domenica 14 novembre 2021

QUALE FUTURO PER LE REGIONI DEL SUD ?

       

                -  Articolo  di  Nicola  SAVINO*  -

 

"La settimana scorsa ha tenuto banco la notizia che nelle Regioni del Sud il reddito di cittadinanza è stato rubato da 5.000 non aventi diritto, qualcuno anche affiliato alla “malavita” o addirittura in possesso di una Ferrari: in Basilicata 399, ma senza fuoriserie in circolazione ..anche perché le strade sono impraticabili!. Ovviamente, un’altra buona occasione per additare il Mezzogiorno come l’area del malaffare, Napoli in testa, ancora capitale come al tempo dei Borboni!

Minore attenzione ha invece avuto il neo Sindaco della Città, il Prof Manfredi, che, riscontrato lo stato fallimentare delle finanze comunali, ha minacciato di dimettersi subito <se Draghi, cui la situazione è nota, non aiuta ad affrontarla>. Non dovrebbe infatti essere un mistero che Napoli ha dovuto sorreggere con il Comune una drammatica situazione sociale (non solo nei quartieri spagnoli, dove come a Scampia, forse le ruspe sarebbero state necessarie !).

Per questa via, sulla stampa, è prevalsa ancora una volta la foto di un Sud popolato di ladri fannulloni e non invece degli eredi di una situazione storica che persiste; sicché - senza funzionari e tecnici adeguati all’ impresa- Esso rischia  di non spendere tutti i fondi del Pnrr, l’ultima occasione per salvare il Sud ed il Paese, secondo Roberto Napoletano dal suo “il Quotidiano del Sud”!

Si prepara forse il terreno per acquisire al Centro-Nord i fondi che non saremo stati capaci di spendere a Sud? Se così fosse, e se così sarà in conseguenza della situazione data, non vorrà forse significare che la mentalità “furfantesca” è stata acquisita (e praticata) anche dalla “parte buona” del (nostro?) Paese? 

E’ un fatto che -all’Unificazione- sul 68% di analfabetismo nazionale, l’87% era al Sud; e che-partiti di lì- non siamo riusciti a far capire che per affrontare efficacemente la situazione meridionale sarebbe necessario tenerne conto in ciascuna delle leggi ordinarie! Non imposto questo principio - il Nord ha saputo utilizzare la maggior efficienza delle sue Istituzioni per “fregare” puntualmente il Sud (esempio, il finanziamento degli edifici scolastici subordinato a progetti cantierabili entro 180 gg: non alla portata degli Enti locali nostri).

Per prevenire il nuovo furto, sarebbe stato da adeguare alla situazione meridionale lo stesso “reddito di cittadinanza”, magari anche riflettendo sull’esperienza della Legge 285/76 e correggendone i pur notevoli difetti. Son passati ormai 35 anni, ma dobbiamo riconoscere che, soprattutto in Basilicata, per il modo un po’ “ardito” in cui la gestimmo, si dette un buon aiuto alla nostra Pubblica Amministrazione. La “Res publica” lucana si irrobustì, infatti, di circa 3 mila impiegati, che servirono (anche) per istituire i terminali del Ministero Beni Culturali; e non soltanto a Matera e Potenza, ma un po’ dove (come a Maratea e Rivello) c’erano reperti da tutelare ed esporre.

Ora però molti degli occupati con la legge 285 stanno andando in pensione e se non verranno sostituiti, semplicemente si chiuderanno quei “servizi”! Se ne rendono conto alla Regione e negli stessi Comuni interessati? Tanto più in previsione degli adempimenti per il Pnrr, ci saremmo dovuti chiedere se, con questo ormai famoso “reddito”, si sarebbe potuta rilanciare quell’esperienza ed evitare l’ulteriore salasso alla PPAA del Sud! Certo, sarebbe stato necessario un periodo di formazione per selezionare e preparare, affinché l’inserimento fosse al meglio produttivo e per gestioni non improvvisate. Perciò, i tempi per il Pnrr si sarebbero dovuti concordare più lenti con l’Ue, e gli stessi “navigator” sarebbero stati da utilizzare per la formazione insieme a quelli degli Enti convenzionati con le Regioni (la nostra quasi dimentica della propria “competenza” in materia!).

Sulla Stampa del 3 /11, il Prof.  M. Cacciari sottolineava che la capacità tecnica, la competenza in senso professionale, è necessaria ma non basta a far Politica, perché questa richiede una capacità di sintesi (cioè di visione complessiva) delle dinamiche in rapporto al disegno prospettico, al futuro che si vorrebbe costruire. Se questo è vero, per evitare le sorprese intorno al modo di “concedere” il reddito di cittadinanza, Di Maio avrebbe forse potuto informarsi su quanto avvenuto con la legge 285 e puntare su di un intervento che consentisse risultati strutturali per il Sud. Invece ora si rischia che, incapace di attuare il Pnrr, ad Esso si continui a rubare il futuro! ns"

                                                                                        *Già Parlamentare e Sottosegretario

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