sabato 9 settembre 2023

L'ITALIA, LA BASILICATA E... LA SOVRANITA' POPOLARE

 


                                                                  Nicola  SAVINO*

Come si fa, in Basilicata, a distinguere i colori tra Destra e Sinistra, a parte il giallo, uno o due, del Centro ??             

Se il Campo, largo o ristretto che sia, qui, da noi, nemmeno è interessato a discutere sul Governatorato, significa forse che, in caso di Referendum sul Premierato, voterà per l’obiettivo storico della Destra!

Tuttavia settembre ci porta a parlarne, tanto più dopo che l’On. Meloni ha dichiarato doverne disporre per bilanciare il potere dei Governatori. Un percorso logico e coerente sta dunque per chiudere il cerchio che Pinuccio Tatarella (se non erro, quando era vice di Berlusconi) aprì con l’elezione diretta dei Sindaci. Man mano fu condivisa dalla Sinistra, anche a livello regionale; ed è facile prevedere si vorrà estenderla anche alla “rinascita” delle Provincie. Peraltro la bozza sembra disegni un Premier “meno assoluto” di un Bardi, perché ,in caso si dimetta, invece del ricorso alle urne, il Parlamento potrebbe eleggerne un altro: purché con la medesima maggioranza.

E dunque, Lievatan “meno assoluto” di un Governatore, il Sindaco d’Italia (come lo definì Renzi), avrebbe conferma con relativa facilità nel Referendum! Per coerenza con l’adesione al sistema regionale, come potrebbe, infatti, non approvare anche la Sinistra ..lungo l’alibi della “stabilità”, ormai prevalente anche rispetto al “bene comune”? E mentre per i Capi si punta anche all’ inamovibilità”?

C’è infatti anche la proposta di superare i due mandati: a conferma della conseguita identità motivazionali del far politica; c’è il gradimento sia dai Governatori del Nord e da Destra, che del Centro-Sud e da Sinistra! Insomma, passo dopo passo, senza colpi di Stato (come nella non lontana Africa) da Assemblee elette e con  le loro procedure democratiche; con meno di un terzo del consenso, si sta mutando la nostra forma di governo; liddove il “nuovo” Premier avrà quasi i poteri di un Bardi e priverà anche I Parlamentari di ogni rilevanza politica! 

 

Lungo la strada del disimpegno che il “popolo”, sentendosi non rappresentato, ha da tempo imboccato, lentamente stiamo procedendo ben contro lo spirito di una Costituzione che da 75 anni ha unificato un Paese sorto con enormi problemi (due per tutti, il brigantaggio e l’analfabetismo!), e che ha sorretto l’economia ben oltre il punto di partenza.!

Evaporati i Partiti e crollati gli entusiasmi, in crescita l’autonomia differenziata (prevista a breve da Calderoli), in marcia verso il Premierato…,non resta che togliersi il cappello dinanzi al successo della “nostra” Destra. La quale, per la robusta modestia delle sue Rappresentanze e la netta impresentabilità del suo curriculum, giammai avrebbe potuto immaginare di compiere conquiste che, ancora alla caduta del Muro, sarebbe stato semplice “follia sperar”!

Ora, dunque, nemmeno a livello nazionale, la “sovranità” apparterrà più “al popolo”: trasferita non ai suoi Parlamentari, ma ad un Capo che non condizionabile; e che, in barba all’agognata stabilità, diverrà anch’esso un “pomo” di discordia ..come nelle Regioni! Lo è già a questo livello e lo sarà anche nelle “rinate” Provincie; così nei Comuni grandi egualizzati ai Borghi; sicché, con quali argomenti si giustificherebbe il voto contrario nel Referendum? O si convergerà già in Parlamento per evitare, nelle piazze, l’imbarazzo per aver da tempo condiviso il declinino della democrazia costituzionale, com’è ben probabile da un Organo che da tempo gioca a farsi <carachiri>!

Manca un futuro “alternativo alla Destra”, lontani da quella Costituzione che pur abbiamo più volte difeso in vari Referendum; non ci sono più i Partiti; siamo resi deboli dal “popolo” che non partecipa; non si avrebbe più la forza per introdurre la “sfiducia costruttiva”; si è affiancati (?) da alleanze (?) ..difficili.…. e, perciò, “adda passà a nuttata”!

A leggere interviste, si conferma che <far politica coincide con acquisizione del consenso> .. un “campicchiare “ per collocazioni.. proficue, qualunque sia la provenienza dell’offerta”!! Logica solida .. in un contesto senza differenze.. ugualmente senza progetti !

Il Campo tace sulla questione di fondo, volendo ignorare le dinamiche (pur ineludibili) del contesto! Perciò ovunque il miraggio della convenienza e l’imbattersi nell’intreccio tra pubblico e privato! La radice risiede in una mentalità sociale forgiata da un consumismo senza argini? Non neutralizzata, per netta defezione, dalla Scuola…. assimilata al “posto”. Ma si può non riflettere che, per la Basilicata, l’Italia e l’Europa, questa è una vigilia di caratura storica? ns           

                                                               *Già Parlamentare e Sottosegretario di Stato      

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