ARTE E POESIA DI UN
“Compositore di pietruzze del mare di Maratea”
Valerio Mignone*
Queste note non sono pubblicità, e men che mai, propaganda per un artista.
Sono brevi, disinteressate informazioni su un “Compositore
di pietruzze del mare di Maratea”, ligio ad una sua istintiva “estetica”
creativa, per la quale ogni opera spirituale é, di per sé, unica, simile ad una
composizione musicale.
Si tratta
di Giovanni Schettino, che, nella sua bottega
d’arte nel Centro
Storico di Maratea, maneggia pietruzze, e sassolini, arrotondati, e levigati
dalle onde del Mar Tirreno
del Golfo di Policastro. Dopo aver
raccolto questi sassolini, con le proprie mani, sulle spiagge, o lungo la
battigia, Schettino li compone in graziose ed armoniose statuette, utilizzando pochissimo mastice.
Nel creare le
sue opere, non scolpisce, non taglia, non usa scalpelli, seghette, martelli e
martelletti. Sulla spinta delle sue
emozioni, incolla, al momento, i pochi pezzi di cui si compone ogni statuetta. Si astiene anche dal cesellare, ed usa
soltanto piccoli pennelli, come da maquillage femminile, per poter lucidare le dolci,
armoniose fattezze delle creature.
Assorto nel suo ispirato
lavoro, Giovanni accoglie
con composta cordialità, nel suo laboratorio - privo di porte e vetrine esterne
- i visitatori che, pur con un rapido sguardo,
sono attratti da questa singolare
“arte marina”, difficilmente reperibile in altre
località d’Italia!
E Schettino
non ha atteggiamenti mercantili! Al “cliente”,
che osserva gli scaffali del suo “atelier” con disordinati, piccoli
cumuli di pietruzze, Egli dà utili spiegazioni sul suo operato,
con un comportamento né accattivante, né distaccato, per suo
spontaneo, connaturato, rispetto delle altrui
decisioni.
E tuttavia, il visitatore
percepisce subito di trovarsi al cospetto di un artista che, compone statuette con estro creativo, dando nuova vita a queste
pietruzze, delicatamente collocate, dopo la raccolta, una ad una, in un cestino, a portata di mano.