“La transazione è il contratto col quale le parti, facendosi reciproche concessioni, pongono fine a una lite già incominciata o prevengono una lite che può sorgere tra loro.
Con le reciproche concessioni si possono creare, modificare o estinguere anche rapporti diversi da quello che ha formato oggetto della pretesa e della contestazione delle parti”.
Ebbene, posto il sacrosanto, antico e civile divieto del “farsi giustizia da sé”, ovviamente non mancano le liti più o meno gravi, la maggior parte delle quali approda nei Palazzi di Giustizia e lì rimane in attesa dei vari gradi con relative fasi sino a conclusione del complesso iter previsto.
Pare che a poco sia servita sin qui l’introduzione di forme obbligatorie, o comunque indicate, di mediazione-conciliazione tra le parti, prima dell’introduzione di una causa o durante il suo svolgimento, volute dal legislatore ed auspicate dagli stessi Giudici.
Il contenzioso, riferibile a privati cittadini, aziende, società, Enti pubblici anche territoriali, tra i quali grandi e piccoli Comuni, finisce con l’assumere tutte le caratteristiche di contenzioso legale con suo sfogo…in controversia giudiziaria.
Dopo aver già in passato affrontato l’argomento, vengo al problema del crescente contenzioso legale che il nostro Comune, a mio parere, continua ad affrontare in modo discutibile. Come per anni predenti, in assenza di competente Ufficio legale si procede con affidamento a molteplici Avvocati, ciascuno chiamato di volta in volta, a cimentarsi nella rappresentanza e difesa dell’Ente, senza alcun specifico Albo interno cui riferirsi per la nomina.
Con poco meno di cinquemila abitanti, Maratea vede
moltiplicarsi la popolazione nei mesi estivi e si trova ad affrontare
problematiche, anche rilevanti e diversificate, in aggiunta a quelle comuni e
tradizionali, con aumento delle controversie giudiziarie per il Comune in veste
di attore/ricorrente o, molto più spesso, di convenuto/resistente nei vari gradi del giudizio.
Non mi pare sia possibile e consigliabile procedere ancora come per il passato e ritengo che sia ormai più che opportuno disciplinare la materia sino a prevedere la nascita di un adeguato Ufficio legale con nomina di un Responsabile, cui affidare la gestione del nutrito contenzioso.
Nelle more, perché non istituire e regolamentare un Albo per gli Avvocati che ad esso vogliano iscriversi?
E perché, soprattutto, più che avventurarsi in lunghe e costose liti giudiziarie come in una sorta di braccio di ferro, con maggiori spese a carico della collettività, non risolverle, ove possibile, con gli strumenti odierni della mediazione-conciliazione o con il classico strumento offerto da un contratto tra parti che possano e vogliano prevenire una lite o ad essa porre fine: la transazione?
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