"IL 15 AGOSTO 1943"
"Anche Maratea doveva provare il momento del terrore e della paura e li provò la notte del 15 agosto, quando un ricognitore americano roteò come un falco sulla nostra cittadina e quando, poco dopo, 17 bombe furono sganciate da un altro apparecchio e il loro scoppio, verificatosi nella valle del Largo Monastero, fin verso zia Pagana, atterrì la popolazione che, come sempre, nei grandi dolorosi eventi implorò la misericordia del suo Protettore San Biagio e la Divina Vergine di Fatima, alla quale successivamente la pietà della Signorina Anna Iannini si fece promotrice dell'erezione di un'artistica cappella in suo onore, in località S. Caterina.
I danni del bombardamento si ridussero, fortunatamente, alla rottura dei vetri delle imposte di moltissime case ed alla rottura delle tegole causate dalle schegge. Nessun danno alle persone ebbe la popolazione.
Unica vittima fu un maiale, che perì dilaniato da una bomba che cadde proprio sul suo porcile, nei pressi del Largo Monastero.
Il terrore provato nella notte del 15 agosto consigliò buona parte della popolazione a sfollare nelle campagne circostanti.
Anche io, coi miei, sfollai a Massa nella casa paterna, abitata dalle sorelle.
Nella mia qualità di Presidente dell'Istituto De Pino dovetti provvedere al trasloco a Massa anche di 14 Suore del Convitto, per le quali chiesi ed ottenni dal Comune l'uso di due aule scolastiche.
Furono duri giorni di sacrifici".
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