giovedì 15 febbraio 2024

DAL LAGONEGRESE UN NO UNANIME ALL'AUTONOMIA DIFFERENZIATA

 


-  Da   https://basilicatanotizie.net/  -

Politica

“No all’Autonomia Differenziata” la posizione dell’Unione Lucana Lagonegrese. Il Presidente Pittella

 
L’Unione Lucana del Lagonegrese all’unanimità esprime un netto “NO all’autonomia differenziata”. 
Il Presidente Gianni Pittella, sindaco di Lauria, chiarisce la netta presa di posizione, approvata all’unanimità, su un argomento che negli ultimi mesi è diventato oggetto di continui dibattiti, accese discussioni con diverse opinioni. “Il provvedimento verrebbe duramente a colpire non soltanto l’intera Regione Basilicata ma in particolare questa area per cui nell’esprimere il proprio dissenso fa richiesta al Governo di fermare tale scellerato progetto legislativo”. Esordisce il Senatore Pittella.  Il Senato della Repubblica Italiana il 16 gennaio scorso ha avviato la discussione sul DDL cosiddetto “Calderoli”, che dà facoltà alle regioni a Statuto ordinario di chiedere “ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia, arrivando anche a 23 materie (c. 3 art 116 Cost.). Un progetto che per molti porterebbe alla disgregazione dell’Unità della Repubblica e all’aumento delle diseguaglianze tra Nord e Sud. “C’è di più – continua Gianni Pittella – il Parlamento, così, verrebbe completamente esautorato. I livelli essenziali dei diritti sociali e civili saranno definiti dal governo con il supporto di organi tecnici, mentre il Parlamento sarà chiamato solo a dare un parere”. Ma le domande sono tante e continuano ad affollare le discussioni: Ė possibile che a definire questi livelli siano organi esecutivi e tecnici? Non è di competenza del Parlamento decidere sui diritti fondamentali? “I Comuni, cioè gli enti chiamati-  sottolinea Gianni Pittella, sindaco di Lauria e Presidente dell’Unione Lucana del lagonegrese – a gestire molti dei servizi sociali, dovevano essere parte attiva nella determinazione dei Livelli Essenziali delle Prestazioni (LEP). Dovevano essere i/le cittadini/e chiamati/e a esprimere le loro valutazioni sui servizi sociali e dunque sui livelli essenziali dei diritti fondamentali. Le associazioni, i sindacati, gli enti del Terzo Settore devono avere un ruolo nella definizione dei livelli delle prestazioni”. 
 
 
 
Il rischio pare quello di passare da una Repubblica parlamentare a a una Repubblica fondata sugli accordi tra governo e Regioni: “I Comuni devono essere un presidio democratico e di partecipazione all’interno del progetto. Per questo Motivo Ribadisce il proprio NO al progetto Legislativo”. 

Quindi a ben capire alla fine il provvedimento legislativo pregiudicherebbe in molti casi anche la Basilicata? “Certo verrebbe duramente a colpire non soltanto l’intera Regione Basilicata ma in particolare le aree interne, i piccoli comuni e i territori già disagiati da molti anni”. Un provvedimento che lascia aperta il dibattito che si prevede lungo e pieno di insidie. Resta il dato di fatto che, se approvato definitivamente, l’Autonomia differenziata porterà cambiamenti radicali dal punto di vista sociale, economico e nella gestione amministrativa del territorio. Un vero cambio di passo dove i conti si dovranno fare con le risorse finanziarie che al momento saranno sempre le stesse.

 

 

 

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