martedì 31 marzo 2020

IL NOSTRO LUNGO E DIFFICILE CAMMINO

                 LETTURA  CONSIGLIATA

Per chi ama viaggiare nella storia dell'umanità su un pianeta chiamato Terra dove "circa 70.000 anni fa, gli organismi appartenenti alla specie Homo sapiens cominciarono a formare strutture ancora più elaborate chiamate culture. Il successivo sviluppo di queste culture umane è chiamato storia".
Si tratta della storia dell'Homo sapiens, "la specie sapiens (intelligente) del genere Homo (uomo)".
E si tratta di una storia di tante cose eccezionali che tale specie è riuscita a fare nel corso dei millenni ma anche, putroppo, di tante altre cose che hanno distinto l'Homo sapiens "come un serial killer ecologico".
Animale tra gli animali, dopo la sua comparsa circa 70.000 anni fa "nei successivi millenni si trasformò nel signore dell'intero pianeta e nel terrore dell'ecosistema. Oggi è sul punto di diventare un dio, pronto ad acquisire non solo l'eterna giovinezza, ma anche le capacità divine di creare e di distruggere".
Ora " peggio di tutto, gli umani sembrano più irresponsabili che mai...". 


                                                                BUONA   LETTURA !

lunedì 30 marzo 2020

POESIA-PREGHIERA DIMENTICATA...?

                                            CANTICO   DELLE   CREATURE
                                                                                                                  di  Francesco d'Assisi







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Altissimu, onnipotente, bon Signore,
tue so’ le laude, la gloria e l’honore et onne benedictione.

Ad te solo, Altissimo, se konfano,
et nullu homo ène dignu te mentovare.

Laudato sie, mi’ Signore, cum tucte le tue creature,
spetialmente messor lo frate sole,
lo qual’è iorno, et allumini noi per lui.
Et ellu è bellu e radiante cum grande splendore:
de te, Altissimo, porta significatione.

Laudato si’, mi’ Signore, per sora luna e le stelle:
in celu l’ài formate clarite et pretiose et belle.

Laudato si’, mi’ Signore, per frate vento
et per aere et nubilo et sereno et onne tempo,
per lo quale a le tue creature dài sustentamento.

Laudato si’, mi’ Signore, per sor’aqua,
la quale è multo utile et humile et pretiosa et casta.

Laudato si’, mi’ Signore, per frate focu,
per lo quale ennallumini la nocte:
ed ello è bello et iocundo et robustoso et forte.

Laudato si’, mi’ Signore, per sora nostra matre terra,
la quale ne sustenta et governa,
et produce diversi fructi con coloriti flori et herba.

Laudato si’, mi’ Signore, per quelli ke perdonano per lo tuo amore
et sostengo infirmitate et tribulatione.

Beati quelli ke ’l sosterrano in pace,
ka da te, Altissimo, sirano incoronati.

Laudato si’, mi’ Signore, per sora nostra morte corporale,
da la quale nullu homo vivente pò skappare:
guai a·cquelli ke morrano ne le peccata mortali;
beati quelli ke trovarà ne le tue sanctissime voluntati,
ka la morte secunda no ’l farrà male.

Laudate e benedicete mi’ Signore et rengratiate
e serviateli cum grande humilitate.


Altissimo, onnipotente, buon Signore, tue sono le lodi, la gloria, l'onore e ogni benedizione.

Solo a Te, Altissimo, si addicono, e nessun uomo è degno di menzionarti.

Sii lodato, o mio Signore,
con tutte le tue creature, specialmente messer fratello sole, che è giorno e attraverso il quale ci illumini. Ed esso è bello, raggiante e con grande splendore: esso simboleggia Te, Altissimo.

Sii lodato, o mio Signore, per sorella lune e le stelle; le hai create in cielo, chiare, preziose e belle.

Sii lodato, o mio Signore, per fratello vento e per l'aria serena e nuvolosa e ogni tempo, grazie al quale dai il nutrimento alle tue creature.

Sii lodato, o mio Signore, per sorella acqua, la quale è molto utile, umile, preziosa e pura.

Sii lodato, o mio Signore, per fratello fuoco, grazie al quale illumini la notte: ed esso è bello e gioioso, vigoroso e forte.

Sii lodato, o mio Signore, per nostra sorella madre terra, che ci sostiene e nutre, e produce diversi frutti con fiori colorati ed erba.

Sii lodato, o mio Signore, per quelli che perdonano per il tuo amore e sopportano malattie e tribolazioni.

Beati quelli che sopporteranno
questo in pace, poiché saranno incoronati da te, Altissimo.

Sii lodato, o mio Signore, per nostra sorella la morte del corpo, dalla quale nessun uomo mortale può sfuggire: guai a quelli che moriranno in peccato mortale; beati quelli che essa troverà nella Tua santissima volontà, poiché la seconda morte non farà loro male.

Lodate e benedite il mio Signore e ringraziatelo, e servitelo con grande umiltà.

domenica 29 marzo 2020

LA CANZONE CHE NON C'E'

Letizia Labanchi
Voglio cantare al vento
una canzone.
Una canzone nuova, forte e chiara!
Una canzone che va diritta al cuore
ma il cuore lo sa:
quella canzon non c'è!

Cerco tra i fiori, cerco tra le fronde
la mia canzone certo sarà lì.
Stormiscono le fronde ma in quel canto
non trovo la canzone del mio cuore.

Voglio cantare una canzon d'amore,
una canzone bella come il sole,
con parole di luce e di calore,
ma ancor non l'ho trovata:
no, non c'è!

Cercherò d'ascoltar quella canzone
quando s'affaccia l'alba all'orizzonte,
la cercherò al meriggio e sul tramonto
ma la canzone, ahimè!
Ahimè, non c'è!

Qualcuno ora mi dice: "cerchi invano:
quella canzone al mondo
non c'è più!"

Ma io aspetto che il vento, ritornando
dal suo giro compensi la mia attesa:
in un soffio mi porti una sorpresa,
mi porti la canzone
che non c'è!

-Letizia Labanchi-





BUONA DOMENICA !


sabato 28 marzo 2020

LA VOCE DEL CAPO DELLO STATO

Da  www.quirinale.it

«Mi permetto nuovamente, care concittadine e cari concittadini, di rivolgermi a voi, nel corso di questa difficile emergenza, per condividere alcune riflessioni. Ne avverto il dovere.

La prima si traduce in un pensiero rivolto alle persone che hanno perso la vita a causa di questa epidemia; e ai loro familiari.

Il dolore del distacco è stato ingigantito dalla sofferenza di non poter essere loro vicini e dalla tristezza dell’impossibilità di celebrare, come dovuto, il commiato dalle comunità di cui erano parte. Comunità che sono duramente impoverite dalla loro scomparsa.

Stiamo vivendo una pagina triste della nostra storia. Abbiamo visto immagini che sarà impossibile dimenticare. Alcuni territori – e in particolare la generazione più anziana - stanno pagando un prezzo altissimo.

TUTTI SULLA STESSA BARCA


"Da settimane sembra che sia scesa la sera. Fitte tenebre si sono addensate sulle nostre piazze, strade e città; si sono impadronite delle nostre vite riempiendo tutto di un silenzio assordante e di un vuoto desolante, che paralizza ogni cosa al suo passaggio: si sente nell’aria, si avverte nei gesti, lo dicono gli sguardi. Ci siamo ritrovati impauriti e smarriti. Come i discepoli del Vangelo siamo stati presi alla sprovvista da una tempesta inaspettata e furiosa. Ci siamo resi conto di trovarci sulla stessa barca, tutti fragili e disorientati, ma nello stesso tempo importanti e necessari, tutti chiamati a remare insieme, tutti bisognosi di confortarci a vicenda. Su questa barca… ci siamo tutti"

Così, da solo in piazza San Pietro, ieri sera ha cominciato a pregare Papa Francesco...


venerdì 27 marzo 2020

'NA STORIA STRANA...

                                                               IO   E   DIO
di  Piero  Infante



Ve vojo riccontà ‘na storia strana.
Che m’è successa propio l’artra settimana

Camminavo pe’ r vialone davanti alla chiesa der paese
Quanno ‘na strana voja d’entrà me prese

Sia chiaro non so mai stato un cristiano praticante
Se c’era un matrimonio, se vedevamo al ristorante

Ma me so sentito come se quarcuno,
Me dicesse: “dai entra, nu’ c’è nessuno”

Un misto de voja e paura m’aveva preso
Ma ‘na vorta dentro, restai sorpreso

mercoledì 25 marzo 2020

DANTEDI'

Istituito dal Governo, su proposta del Ministero per i Beni culturali, per il 25 marzo, giorno in cui inizia il viaggio ultraterreno di Dante nell'aldilà (data concordata dagli studiosi) attraverso la COMMEDIA.

«Il 25 marzo si celebra il primo Dantedì, una giornata che in questa prima edizione non potrà che essere esclusivamente digitale — dichiara il ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini —. Le tantissime iniziative nate spontaneamente sul territorio sin dal primo annuncio della giornata, avvenuto lo scorso 17 gennaio, con la sua istituzione decisa dal Governo, così come quelle promosse dalle istituzioni, si sono spostate sulla Rete. Oggi più che mai è necessario ricordare in tutta Italia e nel mondo il genio di Dante con una lettura individuale e al contempo corale della sua opera, con un forte coinvolgimento delle scuole, degli studenti in questi giorni impegnati nelle lezioni a distanza, delle istituzioni culturali, della Rai e del “Corriere della Sera” da cui è partita questa iniziativa. Dante ricorda molte cose che ci tengono insieme: Dante è l’unità del Paese, Dante è la lingua italiana, Dante è l’idea stessa di Italia».



domenica 22 marzo 2020

EMERGENZA CORONAVIRUS E CONFUSIONE ISTITUZIONALE

A proposito dell'emergenza Coronavirus, il costituzionalista Giovanni Guzzetta ha indirizzato una lunga lettera aperta al Presidente della Repubblica, pubblicata da "IL DUBBIO" di oggi 22 marzo.
Nel condividerne il contenuto con l'appello al Capo dello Stato a difendere la nostra Costituzione, ne richiamo qui solo alcune delle tante, giuste considerazioni dell'autore:

"La confusione è il più grande nemico nelle situazioni di crisi, soprattutto nel momento in cui si vorrebbe che, giustamente, 60 milioni di italiani si muovano all’unisono.

Un cittadino non può svegliarsi la mattina e letteralmente non sapere cosa quali obblighi gravino su di lui o cosa possa essere successo durante la notte: se vi siano stati decreti del Governo, se ad essi  si siano aggiunte ordinanze dei Presidenti delle Regioni, dei prefetti, dei sindaci o se tali atti, solamente pre-annunciati, abbiano effettivamente visto la luce. Soprattutto quando tali atti incidono pesantemente sulle libertà e la loro violazione comporta l’irrogazione di sanzioni amministrative e persino penali".

E come non essere d'accordo...?

Azione del Governo e suo rapporto con il Parlamento a parte, assistiamo ad un quasi giornaliero proliferare di Ordinanze emesse da questa o quella Regione ed altre Ordinanze emesse da questo o quel Comune, che  si sovrappongono alle norme già emesse da un organo statale o addirittura a queste ultime si aggiungono con ulteriori e più gravi restrizioni per i cittadini già tutti "agli arresti domiciliari".
Sembra a volte che ciascun Governatore o Sindaco quasi voglia rendere visibile la sua persona ed il suo potere attraverso una Ordinanza, piuttosto incurante della gran confusione normativa, e non solo, che ne deriva sul territorio nazionale.
Pertanto, più che opportuni mi sembrano il richiamo alla nostra Costituzione e l'appello rivolto al Capo dello Stato da parte del costituzionalista, Prof. Giovanni Guzzetta, perchè si ponga subito rimedio alla confusione, sempre negativa ed ancora di più negativa in una grave situazione di crisi per l'Italia intera, Repubblica una e indivisibile.

sabato 21 marzo 2020

CON "LIBERA" CONTRO LE MAFIE


Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha rilasciato la seguente dichiarazione:

«Oggi, 21 marzo, ricordiamo le donne e gli uomini che hanno pagato con la vita l’impegno coerente contro le mafie, la fedeltà alle istituzioni repubblicane, la libertà di sottrarsi al ricatto criminale e al giogo violento della sopraffazione.
Questa Giornata della Memoria è nata nella società civile, tra i giovani che vogliono costruire il loro futuro nella dignità e nella legalità che, sola, può garantire il rispetto e la parità dei diritti delle persone. Il Parlamento, opportunamente, ha poi deciso di dare a questo giorno la solennità di una ricorrenza civile.
L’emergenza sanitaria che stiamo affrontando impone, quest’anno, di rimandare il momento in cui si leggeranno, nelle piazze d’Italia, i nomi delle vittime, dei martiri, dei servitori dello Stato che la disumanità mafiosa ha strappato ai loro cari e a tutta la società. Ma quei nomi, tutti i nomi, sono impressi nella nostra storia e nulla  potrà cancellarli.
Il ricordo si lega a un impegno civile: quelle testimonianze, quegli esempi indicano un percorso di civiltà. Le mafie cambiano le forme, i campi di azione, le strategie criminali. Si insinuano nelle attività economiche e creano nuove zone grigie di corruzione e complicità. Sono un cancro per la società e un grave impedimento allo sviluppo. Occorre vigilanza, e la consapevolezza deve farsi cultura. Occasioni come queste ci aiutano a riflettere insieme.
Sconfiggeremo ed estirperemo le mafie. Con l’azione delle istituzioni, con la coesione delle comunità, con il protagonismo dei cittadini. Il 21 marzo, giorno di primavera, anche in questo difficile anno è un giorno di speranza che dobbiamo far valere contro chi la speranza vuole sottrarre».

Roma, 21/03/2020

giovedì 19 marzo 2020

GUARIRE

Attualità di una poesia  di  Kathleen O' Meara,  scrittrice irlandese nata a Dublino nel 1839 e deceduta a Parigi il 10 novembre 1888:


E la gente rimase a casa
e lesse libri e ascoltò
e si riposò e fece esercizi
e fece arte e giocò
e imparò nuovi modi di essere
e si fermò
e ascoltò più in profondità
qualcuno meditava
qualcuno pregava
qualcuno ballava
qualcuno incontrò la propria ombra
e la gente cominciò a pensare in modo differente
e la gente guarì.
E nell’assenza di gente che viveva
in modi ignoranti
pericolosi
senza senso e senza cuore,
anche la terra cominciò a guarire
e quando il pericolo finì
e la gente si ritrovò
si addolorarono per i morti
e fecero nuove scelte
e sognarono nuove visioni
e crearono nuovi modi di vivere
e guarirono completamente la terra
così come erano guariti loro.

(Kathleen O’Meara)

PRIMAVERA


Ed ecco che un susino
bianco sbocciò sul verzicar del grano.
Come un sol fiore gli sbocciò vicino
un pesco, e un altro. I peschi del filare
parvero cirri d'umido mattino.
Uscìano le api. Ed or s'udiva un coro
basso, un brusìo degli alberi fioriti,
un gran sussurro, un favellar sonoro.
Dicean del verno, si facean gl'inviti
di primavera. Per le viti sole
era ancor presto, e ne piangean, le viti,
a grandi stille, in cui fioriva il sole.


-Giovanni  Pascoli-
 

martedì 17 marzo 2020

AVEVA SOLO 17 ANNI

Nell'apprezzare e condividere questo breve ed intenso scritto, a firma del giovane Luca Luongo, da marateota ringrazio il suo autore per aver ricordato il nobile e fiero esempio di vita di Carlo Mazzei, cui da allora, oggi e sempre la nostra comunità ha potuto, può e potrà ispirarsi.


-Da  www.calderano.it-

La storia di Carlo Mazzei.
 di Luca Luongo

Or ti piaccia gradir la sua venuta:
Libertà va cercando, ch’è sì cara,
come sa chi per lei vita rifiuta.
(Purgatorio, canto I vv. 70-72)


Oggi 17 marzo, nel mezzo di questi giorni difficili per tutti noi, cade il 159° anniversario dell’Unità nazionale.
Come marateoti dobbiamo ricordare i nostri concittadini che, in quegli anni leggendari, hanno speso la vita per realizzare gli ideali del Risorgimento: l’unità della patria e la libertà dei cittadini.
Qui ne voglio ricordare solo uno, l’uomo più giovane, la vita più semplice, la storia più commovente: Carlo Mazzei.

Vita e morte del giovane Carlo.
Nato nel 1843, Carlo aveva appena 5 anni quando suo padre, Pietro, venne processato per essere un affiliato alla Setta dell’Unità d’Italia. Nel 1860, 17enne, voleva arruolarsi nelle fila dell’Esercito Meridionale (così si chiamava la gigantesca truppa formatasi all’arrivo di Garibaldi). Ma la famiglia glielo proibì.
A Carlo però assistere alla storia che si compiva non bastava, voleva egli stesso farne parte. Di notte, scappò di casa. Arrivò a Lagonegro, dove si radunavano i garibaldini, e si arruolò. Il padre, scoperta la cosa, nonostante l’età, volle arruolarsi anche lui, per seguire il figlio e combattere al suo fianco per «fare l’Italia».
Ma, tragicamente, il padre tornò a casa, il figlio no. Il 1° ottobre 1860, in uno scontro tra i garibaldini e i mercenari bavaresi accorsi in aiuto dei borbonici, Carlo Mazzei morì, ucciso da un colpo al petto.

SULLE ORME DI ENEA

che prende sulle sue spalle Anchise, il suo vecchio e paralizzato padre, per portarlo in salvo dall'incendio di Troia e che protegge il figlio Ascanio, terrorizzato...

                                         A N D R A'     T U T T O     B E N E !

QUEL GIORNO DI 159 ANNI FA

17 marzo 1861 - 17 marzo 2020
GIORNATA  DELL'UNITA'  NAZIONALE,  DELLA  COSTITUZIONE,  DELL'INNO  E  DELLA  BANDIERA.


lunedì 16 marzo 2020

A PROPOSITO DI NORMALITA'

-DA  "INFOSANNIO"-

                                            NORMALITA'  SI  FA  PER  DIRE

15 marzo 2020
 

(pressreader.com) – di Marco Travaglio – Il Fatto Quotidiano –

Quando sarà tutto finito, si spera che nessuno voglia “tornare alla normalità”. Perché prima non eravamo mica normali. Anzi.

Normalità vuol dire mettere in salvo la sanità pubblica, cioè la nostra salute, levandola alle Regioni, cioè sottraendola alle grinfie di satrapi e mitomani che si fan chiamare governatori (o, come De Luca, trovano “terapeutiche” le fucilazioni cinesi) e riportandola sotto il ferreo controllo dello Stato. Possibilmente di un prefetto. Tedesco.

Normalità è stabilire che la sanità privata se la pagano i privati con i loro soldi: tutta. Ciascuno è liberissimo di costruirsi una clinica e di ospitarvi chi se la può permettere, ma deve sapere che non avrà un euro dallo Stato. Perché lo Stato deve curare tutti i malati, ricchi e poveri, bisognosi di terapie più o meno complesse e costose, e non indebolire le strutture pubbliche per spianare la strada ai privati “convenzionati”, che poi privati non sono perché i soldi che intascano sono i nostri.

venerdì 13 marzo 2020

MESSAGGIO DALLA TORRE SANTAVENERE DI MARATEA


UN RINVIO OPPORTUNO

Il referendum costituzionale confermativo sul taglio dei parlamentari, previsto per domenica 29 marzo, è stato rinviato per l’emergenza coronavirus. Lo ha deciso il Consiglio dei Ministri, presieduto dal premier Giuseppe Conte, durante la riunione del 5 marzo scorso. A breve si deciderà per la nuova data.



giovedì 12 marzo 2020

FORZA, MINISTRO SPERANZA !

Un lucano al Governo della Nazione.

E' Roberto Speranza, dal 5 settembre 2019 giovane Ministro della Salute del secondo Governo Conte, ad affrontare con serietà e vigore l'emergenza Covid 19 (Coronavirus) nel nostro Paese.
Nato a Potenza il 4 gennaio 1979, laureato in Sienze Politiche, sulle orme del papà Michele si è impegnato, da giovanissimo, in politica nella città natale ed a livello nazionale con il Partito democratico. Alle ultime elezioni politiche è stato eletto Deputato con "Liberi e Uguali" nella Circoscrizione Toscana. E' attualmente Coordinatore nazionale di "Art. 1 - Movimento democratico e progressista".

Che, in questo difficile momento per l'intera nostra Italia, possa il Ministro Roberto esprimere il meglio di sè, forte dell'incoraggiamento e del sostegno del popolo lucano e di tutti gli italiani !

TUTTO ANDRA' BENE !


mercoledì 11 marzo 2020

IL MESSAGGIO DEL "CORONAVIRUS"

RIFLESSIONE  DELLO  PSICOLOGO  RAFFAELE  MORELLI:

“Credo che il cosmo abbia il suo modo di riequilibrare le cose e le sue leggi, quando queste vengono stravolte.
Il momento che stiamo vivendo, pieno di anomalie e paradossi, fa pensare...
In una fase in cui il cambiamento climatico causato dai disastri ambientali è arrivato a livelli preoccupanti, la Cina in primis e tanti paesi a seguire, sono costretti al blocco; l'economia collassa, ma l'inquinamento scende in maniera considerevole. L'aria migliora; si usa la mascherina, ma si respira...

In un momento storico in cui certe ideologie e politiche discriminatorie, con forti richiami ad un passato meschino, si stanno riattivando in tutto il mondo, arriva un virus che ci fa sperimentare che, in un attimo, possiamo diventare i discriminati, i segregati, quelli bloccati alla frontiera, quelli che portano le malattie. Anche se non ne abbiamo colpa. Anche se siamo bianchi, occidentali e viaggiamo in business class.

martedì 10 marzo 2020

NIENTE PAURA

Luciano Ligabue


A parte che gli anni passano per non ripassare più
e il cielo promette di tutto ma resta nascosto lì dietro il suo blu
ed anche le donne passano
qualcuna anche per di qua
qualcuna ci ha messo un minuto qualcuna è partita ma non se ne va

Niente paura, niente paura
Niente paura, ci pensa la vita mi han detto così…
Niente paura, niente paura
niente paura, si vede la luna perfino da qui.

A parte che ho ancora il vomito per quello che riescono a dire
Non so se son peggio le balle oppure le facce che riescono a fare.
A parte che i sogni passano se uno li fa passare
alcuni li hai sempre difesi altri hai dovuto vederli finire

Niente paura, niente paura
Niente paura, ci pensa la vita mi han detto così…
Niente paura, niente paura
niente paura, si vede la luna perfino da qui.

Tira sempre un vento
che non cambia niente
mentre cambia tutto sembra aria di tempesta.
Senti un po’ che vento
forse cambia niente
certo cambia tutto sembra aria bella fresca.

A parte che i tempi stringono e tu li vorresti allargare
e intanto si allarga la nebbia e avresti potuto vivere al mare.
Ed anche le stelle cadono alcune sia fuori che dentro
per un desiderio che esprimi te ne rimangono fuori altri cento.

Niente paura, niente paura
Niente paura, ci pensa la vita mi han detto così…
Niente paura, niente paura
niente paura, si vede la luna perfino da qui.

Niente paura, niente paura.

RIPOSIAMOCI UN PO'...


    "RIPOSIAMOCI;  UN CAMPO CHE HA RIPOSATO DA' UN RACCOLTO ABBONDANTE".

                                                                                                               - Ovidio-

lunedì 9 marzo 2020

AL TEMPO DELLA PESTE NEL 1600.

I Promessi Sposi , ed. 1840, cap. XXXIV

…“l’untore! dagli! dagli! dagli all’untore!”
“Chi? Io! Ah strega bugiarda! Sta zitta,” gridò Renzo; […] Allo strillar della vecchia , accorreva gente di qua e di là; […] Renzo non istette lì a pensare: diede un’occhiata a destra e a sinistra , da che parte ci fosse men gente, e svignò di là.
[…] ma dietro le spalle sentiva  il calpestio e, più forti del calpestio, quelle grida amare: “dagli! dagli! all’untore!” Non sapeva quando fossero per fermarsi; non vedeva dove si potrebbe mettere in salvo. L’ira divenne rabbia, l’angoscia si cangiò in disperazione […] Vide (chè il gran turbamento non gliel aveva lasciato vedere un momento prima) un carro che s’avanzava, anzi una fila di que’ soliti carri funebri, col solito accompagnamento; e dietro, a qualche distanza, un altro mucchietto di gente che avrebbero voluto anche loro dare addosso all’untore, e prenderlo in mezzo; ma eran trattenuti dall’impedimento medesimo. Vistosi cosí tra due fuochi, gli venne in mente che ciò che era di terrore a coloro, poteva essere a lui di salvezza; […] prese la rincorsa verso i carri, passò il primo, e adocchiò nel secondo un buono spazio voto. Prende la mira, spicca un salto; è su, piantato sul piede destro, col sinistro in aria,  e con le braccia alzate.
«Bravo! bravo!» esclamarono, a una voce, i monatti, […]
I nemici, all’avvicinarsi del treno, avevano, i più voltate le spalle, e se n’andavano, non lasciando di gridare: «dagli! dagli! all’untore!» Qualcheduno si ritirava piú adagio, fermandosi ogni tanto, e voltandosi, con versacci e con gesti di minaccia, a Renzo; il quale, dal carro, rispondeva loro dibattendo i pugni in aria.

Litografia di Gallo Gallina (1829)- Titolo dell'opera: "L'untore! Dagli!, Dagli!,Dagli all'untore"

 
"l’untore! dagli! dagli! dagli all’untore!”

Renzo, sfuggito all’inseguimento e al linciaggio della folla che lo ha scambiato per un untore, spargitore di peste, è balzato sul carro dei monatti pieno di cadaveri e da lì mostra i pugni alla folla che si ritrae rabbiosa lentamente per evitare ogni contatto col carro, sotto cui un uomo minaccia ancora Renzo con la spada in mano, mentre un cane gli abbaia contro e un monatto, al centro del mucchio di cadaveri sul carro, solleva un fiasco di vino che offrirà a Renzo in premio del suo ardire.  

PER  FORTUNA  ORA  SIAMO  NEL  2020,  con  il  Covid 19 (Coronavirus), ma  senza...caccia   agli  untori...!

A CONVEGNO...SUI SOCIAL

"I social media danno diritto di parola a legioni di imbecilli, che prima parlavano solo al bar dopo un bicchiere di vino, senza danneggiare la collettività. Venivano messi subito a tacere, mentre ora hanno lo stesso diritto di parola di un Premio Nobel.
E' l'invasione degli imbecilli".

-Umberto  Eco-


Sono in tanti a scrivere sui social imbecillità e sempre più spesso si danno, per così dire, appuntamento e si ritrovano a convegno...sempre sui social... Allora è il corale tripudio della imbecillità.                                         MEGLIO  IGNORARLI!