Articolo pubblicato oggi da "LA NUOVA del sud"
Con
Giorgio Bassani ed il civismo dei Lucani
Maratea
sollecita riconoscimento UNESCO
Valerio
Mignone*
Anche la toponomastica
può essere un indicatore di cultura di una Comunità; e, per quanto riguarda le
personalità destinatarie di intestazioni, occorrerebbe prescindere, in genere, dalla
loro cultura politica, quando questa non prevale nelle loro manifestazioni
esistenziali.
Nel caso di scrittori e
poeti, infatti, dovrebbe prevalere il valore estetico da loro espresso. Luigi
Pirandello e Giuseppe Ungaretti firmarono il Manifesto degli intellettuali
fascisti redatto dal filosofo Giovanni Gentile, e pubblicato nel 1925; ma il
loro valore letterario ha offuscato la loro adesione al fascismo. Altrettanto
dovrebbe avvenire per artisti, poeti e scrittori antifascisti, come per Giorgio
Bassani, che – si vuole ribadire - a Maratea meriterebbe la intestazione di una
piazza o di una via, o la collocazione di qualche targa rievocativa dei suoi
lunghi soggiorni nella località tirrenica.
Una intestazione
toponomastica in Maratea aggiungerebbe poco o nulla alla consolidata fama
letteraria di Bassani. Al contrario, Maratea potrebbe vantare di essere stata
prescelta per residenza estiva - e per molti anni - da Bassani, cantore e
sostenitore dei Beni naturalistici, storici e monumentali, oltre che suo tutore,
dal 1965 al 1980, nelle funzioni di presidente della Associazione Italia Nostra.
In particolare, occorrerebbe
valutare se non sia consentito dalla normativa vigente aggiungere, al di sotto delle
targhe viarie già esistenti, all’inizio e alla fine della Via Casimiro Gennari
- il cardinale nativo di Maratea il cui nome non verrebbe rimosso –altre due
targhe, con poche parole, rievocative del transito quotidiano di Bassani –
taciturno e pensoso - per uscire dalla casa in quella Via collocata, ed ivi
rientrare.
Per ulteriori opzioni, si
ricorda che Giorgio Bassani è stato, in gioventù, un riconosciuto campione di
tennis, e che, durante il regime fascista, fu escluso da un pubblico campionato
di tennis perché “ebreo”. Questo sport Bassani ha continuato a praticarlo
quando dimorava a Maratea; quasi ogni giorno Egli giocava sul campo dell’attuale
Via Stefano Rivetti, verso Piazza del Gesù, gestito a quell’epoca dall’Azienda
per il Turismo di Maratea. Sarebbe opportuno che le Autorità, competenti in
materia, valutassero la esistenza dei requisiti per poter intestare - in
alternativa, od anche in aggiunta - almeno questo campo a Giorgio Bassani, che
vi fu campione incontrastato, per molti anni, contro “comuni cittadini” e avversari
noti del mondo dell’industria, della dirigenza sportiva, dell’arte, anch’essi
con dimora estiva a Maratea.
La lunga e documentata
dimora a Maratea di Bassani, di tante altre personalità rappresentative in vari
settori, e di tanti affezionati “villeggianti” dei Dintorni lucani, dovrebbe
rafforzarne la candidatura a bene dell’UNESCO, cui si ambisce non per
narcisistica, autocelebrativa esibizione di un vacuo titolo “nobiliare”, ma per
poter disporre di mezzi utili a preservarne il peculiare patrimonio
storico-naturalistico. Infatti, si fanno sempre più numerose le richieste per
Maratea come località per ospitare eventi artistici e culturali di alto
livello. Tutto ciò è di per sé una certificazione atta a rimuovere ogni ritardo
dell’UNESCO a riconoscere Maratea suo “Bene”.
Infine, corre l’obbligo
di riconoscere la onestà di Operatori turistici, Istituzioni comunali e
regionali che, a Ferragosto, al culmine della stagione turistica, non hanno “nascosto la spazzatura sotto il tappeto”,
ed hanno denunciato un inquinamento pericoloso per la salute dei “bagnanti” nel
mare di Fiumicello, attribuibile a “guasti” nel Depuratore, per la cui
riparazione temporanea si è prontamente intervenuti.
Pur di tutelare la
salute dei Cittadini, si sono preferiti danni economici e di immagine! Anche
questo civismo dei Marateoti e dei Lucani è un bene immateriale, di cui
l’UNESCO dovrebbe prendere atto!
* Già
parlamentare
Maratea 5 settembre 2019
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