venerdì 12 novembre 2021

NEL MAGGIO 1952 A MARATEA

come  in  tutta  l'Italia  esplose,  comprensibilmente,  la  partecipazione  popolare  nel  difficile  cammino  della  democrazia


-  Da  "MEMORIE  DI  UN  MAESTRO"  di  Biagio  Schettino  - Tip. S. Francesco - Sapri -  Ristampa Arduino Sacco Editore - 2016.


 "VITA  CITTADINA  ED  AMMINISTRATIVA"

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In occasione delle elezioni amministrative del 25 maggio 1952, sulle pagine di "Vita Nuova" fu da me deplorata la mancanza di unità del popolo italiano, dopo circa un secolo dalla liberazione dal servaggio straniero, per il triste spettacolo dato nei 2593 Comuni d'Italia che dovevano darsi le amministrazioni con circa 20.000 liste, con un totale di oltre 400.000 candidati.

Tale deplorazione veniva da me fatta anche per Maratea, dove scendevano in lizza 5 liste e cioè:  Democrazia Cristiana, Monarchici, Socialisti Lavoratori, Indipendenti, Rinascita Comunista, con un totale di 56 candidati, ma a nulla valse il mio appello alla concordia.

Della prima lista, nella mia qualità di indipendente, alcuni amici, tra cui il Cav.Uff. Biagio Vitolo, indipendente anche lui, poi eletto Sindaco, vollero che fossi stato anch'io candidato.

Animato dal desiderio di operare del bene per la città natale, come sempre, aderii alla loro richiesta.

La lista uscì vittoriosa con 16 Consiglieri e degli altri 4 della minoranza, 2 furono della lista monarchica, uno degli Indipendenti ed uno di Rinascita".

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A mio nonno, ragazzo del ’99 con due guerre mondiali nel suo vissuto, con Monarchia e Fascismo da poco e non del tutto nella mente sua e di molti completamente alle spalle, apparve deplorevole l’evidente divisione testimoniata dappertutto ed anche a Maratea dalla presenza di numerose liste.

L’Italia era da pochi anni  una Repubblica democratica con sovranità appartenente al popolo e suo esercizio nelle forme e nei limiti della Costituzione in vigore dal gennaio 1948. E il popolo cominciava ad esercitare la sua sovranità ed a partecipare, per così dire, alla grande, con impegno civico e politico diversificato, ma ovunque volto innanzitutto  alla necessaria “ricostruzione” del Paese nel contesto europeo  per un futuro di pace.



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