Nicola SAVINO*
Parlar chiaro sui bonus è una delle vie (Nino Grasso-la Nuova del 23/10) per convincerci che ad una politica di sviluppo necessita la Programmazione! E per due motivi: per ciò che si realizza e perché forma- misurandola l’Opinione pubblica- le classi dirigenti!
Ora che la candidatura Bardi sembra riproposta, ritorna indispensabile richiamare quanto più volte da Angelo Summa, segretario pensionati della CGIL, che- senza peli sulla lingua- denunciò come <per il solito timore di perder voti > si adottino parti uguali tra disuguali: tipo la <distribuzione a pioggia delle compensazioni ambientali rivenienti ..dalle concessioni minerarie in Val d’Agri e del Camastra Alto Sauro> .Sicché, il panorama è di bonus “ personali” in assenza di una qualsiasi programmazione!!
Eppure questa sarebbe l’unica via per la Basilicata e per il Sud. Essa pesa infatti, anche “a contrario”: nel senso che, se non la si adotta, favorisce le “deviazioni” e riduce la Politica alla ricerca del consenso. Un declino che spesso vale anche per le Opposizioni, le quali -in assenza di Essa- non possono impegnarsi per l’impiego programmato, e puntano ai “voti”.
E’ questo credo il nucleo della tragedia meridionale dopo l’istituzione della Regione! Eppure non dovrebbe esser difficile convincersi che impiegare le risorse per risolvere un problema (ad esempio un collegamento stradale) sia di maggior utilità per tutti: per la Comunità, perché, disporrebbe di una possibilità di sviluppo utile persino a chi non è ancora nato e che perciò potrebbe esserlo con maggiori probabilità!
Quando si programma, c’è anzitutto da destinare una certa quantità di risorse agli Ultimi, che ne hanno assoluto bisogno “per campare” (e che magari-come nel nostro caso- non sono nemmeno collegati al gasdotto) Per individuarli, bisognerà però adottare criteri di “non” fiducia verso la dichiarazione dei redditi.
Si tratterebbe (questa la proposta di Summa) di finanziare anzitutto un serio programma contro l’<inverno demografico>, il primo dei problemi della Basilicata; e dunque di destinare parte delle risorse al sostegno delle famiglie bisognose (quelle davvero tali, da incentivare alla fiducia nel futuro ed alla procreazione) nonché all’accoglienza ed all’inserimento culturale e professionale degl’immigrati.
La maggior parte delle disponibilità, invece che ai Bonus, sarebbe da destinare – appunto secondo il metodo della Programmazione – al “maggior beneficio per la più vasta parte del Territorio”. Un obiettivo da ricercare con l’aiuto degli Esperti, pur presenti nella nostra piccola e discussa Università. (Ad esempio, con il Prof Petraglia, autore del saggio “Nord e Sud” -presentato a Potenza… collaboratore dello Svimez, il maggiore Istituto di studio per lo sviluppo del Mezzogiorno).
Purtroppo un modo diverso di destinare le risorse- che riduca il numero dei beneficiari immediati e quindi dei voti- <non va affatto bene per chi (invece) fa Politica allo scopo di accaparrarseli > Questa tendenza prevale non soltanto nelle teste di chi governa, ma anche in quelle di chi vorrebbe subentrare: è la “cultura” prevalente- salvo che per alcuni tentativi promossi dall’ entusiasmo nelle prime legislature regionali (che ben si potrebbero ricostruire ): è la mentalità del <meglio l’uovo oggi che la gallina domani>.
Circola fra noi la sfiducia per il futuro… perché proveniamo dal mondo contadino… dalla precarietà delle “annate cattive”. Di là ereditiamo il timore della “disgrazia” che segna nel profondo il nostro modo di pensare …e da esso ovviamente deriva quello dei nostri Rappresentanti istituzionali: eletti per disegnarci il futuro, inclinano alle prebende o bonus, nemmeno tentando la Programmazione. Non gira forse nel nostro vernacolo il detto del <frisc ’e magn’!> (friggi e mangia …prima che si raffreddi) ??
Entro certi limiti, il Nord ha seguito la mentalità mercantile già in Esso diffusa coi Comuni e della posizione geografica; dopo L’Unificazione si è anche giovato della “spesa storica” (dovremmo calcolare strade ferrovie etc in rapporto al territorio?) Gl’interessi più forti contro la Programmazione prevalsero fin da quando si tentò di adottarla con la “rivoluzione” del Primo Centro Sinistra: nonostante l’impegno dei La Malfa (PR), Morlino (DC) e Giolitti (Psi),fu bloccato e ben presto da chi, soprattutto a Nord, voleva continuare a dominare il mercato senza controlli o limiti!
Ora, quasi ogni settimana, su questo giornale, la richiama Nino d’Agostino; e già tempo fa- nella Scuola Lucana, c’è stato chi ha lavorato sodo per far sbocciare “mentalità razionali”! Maestre e Direttrici Didattiche del calibro di Maria Schettini e Marisa Tartaglia (entrambe di formazione socialista!), che incoraggiarono a continuare quello sforzo nella Scuola ..con spirito missionario, per superare le vecchie mentalità e far posto alla razionalità.. che irrobustisce la Democrazia e la fiducia nel futuro ...
E dunque, anche in questi “anni tristi”, molto tristi, che la Lucania sta vivendo …..non si dovrebbe dimenticare che le Regioni sorsero per Programmare e per delegare le mansioni amministrative agli Enti locali. E che invece le si sono adattate ad un potere di gestione ... con modalità e forme vecchie: il Governatorato e la mentalità del <Fri’sc e magn>.
Per salvarsi, ai Meridionali non resta che la Programmazione; il cui presupposto-la razionalità- fu promossa nella nostra Scuola, ed è proprio lì e nell’Unibas, che ora va risvegliata!! ns
*Già Parlamentare e Sottosegretario di Stato
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