Il cattivo esempio del campo progressista in Regione Basilicata, dove si andrà al voto nella prossima primavera, stimola una riflessione sul ruolo dei partiti politici.
E’ brevissimo, in politica, il ciclo di vita del cosiddetto “civismo elettorale”.

Come un fungo, generato dalla terra dopo un temporale, il civismo stuzzica l’interesse dell’elettorato, nelle elezioni territoriali (Comuni, Province e Regioni).
Soprattutto nei tantissimi piccoli comuni, ma anche nelle città con popolazione oltre i 15 mila abitanti, le liste civiche formate intorno a singole personalità contendono il governo dei municipi ai tradizionali partiti politici.
Come un un fungo velenoso, in Italia il civismo attrae l’elettore, a causa della progressiva perdita di autorevolezza (il temporale) dei partiti politici.