giovedì 8 ottobre 2020

UN TRAGUARDO STORICO PER LA BASILICATA

che finalmente ha ottenuto l'istituzione della prima Facoltà di Medicina e Chirurgia presso la sua Università a Potenza. Sono state, già in settembre, effettuate le prove di ammissione ai corsi per l'anno accademico 2020/2021.

                          

 


                             Articolo  pubblicato  da  "La Nuova  del  Sud"  il  7  Ottobre  2020

 

Facoltà di Medicina una marcia in più per i Lucani

 

Valerio Mignone*

 

Nell’ambito della ricostruzione dopo il disastroso terremoto del 1980, fu istituita, nel 1982, l’Università di Basilicata con Facoltà umanistiche e scientifiche; e per consentire ad esse di crescere, si evitò di distrarre risorse finanziarie con la istituzione della Facoltà di Medicina e Chirurgia. D’altronde, a Potenza c’era l’ospedale San Carlo, destinato a svolgere la sua funzione regionale, e a intercettare la forte migrazione sanitaria, che, purtroppo, non si è mai interrotta da allora ad oggi.

La Università di Basilicata, pur priva di qualche Facoltà, ha trattenuto sul suo territorio, dal 1982, anno della istituzione, ad oggi, migliaia di giovani, limitando lo spopolamento, e l’impoverimento finanziario.

Ma i tempi maturano per far fronte a vecchi problemi, e tentare di risolverli. La Rettrice uscente della Università di Basilicata, Aurelia Sole, ha ottenuto la Istituzione della Facoltà di Medicina e Chirurgia a Potenza a far data dall’anno accademico 2021-2022, di intesa con il Senato Accademico, del quale fa parte anche il nuovo Rettore, il prof. Ignazio Mancini, cui vanno auguri di buon lavoro.

Su questa prossima istituzione della citata Facoltà a Potenza è stato manifestato qualche dissenso, con motivazioni fondate. Ma, paradossalmente, queste stesse motivazioni del dissenso portano in toto al consenso di chi scrive, come si tenta di spiegare schematicamente, punto per punto. 

L’Università di Basilicata ha uno scarso numero di iscrizioni, sopravvive grazie al contributo di dieci milioni di euro da parte della Regione Basilicata; vero! Ma la nuova Facoltà di Medicina comporterà un aumento delle iscrizioni. Gli organi tecnici dell’Assessorato al Bilancio della Regione, da parte loro, per non aver bloccato questa iniziativa, sapranno reperire le risorse necessarie.   

Viene deplorata la pregressa istituzione di corsi di laurea presso l’Università di Basilicata che, al termine, non offrono sbocchi nel mondo del lavoro; vero! Ciò non avverrà per i laureati in Medicina e Chirurgia, la cui carenza si avverte in tutta Italia, ed anche in Basilicata. Quanto ai Dipartimenti i cui corsi di studi, a laurea conseguita, non danno sbocchi lavorativi, chi di competenza decida cosa farne, non disconoscendo il miglioramento dello status culturale dei giovani che li frequentano.

Quest’anno la pandemia da Covid-19 ha provocato una contrazione di iscrizioni universitarie che ha interessato anche la Basilicata; vero! La Facoltà di Medicina e Chirurgia richiamerà aspiranti medici in Basilicata, provenienti anche da altre Regioni, ed aumenteranno le iscrizioni alla sua Università!

La Sanità in Basilicata è “allo sfascio”, documentata dall’alta e costante emigrazione sanitaria, che genera una perdita finanziaria di 38 milioni di euro all’anno! Verissimo! E si vuole rimanere immobili in questo disastro? Certamente no! La istituzione della Facoltà di Medicina modificherà l’assetto delle divisioni ospedaliere al “San Carlo”, che verranno in parte “clinicizzate”, cioè rese universitarie. Con ciò si prospetterà nuova speranza, e verrà limitata la emigrazione sanitaria, con recupero di milioni di euro!

Il dato dell’attuale emigrazione sanitaria è proporzionale alla domanda di salute, ed al suo “mercato”; è vero! La Facoltà di Medicina a Potenza potrà contribuire a soddisfare in Basilicata la domanda di salute, e il suo “mercato”. Il bacino di utenza, costituito dal numero di abitanti regionali, saprà caratterizzare la sua “suscettività”, intesa come ospitalità, del Territorio.

“Presenze universitarie prossime” a Potenza sono Bari, Salerno, Napoli, Catanzaro, Messina, con una lunga distanza media tra di esse, superiore a quella tra Perugia, L’Aquila, Pescara, Bologna, Modena, Ferrara, Parma, Milano. La maggiore frammentazione del bacino di utenza delle Facoltà di Medicina al Nord Italia, pur rapportata al maggior numero di abitanti, contribuisce a migliorare quella “suscettività” del Territorio che richiama docenti e allievi! Altrettanto avverrà in Basilicata, ove la “suscettività”, pur difficoltosa per strade e ferrovie a bassa velocità nell’ambito del suo bacino di utenza, sarà in parte riequilibrata da un alto senso di ospitalità dei suoi abitanti, che studenti provenienti da altre Regioni avranno occasione di conoscere.  

I “medici italiani”, anche dal Centro e dal Nord Italia, pur potendovi lavorare, vanno all’estero, allo scopo di migliorare il loro curriculum professionale, sia con il perfezionamento nell’uso di una lingua straniera, sia con la conoscenza di nuovi moduli organizzativi sanitari. Preferiscono l’Inghilterra, gli Stati Uniti d’America, ed anche i paesi sottosviluppati. Non è un fenomeno nuovo! Al tempo del nazifascismo, la lingua preferita era il tedesco, e, per impararla, i nostri medici emigravano in Germania, o in Svezia!

In conclusione, la istituzione della Facoltà di Medina e Chirurgia presso l’Ospedale “San Carlo” di Potenza sarà, pur con qualche comprensibile gelosia tra ospedalieri e universitari, un connubio che cambierà la Sanità lucana, migliorandola! I Lucani non avranno più motivazioni per emigrare. E la Basilicata tutta, da Potenza a Matera, sarà maggiormente attrattiva con il miglioramento delle sue condizioni socioeconomiche e della “suscettività”.

 Maratea,  7 Ottobre 2020

                                                                                                          *Già primario Medico

 

 

Nessun commento:

Posta un commento