mercoledì 27 febbraio 2019

MARATEA E...LE RAFFICHE DI TRAMONTANA

Passata la Tramontana, anche a Maratea si è proceduto, previa chiusura delle scuole per più giorni, a porre rimedio in via d'urgenza ai danni più gravi provocati dalle fortissime e persistenti raffiche del vento freddo proveniente dal nord. Si è proceduto, altresì, all'inventario dei danni su tutto il territorio, costatandone la varietà e la rilevante entità complessiva, tanto da far pensare alla richiesta dello stato di emergenza da calamità naturale.

24/02/2019
La Tramontana ha "flagellato", in lungo ed in largo, il nostro territorio per poi sferzare il mare facendone risaltare l'intenso azzurro così prossimo al verde della costa.

lunedì 25 febbraio 2019

IN RICORDO DI MAMMA CARMELA


DA  "IL QUOTIDIANO  DEL  SUD  - Calabria".

Salvò i figli da una bufera di neve

La storia di Carmela Borelli e "L'Anno della mamma"

Calabria

Studenti e istituzioni davanti al sepolcro di Carmela Borelli

SERSALE (CATANZARO) - Ha salvato i suoi figli da una bufera di neve, li ha coperti con i propri abiti, sapendo che per lei sarebbe stata la morte. Sono passati novanta anni da quando Carmela Borelli riuscì a salvare la vita di Costanza, 9 anni, e Francesco, 5 anni, con un gesto eroico straordinario come può esserlo solo l’amore di una madre.
carmela borelli
Una storia che conquistò l’Italia nel 1929, al punto che persino i giornali nazionale la raccontarono, con il “Mattino Illustrato" (Foto a sinistra) che ne fece una straordinaria rappresentazione. Novanta anni dopo quel 21 febbraio 1929, l’Amministrazione comunale di Sersale, città della Presila Catanzarese dove avvenne il fatto e dove Carmela Borelli viveva con la sua famiglia, ha deciso di omaggiare questa figura di donna istituendo il 2019 come “Anno della mamma”.
Un progetto curato dal consigliere delegato alla cultura, Tommaso Stanizzi, e fortemente voluto dalla città guidata dal sindaco Salvatore Torchia: «Abbiamo voluto promuovere un intero anno dedicato alle mamme – ha detto Torchia - con iniziative in tema che partiranno dal patrimonio del ricordo e passeranno attraverso fotografia, pittura e scultura, televisione e cinema, poesia e narrativa, canzoni e danza, ambiente, natura e turismo, tutela della salute e bellezza, sport e legalità, rapporti genitori e figli, tradizioni e gastronomia, ospiti, premi e riconoscimenti, sfilate di moda, miss mamma e tanto altro ancora».

sabato 23 febbraio 2019

MEMORIA E IMPEGNO CON LIBERA

A  PADOVA


LO SPOPOLAMENTO DELLA BASILICATA




Da "Il Quotidiano del sud - Basilicata".

Spopolamento, così è scomparsa una generazione di lucani


Basilicata

 
POTENZA – Il bilancio demografico della Basilicata è costantemente in rosso. Continua, anzi accelera, il fenomeno dello spopolamento soprattutto delle aree interne. Incide in maniera prevalente l’emigrazione dei giovani lucani che, pur in presenza di un’Università in Basilicata, scelgono altre sedi per i loro studi e poi non tornano. Sconfortante il dato dell’ultimo bilancio demografico dell’Istat aggiornato a settembre: al primo gennaio la popolazione residente in Basilicata era di 567.118 persone, al 30 settembre è scesa a 564.247. Quasi 3000 in meno. Tanti, troppi per non dover porre la questione seriamente al centro dell’agenda politica, non solo di una regione chiamata al voto il 24 marzo, bensì ad ogni livello istituzionale.
In sette anni mancano all’appello circa 14.000 persone, considerando che all’ultimo censimento, ottobre 2011, i lucani residenti erano 578.036. I numeri si ripercuotono sui servizi al cittadino. Chiudono o aprono a singhiozzo gli uffici postali. Alcuni istituti di credito fanno calare le saracinesche agli sportelli bancari. In molti piccoli Comuni non arrivano più i giornali perché le edicole sono chiuse. Vari piccoli centri sono destinati a scomparire o diventare borghi di poche centinaia di anime in un futuro non troppo lontano. Problemi che ricadono anche sull’organizzazione del trasporto pubblico locale. Nel complesso c’è una tendenza all’invecchiamento della popolazione e questo comporta anche una revisione della rete territoriale sanitaria e assistenziale.

venerdì 22 febbraio 2019

IN MARCIA... DIREZIONE OVEST...


Tra il mese di dicembre 1942 ed il mese di gennaio 1943 il Corpo d'Armata Alpino, schierato sulla riva del Don, fu costretto dall'offensiva russa al ripiegamento nella gelida neve dell'inverno...verso ovest.
"La colonna marciava affondando fino al ginocchio nella bianca vastità del proprio sepolcro".
-Da "Centomila gavette di ghiaccio" di Giulio Bedeschi.
Erano i fanti e gli alpini delle divisioni Torino, Pasubio, Celere, Cosseria, Ravenna, Sforzesca, Tridentina, Julia, Cuneense, Vicenza...

Nel suo capolavoro "Centomila gavette di ghiaccio", Giulio Bedeschi, alpino, medico e scrittore, volontario sul fronte greco-albanese e poi trasferito nel 1942 sul fronte russo, ha raccontato la tragedia della ritirata vissuta insieme agli alpini della JULIA.
La marcia verso ovest fu lunga, intervallata dagli attacchi russi, a temperature tra i meno 30-40 gradi, e tanti caddero eroicamente in combattimento o stremati dalla fame e dal freddo.
"Superati i milleduecento chilometri e i settanta giorni di marcia invernale sullo sterminato suolo di Russia, con tutti gli altri anche i superstiti della ventisei si fermarono.


Quando venne dato l'ultimo alt, in prossimità di una stazione ferroviaria, i cenci fradici che ricoprivano i loro piedi già calpestavano, fra la mota, la prima erba di primavera".
"...Rosenheim, Innsbruck. Il treno filava verso l'Italia, una gran parte d'Europa era già stata attraversata, il confine si approssimava... Con un' improvviso mutare di spazi, la strettissima valle prese respiro in una spianata e subito apparve un pennone portante una bandiera, il treno s'arrestò a una piccola stazione alpestre: Brennero.
Era l'Italia".

giovedì 21 febbraio 2019

INVITO UPEL MARATEA - TRECCHINA



UN PASSO DI LATO...A DESTRA

E' quello fatto dal Dott. Marcello Pittella, ex Governatore della nostra Regione, che ha indicato come possibile suo successore alla Presidenza il farmacista potentino Carlo Trerotola, candidato dal centrosinistra per le prossime elezioni regionali del 24 marzo. Si tratta di personaggio esterno alla politica e che non ha mai ricoperto ruoli istituzionali, noto nel capoluogo dove è titolare di un'antica Farmacia di famiglia (il papà Nicola ed il fratello Ettore hanno avuto un ruolo politico a livello locale, rispettivamente nel Movimento sociale italiano ed in Alleanza nazionale).
AUGURI  al  Dott.  Carlo Trerotola e...soprattutto  AUGURI  alla  Basilicata!

domenica 17 febbraio 2019

AL MIO PAESE

E' il titolo di una breve poesia che mio nonno materno, Biagio Schettino, ragazzo del '99, studente a Napoli, dedicò a Maratea nel 1916. Aveva appena 17 anni e poco dopo avrebbe partecipato alla guerra 1915-1918.

Amo il paese mio, dolce e sublime
che coricasi ai piè d'alta montagna;
non i miei canti, nè varran le rime
per dire il pregio della sua campagna.

M'è caro perchè in esso ebbi i natali,
ivi trascorsi la mia fanciullezza,
là trovasi il mio ben di candide ali,
tutti i sospiri di mia giovinezza.

Ora gli son lontan; sempre l'ho in core.
Penso ai bei fiori della sua campagna,
penso anzitutto a mamma ed al mio amore,
penso all'acqua che corre e non ristagna.

Penso che passan gli anni e poi si muore...!
Sempre la speme mi sarà compagna
poichè di lei son sommo adoratore
e del mar, del pian, della montagna.

Napoli, 15/05/1916.






venerdì 15 febbraio 2019

GAFFE O IGNORANZA ?

Luigi Di Maio, Ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico nonchè Vicepremier dell'attuale Governo giallo-verde, è caduto recentemente in una nuova gaffe.

Nel tentativo di porre rimedio all'incidente, o meglio, alla crisi diplomatica verificatasi all'indomani del suo incontro con i gilet gialli francesi, il nostro Vicepremier ha scritto una lunga lettera al Direttore di "Le Monde", pubblicata sul sito del noto quotidiano francese.
In un passaggio della sua lettera elogia la Francia come un Paese amico e il suo popolo come un punto di riferimento "CON LA SUA TRADIZIONE DEMOCRATICA MILLENARIA".
Peccato che la Rivoluzione francese, che liberò il Paese da secoli di monarchia assoluta, risalga solo al 1789 e che, di conseguenza, la tradizione democratica francese abbia appena 230 anni, intervallati dal periodo napoleonico. 
Qualcuno lo ha definito un errore da...matita blu ed è, forse, qualcosa in più di una semplice gaffe.


giovedì 14 febbraio 2019

DIETRO LA LEGA

  




Come non notare  nell’addormentato paesaggio invernale  del nostro Centro storico, alla via intitolata ad Alessandro Mandarini ed a quattro passi dalla gloriosa bandiera italiana e da quella europea sventolanti presso la Casa comunale, la comparsa di vessilli della Lega…?
E non della Lega navale italiana…ma proprio della Lega…Lega, quella con l’effige di Alberto da Giussano e la scritta “Salvini premier”, figlia erede della Lega nord, o meglio, della Lega nord per l’indipendenza della Padania, sbarcata al sud per un tentativo di pacifica ed indolore sua conquista.

UNITA' NAZIONALE E AUTONOMIA DIFFERENZIATA

Dal  sito    www.leparoleelecose.it 

 

QUANDO  UNO  STATO  MUORE

di Daniele Balicco


Domani, venerdì 15 febbraio, il governò firmerà l’intesa per l’autonomia differenziata di Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna. Si tratta di una richiesta di devoluzione pressoché totale, una secessione mascherata da autonomia. Sono moltissime le ragioni per cui non c’è stata alcuna discussione pubblica su questa trattativa “privata” fra Stato e Regioni. Nessun giornale, nessuna radio, nessuna trasmissione televisiva nazionale (a differenza di quanto accade da mesi in Veneto) ne ha approfondito la portata, tecnica e politica. Difficile farlo, del resto, anche perché l’intesa siglata fra la ministra per gli Affari Regionali e le Autonomie, la leghista Erika Stefani, e i governatori di Lombardia, Veneto ed Emilia, è tutt’ora segreta. Una volta firmata dal governo, questa proposta dovrà passare in parlamento. Non potrà però essere discussa: solo approvata o respinta, a maggioranza assoluta. Se passerà, non potrà più essere modificata in alcun modo, neppure attraverso referendum abrogativo, per dieci anni.

lunedì 11 febbraio 2019

LE DIVISE DEL MINISTRO DELL' INTERNO

E' noto che l'On. Matteo Salvini, Ministro dell'Interno e Vicepremier dell'attuale Governo Lega-5stelle, presentatosi anche come "Governo del cambiamento",  usa indossare divise militari e della Polizia e che addirittura, per così dire, in uniforme,  si è recentemente presentato nell'aula del Senato.
Aspetti legali a parte (reato depenalizzato con configurazione di illecito amministrativo), un tale abbigliamento è stato ampiamente criticato perchè inadeguato alla carica ed al ruolo ricoperti nell'Esecutivo del nostro Stato da Salvini, anche leader della Lega (partito tenuto, a seguito di appropriazione indebita, al rimborso di ben 49 milioni di euro proprio allo Stato).

La cosa poi appare a tanti, me compreso, del tutto inopportuna e generatrice di sempre maggiore ilarità, non comprendendosi e non giustificandosi un siffatto sfoggio di divise, simbolo di legalità, da parte di chi, ora nelle vesti di Ministro dell'Interno, si vede contestata la responsabilità di aver impedito per giorni lo sbarco dei migranti a bordo della nave militare italiana "Diciotti". Il Tribunale dei Ministri, infatti, ha chiesto recentemente l'autorizzazione a procedere contro di lui per il grave reato di sequestro di persona in relazione al caso Diciotti. Sarà a breve il Senato ad occuparsi della vicenda e a concedere o meno l'autorizzazione richiesta e Matteo Salvini, dopo essersi inizialmente pronunciato a favore dell'autorizzazione per essere sottoposto al processo, ha poco dopo riveduto e corretto la sua posizione in senso opposto confidando in un possibile voto a lui favorevole per sottrarsi al processo.





Quasi come per dire agli italiani: 
La Legge è uguale per tutti...ma non per me.
Ciò nonostante il ruolo di Ministro e Vicepremier e...nonostante la divisa...simbolo di legalità, che farebbe meglio a non indossare.

domenica 10 febbraio 2019

ZI MATTEO

La barca di zi Matteo

Compariva e si tratteneva alla Secca di Castrocucco da giugno a settembre e lì trovava accoglienza ed un rifugio per sé e la sua piccola barca a remi. Ero allora poco più che ragazzo e notavo lì la sua presenza piuttosto schiva e silenziosa tra il mare, gli scogli e gli antichi fabbricati subito a monte della splendida insenatura. Mi limitavo a salutarlo, a scambiare con lui poche parole e ad osservarlo mentre si accingeva a curare la sua rete, unica attrezzatura da pesca di cui disponeva e che gli consentiva cibo e minimo guadagno giornaliero, mare permettendo. A sera, prima del tramonto, si ritrovava a sostare e chiacchierare con qualcuno che lì dimorava abitualmente e che di anno in anno, nel solito periodo, lo vedeva arrivare dal mare e poi, dopo qualche mese, partire. Appresi da mio padre che era un pescatore di Villammare zi Matteo, che da solo con la sua barchetta a remi, se ne veniva lungo la costa di Maratea sino a raggiungere la Secca per poi sostarvi sino al viaggio di ritorno. Come sempre, lo aspettavano tutti ancora una volta ma la sua piccola barca a remi, con il passare degli anni,  non comparve più ed anch’io notai l’assenza di quell’amabile, solitario pescatore.

giovedì 7 febbraio 2019

A PROPOSITO DI ACCOGLIENZA E DECRETO SICUREZZA


“Vogliamo continuare ad immaginare un paese nel quale accogliere uomini e donne che fuggono da povertà e guerre non significhi nello stesso tempo trascurare i poveri di casa nostra. Vogliamo continuare ad immaginare un paese nel quale offrire ospitalità e dignità ai tanti migranti in cerca di futuro non vuol dire ovviamente stare dalla parte degli scafisti e vogliamo continuare a pensare che per denunciare un' Europa sempre più senza orizzonti non si debba costringere uomini, donne, anziani e bambini a stare per mare per giorni e settimane vagando senza nessuna meta.
Vogliamo dunque parlare di umanità e con umanità, senza pregiudizi ma anche con la chiarezza del linguaggio che si deve quando è in gioco la vita e la dignità delle persone.”
don Marcello Cozzi


mercoledì 6 febbraio 2019

REITERATA SOCCOMBENZA DEL COMUNE DI MARATEA

E' quanto si ricava dalla lettura della sentenza del Consiglio di Stato in sede giurisdizionale (Sezione sesta), emessa il 20 dicembre 2018 e pubblicata il 04/01/2019, nella lunga vertenza legale tra Snat Studio s.a.s. e Comune di Maratea in materia edilizia ed urbanistica (ristrutturazione di un fabbricato nel Centro storico - vicolo San Francesco dei Poverelli).

Si tratta peraltro di una costosa soccombenza in danno del nostro Comune.

 

                GIUSTIZIA   AMMINISTRATIVA

                           Consiglio di Stato 

               Tribunali Amministrativi Regionali


Pubblicato il 04/01/2019
N. 00102/2019REG.PROV.COLL.
N. 08170/2017 REG.RIC.
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REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
Il Consiglio di Stato
in sede giurisdizionale (Sezione Sesta)
ha pronunciato la presente
SENTENZA
sul ricorso numero di registro generale 8170 del 2017, proposto da:
Comune di Maratea, in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentato e difeso dall'avvocato Daniele Stoppelli, con domicilio eletto presso lo studio A. Placidi S.r.l. in Roma, via Barnaba Tortolini 30;
contro
Studio Snat Sas, in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentato e difeso dall'avvocato Raffaele Melfi, con domicilio eletto presso lo studio avvocato Lucia Caterina Dattoli in Roma, via Lombardia, 30;
nei confronti
Italia Nostra Onlus, Anna Maria Maternini, Paola Perrot, Riccardo Sisinni, Alessandro Ascione, non costituiti in giudizio;
per la revocazione
della sentenza del CONSIGLIO DI STATO - SEZ. VI, n. 4381/2017, resa tra le parti.

Visti il ricorso in revocazione e i relativi allegati;
Visto l'atto di costituzione in giudizio della Studio Snat S.a.s.;
Viste le memorie difensive;
Visti tutti gli atti della causa;
Relatore nell'udienza pubblica del giorno 20 dicembre 2018 il Consigliere Oswald Leitner e uditi, per la ricorrente, l’avvocato Daniele Stoppelli e, per la resistente, l’avvocato Raffaele Melfi;
Ritenuto e considerato in fatto e diritto quanto segue.

FATTO
Con sentenza del T.A.R. Basilicata, sez. I, 30 settembre 2014, n. 701 sono stati accolti i ricorsi riuniti (sub n. 232/2011 e n. 429/2013) e relativi motivi aggiunti proposti in prime cure da Snat Studio S.a.s. aventi ad oggetto l’impugnazione dei provvedimenti interdittivi dei lavori edilizi di ristrutturazione del fabbricato censito in Catasto alla particella n. 245 del foglio n. 35, sito nell’estremità occidentale del Centro Storico di Maratea in Vicolo San Francesco dei Poverelli.
Intervento previsto nel Piano di recupero del centro storico di Maratea (cfr. deliberazione consiliare n.169 del 7.11.1985) ed autorizzato in forza di permesso di costruire del 18.8.2006 e di relativo nulla osta paesaggistico.
Sia l’ordinanza n. 18 del 24.3.2011 di sospensione dei lavori che il diniego di accertamento di conformità ex art. 36 d.P.R. 380/2001 – richiesto al fine di ottenere la sanatoria del muro di sostegno, realizzato dopo la scadenza quinquennale dell’autorizzazione paesaggistica ed in difformità dal suddetto permesso di costruire – sono stati impugnati da SNAT Studio s.a.s. (d’ora in poi SNAT).
Con ulteriori motivi aggiunti sono stati di seguito impugnati il provvedimento attestante la decadenza del permesso di costruire, sul rilievo lavori non avevano avuto inizio entro il termine ex art. 15 DPR n. 380/2001 di 1 anno, sia l’ordinanza di demolizione di tutte le opere realizzate in esecuzione del citato permesso di costruire e conseguente rimessa in pristino dello stato dei luoghi.
Infine, con il terzo e quarto atto di motivi aggiunti sono state dedotte ulteriori censure avverso i provvedimenti del responsabile settore urbanistica (prot. nn. 16799 del 19.12.2012 e 8311 del 28.5.2013, atto, quest’ultimo, impugnato anche con autonomo ricorso, sì da giustificare la disposta riunione dei gravami).

martedì 5 febbraio 2019

LA VOCE DELLA MINORANZA CONSILIARE (MARATEA UNITA)




                                                                           


Gruppo Consiliare


INTERPELLANZA n. 02/2019



Alla cortese attenzione  di:

signor Domenico Cipolla

Sindaco di Maratea

Rag. Giovanni Esposito
Assessore Bilancio, Program-
mazione Bilancio e Tributi

Comune di Maratea


In data 18.01.2019 è stata pubblicata la Determina del Responsabile del Settore LL.PP – Urbanistica ed Edilizia Privata – Protezione Civile n° 07 del 10.01.2019 con la quale veniva disposta la proroga a far data dal 13.01.2019 del Servizio di Raccolta e smaltimento dei Rifiuti solidi Urbani alle stesse condizioni contrattuali preesistenti (30.09.2015, n° Rep. 1351) con la Società ECOLOGIA E SERVIZI ITALIA Srl.

Dal momento che dagli inizi di Gennaio abbiamo rilevato una serie di disservizi tanto che si è registrata, in alcuni giorni, la mancata raccolta dei rifiuti con il sistema del porta a porta ed in altri si è proceduto allo smaltimento dei rifiuti presso punti di raccolta itineranti, questo Gruppo Consiliare

CHIEDE

di conoscere quali provvedimenti siano stati assunti nei confronti della Società inadempiente (come già in altre occasioni evidenziato da questo Gruppo Consiliare per interruzione del pubblico servizio) e se siano stati tutelati quanti hanno effettuato prestazioni di servizi per conto di detta Società o erogazione di forniture alla stessa, mediante pubblicazione - non avendone avuto contezza, non vorremmo che ci fosse sfuggito- all’Albo Pretorio di “ avviso ad opponendum ” prima di disporre le liquidazioni finali per l’avvenuta ultimazione del servizio.

Maratea, 04/02/2019


COME UNA RELIQUIA

Ben custodita in una teca è stata presentata ieri dal Premier  Conte e Vicepremier Di Maio la "CARD  n. 1" legata al reddito di cittadinanza, figlio del "Governo del cambiamento" (Lega-5stelle).
Nella teca, celata sotto un panno, la card dorata è finalmente apparsa all'ammirazione e/o adorazione del pubblico..., quasi come una reliquia con il potere magico di...abolire la povertà nel nostro Paese, come sostenuto da Luigi Di Maio, Ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico.
Naturalmente ora per abolire la povertà nel mondo basterà una "SUPER CARD" ad imitazione di quella italiana, in modo che il miracolo possa verificarsi su... scala planetaria.
E si comincia dall'Italia: immagino già la "Card n. 1", esposta e portata in processione nella sua teca, preceduta dal Capo di Governo ed affiancata, a sinistra, dal gongolante Vicepremier Di Maio ed, a destra, dal Vicepremier Salvini, meno gongolante anche perchè...in divisa.
La povera CARD dorata appare stralunata ed incredula a fronte di tanta attenzione riservatale ma è comprensibile: non sa di potersi moltiplicare ed ignora il suo magico, miracoloso potere...

lunedì 4 febbraio 2019

MARATEA E LA GUERRA...DISTANTE


                                                     S E T T E M B R E     1943
                                                                                                                            di  Letizia Labanchi


Parea distante
la guerra
dal vecchio paese,
anche se giungevano a tratti
notizie e terrori.

Ma in quel triste settembre
sulle sue strade
che ne furon sconvolte,
passarono i carri,
dell'Ottava Armata
non più nemica,
salendo da Pizzo
verso le Linee del Nord.