sabato 23 settembre 2023

A PROPOSITO DEL "CAMPO" ALTERNATIVO AL GOVERNO BARDI

 

 

                     Nicola  SAVINO*

                                                         

Circola la convinzione che il Campo alternativo al governo Bardi sarà adeguatamente <largo> e coeso, e che perciò, l’anno prossimo, conquisterà la Regione. Il presupposto su cui essa si basa è individuato negli stessi risultati della scorsa consultazione, quando la Destra vinse, pur totalizzando meno voti, perché il Campo si divise al suo interno.

Questa volta, invece, da tutti nel recente Convegno di Picerno, il Campo-si è assicurato -sarebbe compatto!

Ciascuno degl’intervenuti (sei o sette Responsabili regionali) hanno espresso volontà di confluenza e l’opinione concorde è stata che “si è gran parte sulla buona strada”. E però, si sono omessi cenni sia circa la questione del candidato Presidente sia sul risultato delle ultime elezioni nazionali, (da cui alla Sinistra un solo eletto ….. tutti gli altri alla Destra). E di conseguenza nemmeno alla ovvia constatazione che questa si è molto rafforzata, anche se divisa sul problema della candidatura.

Insomma, i Convenuti a Picerno, sono stati ottimisti, confidando forse anche nella conflittualità apertasi sulla sorte di Bardi e nell’ insuccesso politico della sua Giunta. Ma ha trascurato il rafforzamento elettorale, che, specie nelle nostre realtà, deriva in buona parte dal clientelismo connesso all’esercizio del Potere. Con il peso di tanti numerosi eletti in Parlamento e di membri del Governo centrale- a “coprire” settimanalmente il Territorio; oltre che della pioggia dei “bonus” e delle “sistemazioni”. Prodotte con un turbinìo di procedure che l’acuto Nino Grasso denuncia puntualmente e minuziosamente, pur senza che alcuno degli “operatori” o dei loro ispiratori politici ritengano spiegare o smentire!

Insomma, gli uni e gli altri dichiarandosi -col silenzio- titolari di una sfacciata privatizzazione del Sistema pubblico, affiancata dal monopolio dei Mezzi di comunicazione, pubblici e privati. Tutte pratiche “massicce”, che, considerato anche l’incremento dei “non votanti”, puntellano le maggioranze sul filo di quel sentimento di riconoscenza che- da noi- è spesso inteso come lealtà. 

 

Per questi motivi, i “presupposti” dell’ottimismo di Picerno sembrerebbero da correggere, essendo con evidenza più vantaggiosa la posizione di chi ha massicciamente utilizzato i vari livelli di potere. Eccessiva dunque la semplificazione circa le possibilità della Destra…ma purtroppo anche di quelle proprie!                                                                                                                                

Hanno, infatti, anche taciuto del loro candidato, dell’elemento divisivo che non si esorcizza tacendone; sia in relazione alla loro scelta soggettiva che quanto al ruolo istituzionale assunto dal Governatorato regionale. Che palesemente aiuta anche la Meloni a riformare la Costituzione con il Premierato!

Personalmente sempre contrario all’intreccio d’interessi tra pubblico e privato (non certo ai candidati), credo sarebbe stato anche opportuno discutere del <bene comune> come scopo della Politica e premettere l’esclusione del clientelismo e dello stesso “categorismo”, che -di vecchia memoria- sta risorgendo alla grande. E discutere  di conseguenza della candidatura di un Governatore da cambiare in Presidente entro il tempo necessario a modificare il secondo comma dell’art 48 del nostro Statuto l

Di più, fra i Convenuti a Picerno mancava il Rappresentante dei cattolici laici, il cui movimento ha pur tenuto banco l’estate, e non solo a Potenza; e che forse ha coinvolto anche una quota dei tanti sfiduciati che non votano. Ebbene, di lì pare si sia “es-posta” qualche Candidatura ..e con determinazione alquanto robusta, anche se poi smentita persino l’ispirazione della mobilitazione estiva che l’aveva prodotta.

Insomma, non si è riflettuto sul degrado del sistema, che, col Capo inamovibile rende irrilevanti i Consiglieri ed indebolisce sempre di più la motivazione al voto: non solo un vero e proprio “pomo della discordia” per entrambi gli schieramenti, ma anche un autentico avversario della partecipazione e quindi della democrazia!

Un siffatto Capo fu inventato dalla Destra ma adottato con entusiasmo dalla Sinistra; e questa convergenza ora porta alla grave conseguenza di avvantaggiare la corsa al Premierato, indebolendo chi si opponesse in Parlamento e volesse contrastare  nell’eventuale Referendum: non ci sarebbe infatti coerenza tra l’accettare il Governatorato nelle Regioni e respingere il Premierato!

E dunque, dato il peso determinante di questo problema, forse i Dirigenti a Picerno avrebbero dovuto almeno sfiorarlo: magari per preparare un cambio di marcia! Forse perché in queste circostanze prevalgono i tentativi personali di mettersi in mostra e vale tentare la sorte con una semplice Sigla, mentre le “masse” (come si diceva una volta!) ormai tacciono? E però, si può prescindere dall’organizzazione o almeno dai contatti paese per paese, contrada per contrada? Forse i Convenuti di Picerno non si sono dedicati alla molteplicità e complessità dei problemi, sia politici che istituzionali, pensando di sostituire la Politica con il lavoro sul Territorio.

Siamo davvero inclini a sperare che basti! ns                 

                                                              *Già Parlamentare e Sottosegretario di Stato           

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