Candidato con la "BASILICATA POSSIBILE" alla Presidenza della Regione nel marzo 2019 ed a Sindaco della città di Potenza nel maggio-giugno scorso, è attualmente Consigliere comunale di minoranza a Potenza.
Ha partecipato a recente assemblea pubblica a Lagonegro ed a Maratea.
Sono Valerio Tramutoli
Mi presento
Sono
nato a Potenza il 28/12/1957 da Rita Rosiello, casalinga di Avigliano e
Giuseppe Tramutoli di Potenza, già Professore di latino e greco presso
il Liceo Classico di Potenza. Decimo di dodici figli, dopo la Laurea in
Fisica presso l’Università di Roma la Sapienza e cinque anni di lavoro
in aziende private approdo all’Università di Basilicata dove, in qualità
di Professore Associato di Astrofisica, insegno con autentica passione,
da oltre 20 anni, Telerilevamento Ambientale. Alla mia formazione di
ricercatore hanno contribuito, tra gli altri, i soggiorni all’estero
presso l’Università del Wisconsin (Madison, USA), lo European Centre for
Medium-term Weather Forecast (ECMWF, Reading, UK), il Centre de
Météorologie Spatiale (Lannion FR) e l’Università di Dundee. Ho
coordinato progetti nazionali e internazionali e sono attualmente
responsabile di gruppi di lavoro internazionali a livello europeo
(NEREUS EO/Copernicus) e mondiale (IUGG-WG EMSEV). La mia attività di
ricerca si è focalizzata sullo sviluppo di nuovi sensori e tecniche
satellitari per la previsione, il monitoraggio e la mitigazione dei
rischi naturali, ambientali e industriali. In tale ambito ho proposto
nel 1998 una metodologia originale utilizzata con successo in Italia e
all’estero per un ampio spettro di applicazioni. Sono autore di oltre
180 lavori su riviste, libri scientifici e atti di convegni
internazionali. Sono stato organizzatore, o invited speaker, nelle più
importanti conferenze internazionali di geofisica (EGU, AGU, IUGG, AOGS,
EMSEV). Per il mio lavoro utilizzo correntemente la lingua inglese.
Grazie agli insegnamenti del compianto Prof. Cantore ricevo grandi
complimenti dai miei colleghi francesi anche per questa mia terza lingua
(che però pratico assai meno).
Ho partecipato direttamente alle
lotte di Scanzano Jonico contro l’avvio del deposito unico delle scorie
radioattive e organizzato, insieme ai miei colleghi dell’Università,
quella azione di contro-informazione che è servita a dimostrare
l’inadeguatezza, anche tecnica, di quella scelta. Sono stato tra i
fondatori della Rete29 Aprile che ha animato le battaglie contro i tagli
indiscriminati al sistema universitario operati dal ministro Tremonti e
contro il tentativo di aziendalizzazione degli Atenei operato dalla
ministra Gelmini. Da allora, nella discussione interna ai partiti e al
sindacato, mi sono sempre occupato della difesa del diritto allo studio e
della possibilità anche per i giovani della Basilicata di proseguire
gli studi secondo la propria vocazione e non secondo le proprie
possibilità economiche. Ho denunciato l’uscita del Mezzogiorno
dall’agenda dei partiti e un sistema di valutazione degli Atenei che ha
trasferito sistematicamente risorse umane ed economiche dagli Atenei del
Sud a quelli del Nord.
Sono stato tra i promotori del Comitato per
la Democrazia Costituzionale di Potenza che ha combattuto (e vinto il 4
Dicembre 2016) la battaglia referendaria in difesa della Costituzione.
Ho organizzato la Marcia della Scienza a Potenza che, nell’Aprile 2017,
ha visto in tutte le maggiori città del mondo, cittadini e scienziati
marciare insieme per rivendicare il diritto ad una politica basata sulle
conoscenze, piuttosto che sulla negazione delle sue evidenze, secondo
le convenienze.
Amo il mio lavoro, ma credo che la partecipazione
diretta alla vita politica diventi un imperativo civile quando, come in
Basilicata in questo momento, non solo i diritti costituzionali dei
cittadini lucani al lavoro, alla salute, all’istruzione, ma gli stessi
valori fondanti del nostro vivere insieme sono messi in discussione. Nei
miei anni di insegnamento ho potuto apprezzare la serietà e le capacità
straordinarie dei nostri giovani e, ogni volta, ho vissuto come una
sconfitta personale vederli andare via per non più tornare, oppure, per
restare, adattarsi ad un lavoro purchessia, spesso precario e
sottopagato.
Ecco, la tristezza di tanti genitori smarriti che non
sanno se vantarsi o rammaricarsi di questi ragazzi lontani, lo scandalo
di quelli che restano, con un presente precario e un futuro ancora più
incerto, perennemente esposti al ricatto del lavoro che assieme al
sorriso toglie anche la voce, più di ogni altra mi ha fatto vergognare.
Amo da 40 anni Giovanna e, da meno tempo, ma non con meno intensità,
amo le mie due figlie Rosanna e Annarita. A volte, correndo con la
mente, ho immaginato di avere dei nipotini, e ho avuto una vertigine…
non vorrei mai si trovassero a vivere in un mondo così. Ma se dovesse
succedere, e vorrà dire che avremo fallito, voglio poter dire e
raccontare loro che contro questo schifo, non sono stato a guardare e,
insieme a tanti altri e con tutte le mie forze, mi sono opposto.
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