sabato 16 settembre 2023

UNA POSSIBILE INIZIATIVA PER UN PREMIO REGIONALE

                     Nicola  SAVINO*

Perché non s’istituisce un “Basilisco d’argento” per i Residenti in Basilicata che mostrino impegno, laboriosità e creatività vantaggiosi per il futuro della nostra regione? Sulla Base di candidature avanzate da Organismi collettivi (Circoli culturali, Scuole ..) e previo pareri di Comuni o Provincie.

..Ci sono almeno due motivi a favore di questa o analoga iniziativa da parte dell’Ente Regione.  

Anzitutto per incentivare la <buona cittadinanza> -secondo i valori indicati dalla Costituzione: si tratterebbe di sollecitare e promuovere comportamenti adeguati alla soluzione dei problemi che il “nuovo mondo” pone al nostro territorio. Mutamenti di rilevanza storica, denatalità e migrazioni richiedono convinti comportamenti collettivi, dunque non soltanto l’azione della Scuola sui Giovani! Accoglienza-formazione-integrazione sono tanto difficili e complessi quanto indispensabili e su larga scala; ma richiedono che la gran parte della cittadinanza sia convinta della loro necessità e che collabori. Contrastare lo spopolamento è impresa che esige forte e diffusa convinzione sia verso un Valore morale sia anche per l’utilità collettiva. Perciò occorre valorizzare comportamenti finalizzati alla “tenuta” della nostra società, pur senza che sia molto oneroso. Non lo è il Contrassegno e, nemmeno il programma di Formazione professionale che dovrebbe capillarmente affiancare i corsi per “Minori non accompagnati” che la Prefettura finanzia in non pochi Comuni. Esso è concesso nella piena disponibilità della Regione, la quale può (anzi dovrebbe) provvedere ad istituirli ed organizzarli per la rinascita dell’artigianato e per la tenuta produttiva- occupazionale dei Borghi (la via per salvarli?)

Il “Basilisco d’argento” premierebbe i meriti civili, i comportamenti che, richiesti dalla necessità storica, sono per di più in linea con il nostro passato, con le nostre radici: dai Greci e dagli Arabi, dai Longobardi e dai Bizantini.. dagli Albanesi, che-in almeno 5 comuni- son divenuti Lucani e ci arricchiscono con le loro tradizioni.  

 

Il primo motivo per istituire questo premio è dunque lo sprone ad affrontare e soddisfare le esigenze demografiche e di sviluppo della Basilicata. Il secondo, che ne in un certo senso ne deriva, è quello di affiancare i titoli di “commendatore, cavaliere o affini” assegnati dalle Prefetture, perché di fatto sono ormai lontani dalle nostre specifiche problematiche, e forse per questo ..non più seguiti con adeguato interesse dal Territorio. Probabilmente tale disinteresse deriva anche dalla scarsa trasparenza della procedura adottata per la individuazione dei premiandi: perciò, la loro assegnazione non è partecipata né socialmente né dalle altre Istituzioni, forse culturalmente non più incisiva! Pur non da negarne la tradizione, non si può non riconoscere che la cerimonia del Primo Maggio resti valida in sé, perché Festa del Lavoro, ma non per i riconoscimenti che in coincidenza sono assegnati! E’ perciò opportuno superare la opacità di quell’ l’iter ed almeno affiancarlo con iniziative autoctone, in una giusta dimensione di autonomia, sia nella segnalazione dei candidati e nell’individuazione dei meriti che per l’assegnazione.

Da ex-parlamentare, mi son provato con due Prefetti potentini ad indicare il caso di una Lucana che, da umili origini, ha creato una piccola impresa con circa 5/ 6 occupati stabili. In una realtà affamata di “occupazione” come la nostra, non sottolineare un siffatto esempio di successo.. da parte di una donna e tanto più circa il nostro artigianato (pur senza nulla togliere ad altri tipi di lavoro)…, equivale a “sciupare” una buona occasione per incentivare comportamenti virtuosi!

Eppure, nemmeno un qualche cenno di riscontro ai motivi della bocciature in relazione a quella segnalazione: la prima addirittura con visita personale.

Il “basilisco d’argento” dovrebbe anche colmare questo deficit di trasparenza e di vicinanza alla specificità delle nostre tradizioni, perché, assegnato con procedura adeguatamente democratica, potrà assolvere ad un ruolo promozionale di rilievo economico e per lo sviluppo sociale. Tanto più in questa difficile fase storica che ci chiama a nuove prospettive .. in uno con la più compiuta attuazione dei Principi costituzionali.. e ridar forza alle tradizioni di un popolo “misto”- anche di svevi e angioini-che, l’intreccio di tanti altri mediterranei, ha segnato nella sensibilità ed apertura all’accoglienza, alla cordialità e dunque all’integrazione.

Il “Basilisco d’argento” darebbe una spinta ad una più vasta partecipazione, ad aiutar noi stessi dal “basso” contro la congiuntura del declino: appunto dinamizzando ed estendendo la partecipazione di quel che resta della nostra Comunità e della nostra stessa Gioventù! Un piccolo, garbato simbolo della nostra Regione, con i quattro fiumi, per la testimonianza civile, la creatività e la laboriosità, per la cordialità e l’accoglienza. Per l’apertura verso culture di cui i Lucani stessi sono figli, un piccolo contributo ad una Basilicata che rinasca rendendo migliore il Mezzogiorno! ns   

                                                                *Già Parlamentare e Sottosegretario di Stato          


 

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