domenica 10 febbraio 2019

ZI MATTEO

La barca di zi Matteo

Compariva e si tratteneva alla Secca di Castrocucco da giugno a settembre e lì trovava accoglienza ed un rifugio per sé e la sua piccola barca a remi. Ero allora poco più che ragazzo e notavo lì la sua presenza piuttosto schiva e silenziosa tra il mare, gli scogli e gli antichi fabbricati subito a monte della splendida insenatura. Mi limitavo a salutarlo, a scambiare con lui poche parole e ad osservarlo mentre si accingeva a curare la sua rete, unica attrezzatura da pesca di cui disponeva e che gli consentiva cibo e minimo guadagno giornaliero, mare permettendo. A sera, prima del tramonto, si ritrovava a sostare e chiacchierare con qualcuno che lì dimorava abitualmente e che di anno in anno, nel solito periodo, lo vedeva arrivare dal mare e poi, dopo qualche mese, partire. Appresi da mio padre che era un pescatore di Villammare zi Matteo, che da solo con la sua barchetta a remi, se ne veniva lungo la costa di Maratea sino a raggiungere la Secca per poi sostarvi sino al viaggio di ritorno. Come sempre, lo aspettavano tutti ancora una volta ma la sua piccola barca a remi, con il passare degli anni,  non comparve più ed anch’io notai l’assenza di quell’amabile, solitario pescatore.

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