosofo si era messo in salvo all'estero.

Il testo dedica ampio spazio alla letteratura anticlericale francese del secolo XIX e XX, notando che dopo le leggi laiciste del 1905, “l'orgia di immagini satiriche” blasfeme si indebolì nel secolo XX: “L'anticlericalismo sembra superato”.

Infine, venendo alla tragica vicenda dello sterminio della redazione del periodico satirico Charlie Hebdo e dell'islamofobia dilagante, il testo sostiene che “Non è la bestemmia in sé che deve essere sacralizzata, è la libertà di espressione”.

In conclusione si ribadisce il principio intangibile della libertà di criticare le religioni anche con le armi della satira verbale o scritta spinta al linite della blasfemia, tenendo anche conto che “Il Consiglio dell'Europa invita ad eliminare questo delitto”.

Pierino Marazzani, ottobre 2020

A CENTO ANNI DALLA NASCITA DI GIANNI RODARI

Omegna, 23 ottobre 1920 - Roma, 14 aprile 1980

        IL  CIELO  E'  DI  TUTTI

     Qualcuno che la sa lunga

     mi spieghi questo mistero:

     il cielo è di tutti gli occhi

     di ogni occhio è il cielo intero.

 

È mio, quando lo guardo.

È del vecchio, del bambino,

del re, dell'ortolano,

del poeta, dello spazzino.

 

Non c'è povero tanto povero

che non ne sia il padrone.

Il coniglio spaurito

ne ha quanto il leone.

 

Il cielo è di tutti gli occhi,

ed ogni occhio, se vuole,

si prende la luna intera,

le stelle comete, il sole.

 

Ogni occhio si prende ogni cosa

e non manca mai niente:

chi guarda il cielo per ultimo

non lo trova meno splendente.

 

Spiegatemi voi dunque,

in prosa od in versetti,

perché il cielo è uno solo

e la terra è tutta a pezzetti.

-Gianni  Rodari-

giovedì 22 ottobre 2020

TORRE CAINA

  a  Maratea  

               La  punta  di  Caìa

                        di  Letizia  Labanchi

 

Punta di Caìa,

protendi arditamente

la tua superba roccia

sull'abisso.

 

 

Vuoi  tu forse indagare

se nel profondo azzurro

del Tirreno ai tuoi piedi

può rispecchiarsi intera 

la bellezza

delle pareti scabre,

l'orgogliosa rovina

della tua torre antica ?


                                                                                 

IL SI' ALL'UNITA' D'ITALIA

 IN  BASILICATA  ED  A  MARATEA


Tratto da www.calderano.it -Storia e storie-  si propone  di seguito interessante scritto sull'argomento di Luca Luongo:

 

 

Maratea e il Plebiscito per l’Unità.

 

Il 21 ottobre 1860, esattamente 160 anni fa, si tenne il Plebiscito delle province napoletane. Quasi un milione e trecentomila di elettori vennero chiamati a esprimersi sull’annessione delle province continentali dell’ex Regno delle Due Sicilie al Regno di Sardegna, poi divenuto Regno d’Italia.

Il Plebiscito in Basilicata.

Il quesito del Plebiscito fu: «Il Popolo vuole l’Italia una e indivisibile con Vittorio Emanuele Re costituzionale, e suoi legittimi discendenti?». L’elettore poteva scegliere tra e No o annullare il voto.

L’esito totale fu di 1.302.064 voti per il e 10.312 per il No. In Basilicata i voti furono 98.202 e soli 110 No.

La stampa filoborbonica, o quella meramente antigovernativa, esecrò questi risultati. Per loro la votazione o la conta erano stati truccati per assicurare un risultato favorevole al moto unitario.

Seppur indimostrabile data la vastità dell’operazione e la lontananza nel tempo, la possibilità di una certa dose di brogli è probabile più che possibile tenendo conto di come si svolgevano le operazioni di voto nel XIX secolo. Cionondimeno, l’evento del Plebiscito è comunque da tenere presente per avere una corretta visione su ciò che rappresentò l’Unità per i nostri antenati. Una visione tanto più necessaria nei nostri tempi, in cui l’unificazione italiana è spesso oggetto di polemica più politica che storica.

Gli allistati, cioè coloro che vennero chiamati alle urne, rappresentarono uno scarso 25% della popolazione totale. Ciò perché si esclusero i minorenni, le donne, gli analfabeti e coloro al di sotto di una certa quota di reddito. Questi criteri, che rimasero pressoché inalterati per i primi decenni della vita unitaria, hanno fatto sì che il Plebiscito si dipingesse come un affare ristretto alla élite del Paese. Per un più veridico giudizio storico, però, va tenuto presente che proprio quella élite era anche l’unica classe aveva all’epoca gli strumenti, civici e morali per decidere delle proprie sorti.

mercoledì 21 ottobre 2020

A ROMA IN PIAZZA DEL CAMPIDOGLIO

 -Da   www.quirinale.it-

Saluto del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione della cerimonia conclusiva dell’incontro internazionale di preghiera per la pace tra le grandi religioni mondiali dal titolo “Nessuno si salva da solo – pace e fraternità”

 

Roma, 20/10/2020

Rivolgo un saluto alle Loro Santità e a tutte le Autorità religiose presenti.

La Repubblica Italiana dà il benvenuto a questa importante assemblea.

Lo spirito di Assisi si rinnova oggi, a Roma, in un tempo segnato da gravi minacce globali che provocano sofferenze, povertà e timori. Un tempo che ci fa comprendere, insieme, quanto fraternità e concordia siano ricchezze importanti di cui abbiamo bisogno e di cui in realtà possiamo disporre.

Ne abbiamo conferma dalla drammatica pandemia che affligge tutti i popoli e che ha posto in evidenza la nostra comune fragilità, rendendo manifesto come tutta l’umanità, insieme, avverta esigenze comuni e abbia bisogno della reciproca collaborazione per soddisfarle, come ha sottolineato nei giorni scorsi, l’Enciclica “Fratelli Tutti” di Papa Francesco.

Vale per l’impegno a tutela dell’ambiente in cui viviamo. Vale per la lotta alle diseguaglianze, alle ingiustizie, alla fame che ancora mette a rischio la vita di milioni di persone. Vale, riguardo alla pandemia che stiamo attraversando, perché le cure e i vaccini che la scienza potrà fornirci siano resi disponibili per tutti in tutto il mondo.

LA STORIA DELL'APPENNINO

ATTRAVERSO  I  CORSI  D'ACQUA  CHE  SGORGANO  DALLE  SUE  MONTAGNE

Un volume dalla serie "CIVILTA' APPENNINO", realizzata con la Fondazione Appennino, con sede a Montemurro, in Basilicata.


«Sull’acqua si è fondata la civiltà. L’acqua ha scritto e porta le storie. Il libro è un viaggio su diverse imbarcazioni della letteratura, che descrivono i loro percorsi sopra e dentro l’acqua, aprendo le proprie dighe e facendo scorrere i loro più intimi fiumi di parole che portano a valle e che consegnano al mare esperienze, conoscenze, emozioni».

dalla Presentazione di Piero Lacorazza e Gianni Lacorazza

NON... "FACITE AMMUINA" !

-Articolo  pubblicato  su  "La Nuova del sud"  del  21/10/2020-

Per il Covid-19 No alla borbonica ammuina

Valerio Mignone*

 

In attesa di vaccini e nuovi farmaci, quale alternativa? Naufragio, in una borbonica ammuina, con morti e lacerazioni ulteriori di ciò che resta del tessuto socioeconomico? O salvataggio, con distanziamento, mascherine e pulizia delle mani?  Ad ognuno l’ardua risposta!

Intanto, comincino infettivologi, immunologi, epidemiologi, statistici a non fare ammuina radiotelevisiva in veste di scienziati, con discutibili opinioni sull’andamento della pandemia da Covid-19 ed asprezza di dialogo tra essi, su proposte di terapie non sperimentate con vecchi farmaci. Lungi dal voler reprimere i dibattiti, occorre lasciare più spazio ai comunicati ufficiali di Istituti competenti, sbarrando la strada ai “negazionisti” amanti di spettacolo, più che di scienza. Purtroppo, preoccupano, nelle ultime riunioni, le spaccature tra rigoristi e “tolleranti” in seno al Comitato Tecnico Scientifico. Non di meno è la notizia della Organizzazione Mondiale della Sanità secondo cui il Remdesivir, sperimentato su 11 mila persone in 30 paesi “sembra avere poco o nessun effetto sui pazienti ospedalizzati per Covid-19 in base ai tassi di mortalità, all’inizio della ventilazione o alla durata del ricovero”.

Sugli aspetti medicosociali della pandemia, particolare attenzione in questi giorni, va rivolta all’età scolare. E’ stato necessario riaprire le scuole nel convincimento che giovani e bambini, a contatto con il virus, si infettano meno degli anziani. Negli Stati Uniti é stata studiata la conseguenza della chiusura di scuole, Università, e Colleges. Ne è risultato un minor numero di infetti e decessi, ma anche danni associati, nonostante lezioni on line. Per la chiusura delle scuole si prevede che molti studenti abbiano una perdita di apprendimento, da cui deriva scarsità di reddito e di aspettativa di vita nell’età adulta. D’altronde è noto che le scuole offrono, oltre a istruzione e alimentazione, anche interazione sociale, attività fisica, supporti psicofisici per disabili per uno sviluppo sano. La chiusura ha comportato maggiori danni per famiglie disagiate quanto a collegamenti con internet; e perciò si è sollecitata maggiore disponibilità di risorse finanziarie per superare queste differenze sociali. I pediatri americani sostengono la riapertura delle scuole, pur con i rischi da pandemia. In tale ottica, è utile la riapertura delle scuole in Italia, vigilando di giorno in giorno sull’andamento dei contagi e della morbilità per eventuali temporanee chiusure.

martedì 20 ottobre 2020

ANCORA IN ALTO MARE LA RIQUALIFICAZIONE DEL PORTO DI MARATEA

 


Sul relativo progetto si è formalmente espresso negativamente il Responsabile del Settore competente presso il nostro Comune e tanto, a mio parere, ha fatto in modo corretto sulla base dei generalizzati e motivati dissensi formulati da quanti tenuti ad esprimere il loro preventivo parere.

È il caso ora di provvedere rapidamente a quanto necessario per finalmente procedere ad una legittima, necessaria e positiva riqualificazione, da tempo prevista.

Di seguito è possibile leggere la parte conclusiva della Determinazione n. 8 del 19/10/2020 a firma dell'Arch. Anna Maria Magliano, Responsabile del Settore Lavori Pubblici del Comune di Maratea, avente ad oggetto: 

INTERVENTO PORTO DI MARATEA - Determinazione conclusiva negativa della Conferenza dei servizi.

 

"Dopo approfondita disamina, anche in considerazione dei discussi e rilevanti interessi giuridici coinvolti, preso atto di quanto espresso dai rappresentanti delle Amministrazioni e dei soggetti partecipanti, prende atto della mancata approvazione del progetto in epigrafe.

Valutate le risultanze della conferenza e, in particolare, l’espressione dei dissensi come sopra indicati nell’allegato 10 che si ritiene non superabili, ai sensi e per gli effetti dell’art. 14-bis, comma 5, legge n. 241/1990, come modificato dal d.lgs. 127/2016, ADOTTA ad ogni effetto di legge la determinazione di conclusione negativa del procedimento di conferenza di servizi indetta per l’approvazione del progetto “Porto di Maratea”-CUP: I24B16000060002 -CIG 7168559134.

La determinazione in parola produce, ai sensi e per gli effetti dell’art. 14-bis, comma 5,secondo periodo, legge 241/1990, l’effetto di rigetto della domanda presentata.

Si procederà come per legge alla pubblicità delle determinazioni assunte in conferenza di servizi come risultante dall’allegato verbale, mediante avviso da pubblicarsi sull’Albo pretorio del Comune, sul profilo committente a norma dell’art. 10, comma 1, del decreto legislativo n. 267 del 18.08.2000; 

Demanda al RUP l’esecuzione di tutti gli adempimenti scaturenti dal presente provvedimento. 

Avverso il presente atto è ammesso ricorso davanti al Tribunale Amministrativo Regionale entro 60 giorni dalla notifica del presente atto ovvero ricorso straordinario al Capo dello Stato entro 120 giorni".

 --                      --                    --                    --                --                     --                         --

N.B.: Sull'argomento vedi anche post del 17 ottobre 2019 "Una riqualificazione che tarda ad arrivare".



lunedì 19 ottobre 2020

NO ALLA PENA DI MORTE NEL MONDO

 A  COMINCIARE  DAGLI   STATI  UNITI !

-Estratto da "IL DUBBIO" del 19 ottobre 2020 - Il caso.

"Per la prima volta dopo 67 anni gli Stati Uniti giustizieranno una donna. Lo ha reso noto il Dipartimento di Giustizia. A salire sul patibolo, in Indiana l’8 dicembre prossimo, sara’ Lisa Montgomery che nel 2004 uccise una donna incinta nel Missouri per poi rapire il feto. A nulla sono serviti i ripetuti  appelli e le richieste dei legali di Lisa, che hanno definito la decisione del ministro “una grave ingiustizia”: la donna infatti ha sempre sofferto di gravi disturbi mentali, avendo vissuto un’infanzia e un’adolescenza piena di violenze e di abusi, più volte stuprata dal compagno della madre e poi abusata anche dai due mariti.

Una condizione di disagio psichico aggravata inoltre dalla dipendenza dall’alcol. Insomma un’esistenza devastata e destinata a finire con un mix velenoso iniettato nelle sue vene. Anche se diverse organizzazioni per la difesa dei diritti umani e che lottano contro la pena capitale promettono di dare battaglia fino all’ultimo istante".

domenica 18 ottobre 2020

VIA COVID 19 E...VIA MASCHERINA !

    La  foto della  speranza


Dubai, 17 ottobre 2020 - Un bimbo appena nato strappa la mascherina al ginecologo che lo ha fatto nascere e lo tiene in braccio.

                      UN  AUGURIO  PER  IL  NEONATO  E  PER  L'UMANITA'  INTERA !

D'ACCORDO...

...MA, NEL FRATTEMPO, TRA  MARATEA  E  SAPRI IN  AGOSTO LA STRADA E' STATA ANCORA INIBITA AL TRAFFICO E SOLO DA POCHI GIORNI RIAPERTA...

 

 - Dal  Programma  amministrativo della  lista  "RINASCITA"  -  Elezioni  comunali  del  26 maggio  2019  a  Maratea - Candidato a Sindaco ed eletto: Avv. Daniele Stoppelli - 

 

                                             STRADA STATALE 18

"La costruzione della SS 18 risale a quasi un secolo fa e, pertanto, necessita di urgente adeguamento alle norme attuali che una strada statale deve rispettare. In passato è stata inibita al traffico per la caduta massi, ma al momento è una strada che necessita di interventi per la mancanza delle banchine laterali, per le corsie troppo strette, per i frequenti restringimenti in corrispondenza dei ponticelli, per la presenza di curve strette e discese ripide, per i numerosi accessi a raso. E’, inoltre, una strada lenta che ostacola gli scambi turistici, commerciali e umani tra Maratea e le comunità vicine. Per ovviare ai problemi sopra descritti è essenziale accelerare gli interventi di adeguamento già previsti da ANAS ma che, di fatto, non vedono mai l’inizio. Gli interventi previsti, ciascuno da 30 milioni di euro circa, sono i seguenti: adeguamento in località Acquafredda/Cersuta e adeguamento in località Castrocucco.

Saranno effettuati l’arricchimento boschivo e la delimitazione, recinzione delle aree pericolose o vietate al pascolo".

ALLORA,  A  QUANDO  GLI  INTERVENTI  DI  ADEGUAMENTO  ANAS ?

venerdì 16 ottobre 2020

IL TEMPO E' GALANTUOMO

       Domenico (Mimmo) Lucano a Riace

È il caso di ripeterlo e gridarlo ai quattro venti con eco che da Riace risuoni per l’Italia intera sino a raggiungere il cuore e la mente dei leghisti della prima ora (Lega nord di Umberto Bossi) e dei loro successori (Lega per Salvini premier):
 
Il tempo è galantuomo...

Gli attuali “seguaci” di Alberto da Giussano sono stati e sono ancora impegnati in una sorta di tentativo di progressiva conquista politico-amministrativa del sud ed hanno evidenziato particolare accanimento nel piccolo Comune calabrese in provincia di Reggio Calabria, già noto per i Bronzi e, più di recente, per il c.d. “Modello Riace”, concepito e realizzato da Domenico (Mimmo) Lucano, Sindaco del suo paese per tre mandati consecutivi.

È un piccolo Comune Riace con poco più di duemila abitanti, afflitto dal crescente spopolamento e capace di accoglienza e positiva integrazione dei migranti nella sua comunità; così è rinato  ed ha potuto godere di reciproco arricchimento, ma solo sino a quando non è arrivata la Lega con Matteo Salvini a Palazzo Chigi come Ministro dell'Interno.

E Salvini, sull’onda degli slogan “Prima gli italiani”, “Prima i calabresi” e così via,  sin da subito non ha permesso che il “modello Riace”, alla ribalta della cronaca a livello nazionale ed internazionale e riconosciuto come modello di eccellenza per accoglienza ed inclusione dei cittadini stranieri, potesse continuare ad esistere.

È stato duro ed efficace il contrasto al modello ed al suo ideatore, accusato anche di reati vari, tra i quali il favoreggiamento dell’immigrazione clandestina,  arrestato e poi sottoposto a lungo periodo di divieto di dimora nel suo paese, che inesorabilmente regrediva e si impoveriva.

Così poi nel 2019 Riace ha visto affermarsi alle elezioni comunali una lista civica, di ispirazione leghista, con candidato a Sindaco tale Antonio Trifoli, già l’anno scorso dichiarato ineleggibile dal Tribunale di Locri con sentenza confermata ora dalla Corte di Appello di Reggio Calabria perché dipendente comunale come Vigile urbano che non avrebbe potuto nemmeno candidarsi. 


 

                                                         Antonio  Trifoli

giovedì 15 ottobre 2020

A PROPOSITO DELLA FERROVIA SICIGNANO-LAGONEGRO

 chiusa  dal  1987.

 

 - Da   Wikipedia,  l'Enciclopedia libera -

"La ferrovia Sicignano degli Alburni-Lagonegro, conosciuta anche come ferrovia del Vallo di Diano, è una ferrovia della Campania, con il suo capolinea terminale in Basilicata, inaugurata nel 1892 e nel 1987 chiusa al traffico, sia merci che passeggeri, durante i lavori di rinnovamento ed elettrificazione della linea Battipaglia-Metaponto; nonostante la riapertura della linea per Potenza la ferrovia rimase chiusa[1]e i treni sostituiti da autoservizi. La "temporanea chiusura all'esercizio" sussiste al 2018[2] e sono ancora svolti gli autoservizi sostitutivi[3].

La ferrovia inizia dalla stazione di Sicignano degli Alburni, della Battipaglia-Potenza, e si dirama in direzione Potenza, giungendo fino alla stazione di Lagonegro"

 

 

 

                             Articolo  pubblicato  su  "La  Nuova del Sud"  del 15 ottobre 2020

 

Il treno si è fermato a Sicignano!

 

Valerio Mignone*

  

Nei giorni scorsi si è tenuto a Lagonegro un convegno nel corso del quale è stato comunicato che per la tratta delle Ferrovie dello Stato Sicignano degli Alburni-Lagonegro, inaugurata nel lontano 1886, e chiusa nel 1987, si è avviata, per la auspicata riapertura, una progettazione per treni non inquinanti, circolanti ad “Idrogeno”, come già avviene in Germania.

Sulla riapertura di questa tratta furono fatte due interrogazioni parlamentari, nel novembre 1994, e nel marzo 1995, a firma dello scrivente, e di Mario Oliverio, poi Presidente della Regione Calabria. Con tali atti si interrogavano i ministri competenti sia sulla riapertura, sia sulla opportunità di un doppio prolungamento: 1- da Lagonegro a Spezzano Albanese per ricongiungersi ai treni da e per Sibari; 2- da Lagonegro, lungo il fiume Noce, a Castrocucco di Maratea, come da proposta anche della Regione Basilicata.

Ministri e presidenti delle Ferrovie dello Stato assicurarono che la Sicignano-Lagonegro sarebbe stata riaperta, ma si sono smentiti essi stessi, perché dall’analisi Costi-benefici emersero risultati negativi, e la tratta è rimasta chiusa. Con ciò è stata disattesa anche la vecchia Legge Ballardini che nel 1879 approvò il doppio prolungamento ferroviario da Eboli: sia verso il Cilento, Sapri, Maratea, sia verso Sicignano, Lagonegro, Castrocucco di Maratea.