domenica 29 settembre 2019

75 ANNI DOPO


-Da  "www.anpireggioemilia.it"-

 "1944 – Settembre 29.30 – Strage di Marzabotto"


"L’eccidio di Monte Sole (più noto come strage di Marzabotto, dal maggiore dei comuni colpiti) fu un insieme di stragi compiute dalle truppe naziste in Italia tra il 29 settembre e il 5 ottobre 1944, nel territorio di Marzabotto e nelle colline di Monte Sole in provincia di Bologna, nel quadro di un’operazione di rastrellamento di vaste proporzioni diretta contro la formazione partigiana Stella Rossa. La strage di Marzabotto è uno dei più gravi crimini di guerra contro la popolazione civile perpetrati dalle forze armate tedesche in Europa occidentale durante la Seconda guerra mondiale.

Dopo il Massacro di Sant’Anna di Stazzema commesso il 12 agosto 1944, gli eccidi nazifascisti contro i civili sembravano essersi momentaneamente fermati. Ma il feldmaresciallo Albert Kesselring aveva scoperto che a Marzabotto agiva con successo la brigata Stella Rossa e voleva dare un duro colpo a questa organizzazione e ai civili che la appoggiavano. Già in precedenza Marzabotto aveva subito rappresaglie, ma mai così gravi come quella dell’autunno 1944.

Capo dell’operazione fu nominato il maggiore Walter Reder, comandante del 16° battaglione corazzato ricognitori della 16. SS-Panzergrenadier-Division Reichsführer SS, sospettato a suo tempo di essere uno tra gli assassini del cancelliere austriaco Engelbert Dollfuss. La mattina del 29 settembre, prima di muovere all’attacco dei partigiani, quattro reparti delle truppe naziste, comprendenti sia SS che soldati della Wehrmacht, accerchiarono e rastrellarono una vasta area di territorio compresa tra le valli del Setta e del Reno, utilizzando anche armamenti pesanti. «Quindi – ricorda lo scrittore bolognese Federico Zardi – dalle frazioni di Panico, di Vado, di Quercia, di Grizzana, di Pioppe di Salvaro e della periferia del capoluogo le truppe si mossero all’assalto delle abitazioni, delle cascine, delle scuole», e fecero terra bruciata di tutto e di tutti.

Nella frazione di Casaglia di Monte Sole, la popolazione atterrita si rifugiò nella chiesa di Santa Maria Assunta, raccogliendosi in preghiera. Irruppero i tedeschi, uccidendo con una raffica di mitragliatrice il sacerdote, don Ubaldo Marchioni, e tre anziani. Le altre persone, raccolte nel cimitero, furono mitragliate: 195 vittime, di 28 famiglie diverse tra le quali 50 bambini. Fu l’inizio della strage. Ogni località, ogni frazione, ogni casolare fu setacciato dai soldati nazisti e non fu risparmiato nessuno. La violenza dell’eccidio fu inusitata: alla fine dell’inverno fu ritrovato sotto la neve il corpo decapitato del parroco Giovanni Fornasini.

Fra il 29 settembre e il 5 ottobre 1944, dopo sei giorni di violenze, il bilancio delle vittime civili si presentava spaventoso: oltre 800 morti. Le voci che immediatamente cominciarono a circolare relative all’eccidio furono negate dalle autorità fasciste della zona e dalla stampa locale (Il Resto del Carlino),  indicandole come diffamatorie; furono minimizzate anche presso Mussolini che chiedeva conferme (e che protestò per l’inaudita crudeltà tedesca); solo dopo la Liberazione lentamente cominciò a delinearsi l’entità del massacro".

 « La nostra pietà per loro significhi che tutti gli uomini e le donne sappiano vigilare perché mai più il nazifascismo risorga. »
 
(Lapide del cimitero di Casaglia)

venerdì 27 settembre 2019

DOVE VIVI ?



Dove vivi? – mi chiede corrugando la
fronte e stringendo le palpebre – Dov’è
che diavolo stai?

A Roma? A Ferrara? Laggiù
 a Maratea? Oppure nuovamente
 altrove?

 Nessuno pensando a te saprebbe darti oggi il più

piccolo posto un po’ tuo – conclude – proprio tu che fino
 all’altro ieri soltanto
non ne hai abitato in fondo che
uno

-Dalla raccolta "In gran segreto" del 1978-
Giorgio Bassani


Lo scrittore e poeta Giorgio Bassani, nella sua poesia "Dove vivi ?", ricorda anche Maratea, dove ha abitato in tempo d'estate dal 1967 al 1981 

Casa Bassani in via Cardinale Gennari di Maratea
-Da "ITALIA NOSTRA Onlus" - I Presidenti

  • Giorgio Bassani

    “Come sarebbe stata l’Italia senza il generoso impegno di Italia Nostra e di Giorgio Bassani che della benemerita associazione è stato Presidente dal 1965 al 1980. Certo più degradata di quanto oggi non sia”, scrive Fulco Pratesi nella quarta di copertina di "Italia da salvare" (di G. Bassani, pubblicato da Einaudi nel 2005).

    Sulla missione di Italia Nostra scrive lo stesso Bassani: “il patrimonio culturale e naturale è un bene di cui la civiltà tecnologica e industriale, nella quale viviamo, non può fare a meno, se vuole continuare a esistere. La civiltà industriale ha mostrato di sapersi dare un’efficienza; adesso occorre che si dia una ‘religione’, che sappia cioè contraddire a tutto ciò che tende a trasformare l’uomo in puro consumatore. Il rapporto predatorio con la natura non è più possibile”.
    Parole quanto mai attuali.
                                          ----------------------------------

mercoledì 25 settembre 2019

COMPETENZA E SERIETA' AL VIMINALE

Dopo il Ministro dell'Interno Matteo Salvini, amante della propaganda politica per il suo partito, dei selfie, delle divise


e... del  Papeete  Beach




  


Il nuovo Ministro dell'Interno è la Dott.ssa Luciana Lamorgese, lucana, nata a Potenza l'11 settembre 1953, la cui vita ed il cui curriculum sono garanzia di competenza e di impegno silenzioso e serio al Viminale nell'interesse dell'Italia.



                                  AL  NEO MINISTRO   AUGURI   DI  BUON  LAVORO !



lunedì 23 settembre 2019

RITMO D' AUTUNNO


di Federico Garcia Lorca


Amarezza dorata
del paesaggio.
Il cuore ascolta.

Nell’umida tristezza
il vento disse:
«Io sono tutto di stelle liquefatte,
sangue dell’infinito.
Sfiorandoli metto a nudo i colori
dei fondali addormentati.
Me ne vado ferito da mistici sguardi,
e innalzo i sospiri
in bolle di sangue invisibili
verso il sereno trionfo
dell’amore immortale pieno di Notte.

I bambini mi conoscono,
e mi riempio di tristezza.
Per le fiabe di regine e di castelli
sono coppa di luce. Sono turibolo
di canti liberati
che scesero avvolti in azzurre
trasparenze di ritmo.
Nella mia anima si persero
solenni corpo ed anima di Cristo,
e fingo la tristezza della sera
freddo e malinconico.
Il bosco innumerabile.

Porto le caravelle dei sogni
verso l’ignoto.
E ho l’amarezza solitaria
di non sapere la mia fine e il mio destino».

Scaglione-autunno
Le parole del vento erano dolci,
con profondità di gigli.
Il mio cuore si addormentò nella tristezza
del crepuscolo.

LA PRESA DI ROMA


-Da  "Italialaica.it"-

BRECCIA  DI  PORTA  PIA 

di Alessando Giacomini -Libero pensatore- 20/09/2019


"Lo stato Italiano fu proclamato il 17 marzo del 1861 ma è con l’annessione dello stato Pontificio e la conseguente presa di Roma il 20 settembre del 1870 che di fatto nasce l’attuale stato Italiano.

Quindi il XX settembre ricorre l’anniversario dell’unità d’Italia che è stata festa nazionale fino al 1929 quando fu abolita in seguito agli accordi intercorsi tra il Vaticano e il regime fascista.

Teoricamente dovrebbe essere la festività per eccellenza, vuoi perché fu proprio abolita dal peggior regime della storia Italiana, vuoi perché obliterare intenzionalmente tale data è aprire una breccia al fondamentalismo.

BENVENUTO AUTUNNO !


sabato 21 settembre 2019

MARATEA RICORDA PASQUALE EPIFANIO IANNINI



Ripropongo di seguito, come pubblicato in www.calderano.it, il ricordo lasciato dal compianto Dott. Sergio De Nicola, nipote del poeta:


Dal libro di Sergio De Nicola:
Maratea … parliamone ancora

Ricordando il poeta Pasquale Epifanio Iannini
cantore dei lidi lucani e tirrenici, fu anche giornalista e sportivo

Pasquale Epifanio Iannini mi apre un orizzonte che per me è insolito nella mia terra: un aspetto colorato, luminoso, cristianamente ottimista, forse perché influenzato dalla solarità marina e greca della costa piuttosto che dalle asperità riarse dell’entroterra, così si esprime in uno scritto del 1972 la poetessa lucana Gina Labriola. Ottimismo e solarità che esplode nei versi della canzone Maratea quando Iannini scrive:
... un’incantevole ala di canto
lavoro e amore, quanta armonia ...
sul mar che invita, s’apre una scia
risuona il canto del marinar.
A Maratea - come testualmente si legge sulla rivista musica e dischi del marzo 1954, epoca in cui fu incisa per la prima volta la canzone - al suo porticciolo, alle sue rupi che giocano sul mare, ai suoi figli laboriosi, molti dei quali si sonno irradiati per il mondo, sono dedicati i versi e la musica di questa canzone. É una composizione poetico-musicale che invita al sogno, che dischiude all’animo immagini piene di fascino e che ci sospinge verso orizzonti aperti.

venerdì 20 settembre 2019

A MARATEA "PULIAMO IL MONDO 2019"


BUONI PROPOSITI


Dal  programma amministrativo della Lista "Rinascita"  - Elezioni comunali maggio 2019


TERRITORIO ED OPERE PUBBLICHE

PSC – Piano Strutturale Comunale

"Il Piano Strutturale Comunale è il primo strumento del Piano Regolatore Generale. Esso viene predisposto dal Comune sul proprio territorio, per delineare le scelte strategiche di sviluppo e per tutelarne l'integrità fisica ed ambientale, nonché per tracciare l'identità sociale, economica e culturale comunale. Il P.S.C. ha il compito di dare indirizzi per la futura gestione del territorio, prendendo in considerazione, tra le altre cose, la valorizzazione delle risorse esistenti ed il loro sviluppo economico e sociale, con grande attenzione agli aspetti della qualità urbana ed ambientale e della sostenibilità delle scelte.
Il progetto del PSC, disponibile sul sito del Comune di Maratea, si trova da tempo bloccato in quanto il suo iter d’approvazione ha subito una incomprensibile pausa. Verificheremo, quindi, la bontà del progetto e la sua attualità rispetto alla prospettiva di sviluppo del territorio, quindi, procederemo in tempi rapidissimi alla valutazione degli elaborati.
Sarà necessario attuare una verifica dei Regolamenti esistenti e, ove necessario, adeguarli e ove mancanti andranno approvati nuovi Regolamenti.
Troppi ed ancora irrisolti sono i problemi legati alla programmazione ed allo sviluppo di aree e siti importanti per la nostra Città:
1)   L’area ex PAMAFI con la sua estensione e collocazione naturale è solo divorata dagli sterpi;
2)   L’area e la struttura ex Collegio Scuola di Fiumicello che da troppi anni ha subito tante indicazioni ma nessun concreto progetto di riutilizzo e rilancio;
3)   Villa Tarantini ed il Parco necessitano di interventi strutturali ma sono di proprietà dell’Istituto De Pino per cui vanno acquisiti al patrimonio e resi sede di rappresentanza comunale;
4)   La fabbrica ex Manifattura Maratea e area di pertinenza vanno utilizzate e ritenute patrimonio della Città e non sede di scorribande e danneggiamenti;
5)   Villa Nitti sede Universitaria e Centro di Studi e relazioni nazionali ed internazionali d’intesa con la Regione Basilicata.  
 ...................................................................................................................................."
E come non essere d'accordo, pur rilevando che la la maggior parte dei punti da 1) a 5) si limitano ad una mera descrizione dello stato attuale di aree e siti importanti per la nostra Città senza alcuna specifica indicazione per la soluzione del problema...?

martedì 17 settembre 2019

SOVRANITA' POPOLARE E PARTITI PERSONALI

La Costituzione italiana, legge fondamentale del nostro Stato, afferma nel primo dei suoi Principi fondamentali che "la sovranità appartiene al popolo che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione".  
L'art. 49 recita: "Tutti i cittadini hanno il diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale".

Ebbene, penso sia proprio ora di dire BASTA  AI  PARTITI  PERSONALI...

Da troppo tempo si assiste alla nascita, ascesa con il vento in poppa e declino di partiti politici, concepiti da un leader-capo e del quale seguono poi le sorti, con deformazione e adattamento di uno strumento di democrazia all'ambizione, alle mire, agli interessi di un rampante personaggio di turno.
Dopo i grandi partiti di massa come la Democrazia cristiana, il Partito socialista, il Partito comunista ed altri di minore entità, nei quali si sono  ritrovati e formati per lungo tempo statisti dediti al bene dell'Italia nella casa comune europea, sono comparsi il partito di Berlusconi, quello di Bossi e poi di Salvini, quello della Meloni, in qualche modo anche quello di Grillo e Casaleggio. Ora ci provano a farne uno personale Giovanni Toti, stanco di Berlusconi non più con il vento in poppa, Carlo Calenda, stanco del partito democratico, e da ultimo lo scalpitante Matteo Renzi, che ritorna alla carica...
E il popolo, dividendosi, finisce con l' accodarsi all'uno o all'altro, a piacimento, tanto ce n'è per tutti i gusti di aspiranti al potere per il potere ed alle ambite...poltrone romane e non solo...
Mi sono recentemente imbattuto in uno scritto ( www.glistatigenerali.com ) del 29 gennaio 2018  della Prof.ssa Sofia Ventura, Docente di Politica comparata presso l'Università di Bologna, particolarmente critico su tale specie di partiti del nostro tempo.  

Confesso di essere stato attratto dal titolo:

"I  CAPI  NELL' ERA  DEI  PARTITI  PERSONALI  NON  CHIAMAMOLI  LEADER,   SONO   AVVENTURIERI".

lunedì 16 settembre 2019

AL RADUNO LEGHISTA DI PONTIDA

sul palco è salito anche Mario Guarente, Sindaco di Potenza, e, non avendo di meglio da fare e da dire, ha portato  i saluti della sua città, Potenza, e della Basilicata.

Naturalmente il fatto ha suscitato la riprovazione dei tanti potentini e lucani che leghisti non sono e che hanno voluto ricordare al giovane e  rampante "primo cittadino"  che su quel palco lombardo a Pontida c'è salito solo da leghista nostrano  e non certo da Sindaco. A costoro mi unisco anch'io.
Comunque, c'è poco da meravigliarsi: 
Mario Guarente, dimenticando di essere il Sindaco di tutti, sulla scia del comportamento tenuto fin qui dal suo leader nazionale Matteo Salvini,  ha evidenziato a Pontida, con scarso rispetto delle Istituzioni, la sua ignoranza circa le regole proprie di un corretto rapporto istituzionale.


domenica 15 settembre 2019

PIAZZA EUROPA DOPO IL CAPODANNO RAI


Passato l’evento Capodanno Rai 2018, che ne aveva determinato, nel dicembre 2017, un temporaneo adattamento alle esigenze di ampio spazio  per il grande  spettacolo, la piazza ha visto sino ad oggi diventare stabile quel che doveva essere un provvisorio suo aspetto di “spianata” con successiva destinazione ad anonima, brutta, ampia strada carrabile con annesso parcheggio.
Non che prima piazza Europa, grande al cospetto delle belle e vicine piazzette del Centro storico, brillasse come tale ma, in qualche modo, aveva da tempo un minimo suo decoro, circondata dall’antica chiesa della Madonna del Rosario, dall’Istituto “De Pino” e dalle Scuole, sia elementare che media. Nei suoi pressi vi era anche il nostro monumento ai Caduti, poi anni addietro, per esigenze di viabilità, per così dire, smembrato e trasferito in altri luoghi, compreso il Cimitero, tanto che da allora la nostra comunità  ne è rimasta priva.

C'era una volta il monumento ai Caduti
E pensare che forse sarebbe stato possibile concordare preventivamente un adeguato ripristino migliorativo dello stato della piazza, una volta finito lo spettacolo, in modo da evitare ogni forma di danno per il nostro Comune, che peraltro è stato poi raggiunto da una citazione in giudizio per danni, in solido con la RAI, come proposta da titolare di attività commerciale ritenutosi leso nell’esercizio del suo lavoro.
Non è il caso, comunque, di “piangere sul latte versato”…
Mi auguro, però, voglia la nuova Amministrazione comunale, comparsa sotto il segno di “Rinascita”, far sì che, con idoneo progetto, piazza Europa possa meritarsi ampiamente tal nome con sua degna riqualificazione nel contesto urbano, nel rispetto della tradizione e, perché no, con opportuna ricollocazione-valorizzazione di quella croce, simbolo del luogo. Sarebbe bello ed è auspicabile poi che ivi si provveda anche per un nuovo, doveroso monumento ai caduti per la patria, ben visibile innanzitutto ai tanti nostri scolari e studenti, le cui scuole si affacciano su quella piazza dedicata all’Europa, nostra casa comune frutto del sacrificio di tanti.

sabato 14 settembre 2019

UNA PRESENZA CHE CI ONORA

Nel centenario del Governo Nitti  ripropongo qui l'intenso ricordo dello statista nelle parole del mio compianto amico, Dott. Sergio De Nicola:


Dal libro di Sergio De Nicola:
Maratea … parliamone ancora

Francesco Saverio Nitti

ricordo di una presenza che ci onora


È un fascino arcano quello che si percepisce aggirandosi nel parco di Villa Nitti ad Acquafredda di Maratea propiziato forse da un silenzio strano impregnato dal peso della storia e dai drammi della vita.
Perfino il canto della natura che un mare trasparente continua a vibrare col suo frangersi sugli scogli sottostanti o il richiamo penetrante di un merlo in amore riesce a diradare quel velo di mestizia che avvolge l’abbandono dei luoghi e l’attuale irriverente degrado prodotto dall’uomo.
Qui appunto, a strapiombo sul mare, in un angolo di costa simile a quello amalfitano, tanto caro alla moglie Antonia, Francesco Saverio Nitti (Melfi 19 luglio 1868) volle la sua dimora affinché divenisse luogo fecondo di studio e di riposo.
Nel 1908, perciò, comprò da un certo Marsicano una vecchia costruzione edificata sul basamento circolare di una torre  o ( così come si pensa) di un antichissimo tempio fortificato.

venerdì 13 settembre 2019

A PROPOSITO DEL POLO MUSEALE DELLA BASILICATA

E' da segnalare il positivo provvedimento del nuovo Ministro dei Beni e delle Attività culturali, Dario Franceschini, che ha sospeso l'attuazione della riforma e con essa anche del decreto del precedente Ministro Alberto Bonisoli, che aveva stabilito l'accorpamento del Polo museale della Basilicata, con sede a Matera, a quello della Puglia. Si tratta di un provvedimento accolto con particolare favore a Matera e nell'intera nostra Regione.

giovedì 12 settembre 2019

IN MEMORIA DEL PAPA' DI VASCO

Carlino Rossi con il figlio Vasco

UNA  MEDAGLIA  D'ONORE  PER  IL  PADRE  DI  VASCO  ROSSI,  LA BELLA STORIA  RACCONTATA  DAL  CORRIERE  DELLA  SERA

di Marco  Pagliettini - 10 settembre 2019

"Il Corriere della Sera oggi in edicola racconta una bella storia che riguarda la famiglia di Vasco Rossi. Una medaglia d’onore alla memoria, assegnata agli internati militari italiani, potrebbe infatti essere attribuita a Giovanni Carlo Rossi, papà di Vasco. È stato proprio il rocker di Zocca ad informare del fatto mamma Novella, nel corso di una visita in paese nel mese di luglio.
Dopo l’8 settembre 1943 Carlino Rossi fu uno dei 650mila militari italiani che preferirono la prigione piuttosto che aderire alle truppe nazifasciste. Arrestato all’Isola dell’Elba, il papà di Vasco restò per circa due anni in un campo di prigionia di Dortmund, in Germania.  È cosa nota che lì conobbe un amico di nome Vasco e che proprio per questo motivo ha scelto questo nome per il figlio alcuni anni più tardi.
Dal 2006 chi ha fatto la scelta di Carlino Rossi può ottenere la medaglia, ovviamente alla memoria nel caso in cui non sia più in vita. Informata da Vasco, mamma Novella ha ricevuto la visita del sindaco, compilato i moduli necessari ed inoltrato la domanda. Secondo quanto riporta il Corriere della Sera, è stata Elisa Bonacini, presidente dell’associazione “Un ricordo per la pace”, a convincere Vasco (e di riflesso sua madre) a presentare la richiesta. Il sindaco di Zocca invece anticipa che chiederà che la cerimonia di consegna, qualora la domanda venga accolta, si tenga nel suo paese.
................."

mercoledì 11 settembre 2019

ERA L'11 SETTEMBRE 2001

Quattro aerei furono dirottati da terroristi di Al Qaeda. Due si schiantarono sulle Torri Gemelle, uno contro il Pentagono ed il quarto non raggiunse l'obiettivo e si schiantò in un campo per l'intervento dei passeggeri e dell'equipaggio che cercarono di fermare i dirottatori.

 

Queste sono le principali cifre degli attentati alle Torri Gemelle:
- 19 i dirottatori
- 2.974 i morti, di cui 2.603 a New York, 125 al Pentagono e 246 tra passeggeri e membri dell'equipaggio dei 4 aerei dirottati
- 6.291 i feriti
- 90 i Paesi di origine delle vittime
- 17.400 le persone che si trovavano all'interno delle Torri gemelle al momento dell'impatto dei due aerei
- Almeno 200 le persone morte lanciandosi dal World Trade Center in fiamme
- 411 i soccorritori morti, tra cui 341 pompieri
-Circa 1600 i corpi che è stato possibile identificare.


 






martedì 10 settembre 2019

domenica 8 settembre 2019

IN MEMORIA DI EMANUELA SETTI CARRARO E CARLO ALBERTO DALLA CHIESA

Emanuela Setti Carraro e Carlo Alberto Dalla Chiesa


A Borgosesia (VC), dove il 9 ottobre 1950 era nata Emanuela Setti Carraro, è stata inaugurata una fontana monumentale dedicata al Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa ed alla sua giovane moglie, entrambi assassinati dalla mafia a Palermo il 3 settembre 1982.





Sotto lo sguardo di Emanuela, il Generale pone il suo cappello sul capo di un ragazzo

MARATEA IN QUEL TRISTE SETTEMBRE


                      S E T T E M B R E     ‘43
                                                                                                            di Letizia Labanchi



Parea distante
la guerra
dal vecchio paese,
anche se giungevano a tratti
notizie e terrori.

Ma in quel triste settembre
sulle sue strade
che ne furon sconvolte,
passarono i carri
dell’ Ottava Armata
non più nemica,
salendo da Pizzo
verso le linee del Nord.

Ascoltava la gente
(vecchi, donne e bambini,
che’ i giovani eran lontani
sui fronti!)
le terribili nuove,
tornando al paese
dalle circostanti campagne
che avevano offerto rifugio
nelle ore più gravi.

Il fragore confuso
dei motori potenti,
delle ruote dentate,
durò giorni e giorni,
riempì la valle,
fu riecheggiato da’ monti.