- Articolo di Nicola SAVINO * -
"Ma insomma…! E poi suscita sorpresa il crescente rifiuto di votare.
Il caso Altieri di Scanzano (nessuna parentela con l’omonimo Sindaco di Rivello) è emblematico dell’inadeguatezza della normativa sulla materia elettorale. Me ne resi conto quando, candidatomi alla provincia di Potenza poco dopo il 1994, mi era stata affibbiata una multa di un miliardo e mezzo di lire (!) per non aver presentato il bilancio del Partito (l’altra Lucania) che aveva dato nome alla Lista. E però, a confronto con la Commissione centrale che me l’aveva comminata, non ebbi grandi difficoltà a dimostrare che “presentare una Lista è possibile pur senza che essa sia emanata da un Partito” (appunto quel che avevo fatto io e che si continua a fare a ruota libera in quasi tutte le competizioni elettorali nei piccoli comuni).
Da allora le cose son rimaste identiche ed anzi si sono aggravate con la Severino (inventata per far fuori Berlusconi) e di recente dal riaprirsi del dibattito sull’<abuso d’ufficio> per il semplice fatto che in pratica è affidata al Magistrato la libertà di definirlo volta a volta.
Nel considerare la questione Altieri ed in parallelo uno dei motivi per cui si vota sempre di meno, bisogna dunque tener conto del “casino” in cui versa questa materia: fino al punto che si ammettono le Liste per poi negarne la liceità quando gli elettori, cioè la fonte della democrazia (art 1, l’Italia è una Repubblica democratica (in cui) la sovranità appartiene al popolo) le ha dato la maggioranza!
Siamo, dunque, sia in Europa (il Continente osannato come il più civile del Mondo, antico faro di civiltà) e contemporaneamente in un Paese privo di una legislazione decente (già sul piano logico!) proprio sulla procedura di maggiore sensibilità democratica? Un Paese nel quale i Partiti non svolgono il compito di garantire le Liste come invece dovrebbe avvenire se, regolamentando la seconda parte dell’art. 49 CC (“con metodo democratico”), li si obbligasse ad una “registrazione” (come all’art 39 per i Sindacati), di lì abilitandoli a fornire la suddetta garanzia (regolamentazione rifiutata quando prevista dalla proposta 4260 presentata alla caduta del Muro, cioè fin dal 1989). E tuttavia, stando così le cose, “disturbare” i candidati a presentare le certificazioni necessarie al deposito della Lista non sarebbe stato preferibile?
E’ difficile comprendere che se questo fosse avvenuto a priori e se davvero Altieri fosse risultato ineleggibile si sarebbe evitato d’illudere gli elettori di Scanzano e quindi di dare un colpo alla credibilità della nostra “democrazia”? Della quale non ci possiamo soltanto riempire la bocca di lodi sulla libertà se poi non mettiamo concretamente i cittadini in condizione di capirla e di condividerla! O non si provvede “prima” perché nessuno è certo del significato della norma? Chi ora capirà qualcosa nei meandri legislativi nei quali frettolosamente (perché il Comune ha da essere governato!) si sprofonderanno avvocati e giudici?
Si dirà che a bloccare la candidatura prima, si rischia di impedire la correzione dell’eventuale errore; che perciò è meglio dopo, come ora, perché se poi Altieri vincesse, sarebbe stato comunque consentito agli di esprimersi e di averto ragione (cosa impedita alla radice nell’altro caso!). Ma possiamo giocarci il sentimento democratico dei cittadini sulla base di questi arzigogoli, per il banale motivo che le norme sono equivoche e non è facile capirle? E poi ci vantiamo di essere nel G7?
E’ pur vero che c’è una Commissione antimafia per esaminare le situazioni e per lanciare l’allarme. Ma perché non lavora “a priori” rispetto all’accettazione delle Liste? A parte che nel nostro caso la presiede un personaggio “chiacchierato” e che non mostra adeguato equilibrio quando, dopo aver rinunciato all’indennità di carica per “da grillino”, in questi giorni ne ha richiesto il ripristino .. con arretrati? E lo stesso senatore lucano, vice del suddetto, peraltro avvocato ed a quattro passi da Scanzano, non è intervenuto nella Commissione per chiarire a priori la questione: proprio ad evitare la frattura tra “popolo e suoi rappresentanti”? O dobbiamo rassegnarci alla loro irrilevanza? A proposito della quale, verrebbe da chiedersi anche perché Salvini, autoglorioso ministro degl’interni cui spetta la materia elettorale, invece di bussare i campanelli della gente per sfottere i drogati o d’inveire contro gl’immigrati, non ha corretto le norme per la presentazione delle Liste elettorali?
Insomma, il caso Altieri di Scanzano dimostra non solo che sono ancora vigenti norme forse frettolosamente varate per le elezioni post belliche, ma anche che non ci siamo ben dotati di rappresentanti capaci!
Se poi la gente non va più a votare, non dipende forse anche
dal fatto che- quando lo fa- non è messa in grado di capire <come va a
finire>??? ns"
* Già Parlamentare
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