domenica 4 febbraio 2024

A PROPOSITO DI POLITICA E CIVISMO

 


                                                                  Nicola  SAVINO
 
Mentre Bardi (B&B, Bandi e Bonus per il consenso) inaugura opere nate da semine altrui, un suo aspirante sostituto, forse per delegittimare la candidatura Chiorazzo, distingue tra “politici” e “civici”, addebitando ai secondi un’invasione di campo : “Non condivido il ricorso al civismo ..perché ritengo non sia salvifico” (?sic?) “ ..addirittura dannoso (!!) ....La politica deve fare la politica, il resto deve fare il resto” (Cronache del 31/1). 

Dunque i civici non devono invadere la Politica, perché questa dimensione è riservata ai “praticanti”? Ovviamente non è il caso di scomodare Aristotele, il suo “…politicon zoon” (ciascuno ..è animale politico), che ci ricorda come la <si faccia anche non…facendola>, perché, quando si lascia il campo ad altri, di fatto li avvantaggia.

Circa il “resto” riservato al “resto”, si tratta di ammettere la difficoltà di capirne il significato da chi legge! Il Civismo è legale; anche un piccolo gruppo di cittadini può formare una Lista (cosa che dovrebbe seguire le regole di Partito) e con essa concorrere al giudizio elettorale.

Orbene, se tale fenomeno si verifica, significa (F. Barbera- Le piazze vuote-23- Laterza) che la “Politica” - in quanto partecipazione dal seno di un Partito - è in crisi. Secondo me, dall’’89, dalla caduta del Muro e dunque dalla fine della guerra fredda: cessarono le Ideologie: collante fondamentale della “politique politicienne”, quella che si fa attraverso il Partito che si ritiene ispirato alla propria ideologia.

Mosso da questa convinzione, proposi la compiuta applicazione dell’art. 49 CC., in particolare che si rispettasse l’obbligo costituzionale del “metodo democratico”, facilmente implicante un controllo (proposta 4260-Regolamentazione degli Statuti dei Pp-11-10-89). Ma anche se esso, nel rispetto dell’autonomia, non poteva che esser effettuato da organismo collegiale di Eletti, nessun Partito sostenne la proposta!

 

Il Civismo esprime ora la richiesta di partecipare alla vita delle Istituzioni, esattamente come disposto dalla Carta: finché adotta nella sua vita interna il “metodo democratico”, esercita il diritto costituzionale ad associarsi! I Partiti sono in crisi perché si sono “affollati” (anche se non tutti e non sempre) di opportunisti che- nella migliore delle ipotesi- vanno a caccia di potere e di prebende pubbliche. Sicché, come sottolinea l’on. Molinari su la Gazzetta del 31/1, siamo al punto che ..”il Centro- sinistra  si è balcanizzato. .non è la prosecuzione della Dc.. manca di una classe dirigente autorevole

E’ pur vero che l’Onorevole è forse attratto da nuove simpatie, ma è anche vero che le cose stanno come lui lamenta e non solo nel Centrosinistra. Sicché- quella civica-in questa fase storica- è al fondo una ricerca di democrazia rispetto a circoli di personaggi (fra l’altro, non sempre adusi allo studio dei problemi o a letture “cultura- lizzanti”) che, tuttavia, pretendono il monopolio della Politica (come sembra dalle convinzioni sopra evidenziate) .

Quella dei Civici non è dunque  un’ invasione di campo, ma il tentativo di rompere un sistema che- per non essersi adeguato alla Costituzione- si è degradato al punto da pretendere- attraverso una Casta ormai bipolare- il monopolio della vita politica.

Del resto, come spiegare l’uso di affidarsi ad un candidato Governatore (pomo di infinite) e, da noi, come sceglierlo se non si propone un concorrente? E’ dunque addirittura possibile che la richiesta di fondo, circolante da Destra a Sinistra, sia ispirata proprio alla pretesa che “il resto deve fare il resto”; cioè, non invadere una riserva dei Partiti!

E se infine da Sinistra, qualcuno vorrà scegliere a maggioranza tra le Sigle di diversa consistenza, eccoti un nuovo naufragio: perché il <tempo> è una componente essenziale di qualsiasi processo; e non si può non prendere atto che il Civico procede, “va avanti” (e cos’altro avrebbe potuto fare ..nell’attesa?), al punto che forse nemmeno una tardiva sconfitta alle Primarie potrebbe più fermarlo! Sicché, la pur gradita (dal 5S) proposta Lacorazza, per l’enorme ritardo con cui appare, introduce la sola probabilità della frattura, essendo ormai difficile fermare un Treno in corsa e magari …con metodi non trasparenti.  

Al punto in cui siamo, resta la probabilità e la responsabilità di un altro insuccesso, e del conseguente consolidarsi della Destra !!!!! ns       

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