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R I C OS T R U I R E L A P O L I T I C A
di Anna Maria Scarnato 8/11/2021
"E’ l’ora dei congressi per i partiti quando c’è necessità di sentirsi, di riannodare i fili che tiene saldo e unita una struttura per la risoluzione di questioni interne o di interesse comune , per cambiare, vestire l’apparato di nuovo o spesso solo dare quest’impressione ma lasciare il tutto come prima. Un segretario che spesso resta li con qualche aggiusto nei direttivi o sostituito con un suo “pupillo” e la musica resta quella.
Ed è proprio in attesa dei congressi relativi ai partiti politici che si stanno concludendo le campagne di tesseramento di alcuni di loro tra cui il PD di Basilicata che dovrà in prima battuta scegliere il suo segretario in una figura rappresentativa per questa Regione, dopo una fase commissariale da “malato in terapia intensiva”, a rischio di vita ma speranzoso di un ritorno in corsia. Due sono i giovani di cui si parla, candidati alla guida del partito lucano. Oggi di loro ci narra il curriculum, che parla di studi, titoli , esami e scuole politiche frequentate, che potrebbe rappresentare elemento di ricchezza, attrezzatura giusta per ripartire, per operare azioni di repair, che non sia solo restyling e rilancio dell’immagine.
E’ necessario che la trasparenza e la legalità siano inscindibili “pali” a sostegno dell’albero, di cemento simile a quello su cui i contadini fanno passare l’impianto di irrigazione che serve alle piante per produrre e far circolare la linfa fino alle foglie loro più estreme. Oggigiorno le comunità hanno bisogno di ritrovare fiducia nella guida di persone serie, inclusive, aperte a tutte le fasce sociali, coraggiose nel contrasto al sistema clientelare che produce conflitti sociali, lontani dalle connivenze comode con alleati non trasparenti prima che la condivisione di esperienze amministrative renda comune una qualsiasi colpa. Il PD lucano deve offrire un modello politico-organizzativo di nuovo corso senza rottamare il vecchio come giustamente espresso dal giovane candidato grassanese La Regina Raffaele. Il buono del “vecchio” che è frutto di sapienza e amore per questa terra può essere compagno di viaggio . I giovani possono apprendere tanto e senza presunzione di essere migliori poiché esempi di supponenza hanno mostrato come sovente si siano ispirati ai peggiori mentori che disprezzavano e che hanno superato nella capacità di vendere chiacchiere e raggiungere obiettivi personali.
L’etica è la bussola necessaria a qualsiasi cammino, a qualsiasi partito politico che voglia percorrerlo accompagnato dalla gente che deve tornare a credere nelle organizzazioni che tendono ad amministrare i territori. Il vecchio, il giovane, l’età di mezzo…….contano se non sono consumati politicamente in giochi di palazzo. Se non rappresentano la viltà comoda di chi nega, nonostante l’evidente stato di fatto, di calzare due scarpe con un solo piede. Allora è giusto che, età a parte, vengano esclusi dall’appartenenza ad un partito poiché creano disaffezione dell’opinione pubblica al partito stesso. Sono loro il pericolo per la legalità, pronti a passare il guado per opportunismo e spesso fingendo il contrario; che danno acqua alla fioritura di civismi che, spesso ,come quei fiori ed erbe spontanee che si vedono nascere da un giorno all’altro sui cumuli di tombe sottoterra di un cimitero, campeggiano sulle spoglie di una politica dei partiti passata ad altra vita. Ridare ai partiti il giusto ruolo ritornando a credere che un altro modo è possibile. Rimanere fuori ad osservare e giudicare da spettatore disinformato non fa bene ad un progetto di sviluppo possibile di una comunità. Essere informati di ciò che avviene nel governo di un’amministrazione pubblica è un dovere del cittadino da esercitare insieme al diritto di esigere un’informazione corretta.
Che si torni al partito che scommette non su promesse ma su “nuove e verdi fronde”, sorrette da un apparato fortee resa poderoso solo da una adesione popolare massiccia. Convinti sulla necessità che quelle “cadute” per terra non vadano recuperate, servibili ad un’ammucchiata per i falò di S. Giuseppe, cari alle tradizioni lucane. Ed un partito politico, che di un comportamento etico fa la nuova bandiera, sarà più leggero, libero e trasparente, autorevole nel comunicare senza blocchi di sorta o ”pupazzi cucibocca “ . Tanto per un richiamo alla tradizione montese che a Carnevale fa vivere di notte maschere misteriose ".
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