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Guidalberto e Pier Palo Pasolini |
Guidalberto era il fratello minore di Pier Paolo. Detto Guido, Partigiano e Azionista, nome di battaglia Ermes, studente, morì fucilato da partigiani italiani comunisti presso Cividale del Friuli (UD) il 12 febbraio 1945. Aveva venti anni.
- Da www.gruppolaico.it -
IL DOVERE DELLA MEMORIA: 12 febbraio. La passione di un Partigiano.
Il 27 novembre 1944 Guido scrisse una lettera al fratello Pier Paolo in cui descrisse i primi drammatici attriti con le formazioni comuniste della zona di Pordenone e in cui chiese al fratello di scrivere alcuni articoli per sostenere la lotta dei Partigiani ed infine aggiunge:
“Ti mando una copia del programma del Partito d’Azione al quale ho aderito con entusiasmo (quanti ho conosciuto del P.A. Sono persone onestissime, miti e leali: veri italiani…)“.
Pier Paolo Pasolini, il 15 luglio 1961, così rispose ad un lettore sulla rivista Vie Nuove:
“… Mio fratello, pur iscritto al Partito d’Azione, pur intimamente socialista (è certo che oggi sarebbe stato al mio fianco), non poteva accettare che un territorio italiano com’è il Friuli potesse esser mira del nazionalismo jugoslavo. Si oppose e lottò…
Egli morì in un modo che non mi regge il cuore di raccontare: avrebbe potuto anche salvarsi quel giorno: è morto per correre in aiuto del suo comandante e dei suoi compagni. Credo che non ci sia nessun comunista che possa disapprovare l’operato del partigiano Guido Pasolini.
Io sono orgoglioso di lui ed è il ricordo di lui, della sua generosità, della sua passione che mi obbliga a seguire la strada che seguo. Che la sua morte sia avvenuta così in una situazione complessa e apparentemente difficile da giudicare non mi dà nessuna esitazione.
Mi conferma soltanto nella convinzione che nulla è semplice, nulla avviene senza complicazioni e sofferenze: e che quello che conta soprattutto è la lucidità critica che distrugge le parole e le convenzioni e va a fondo nelle cose dentro la loro segreta e inalienabile verità”.
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