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MI DIMETTO DA SINDACO DI LAURIA
Di Leonardo Pisani il

La mancanza del numero legale nel consiglio comunale
dedicato al decoro urbano ed extra urbano (del 29 luglio 2025), pur
considerando alcune assenze preannunciate, è un episodio che ha turbato
la comunità lauriota attenta al tema e presente con una folta
rappresentanza nell’aula consiliare. Ma è anche un ulteriore segno di
scollamento della maggioranza che mi ha sinora sostenuto, scollamento
che ha avuto una plateale conferma nel dibattito appena concluso nel
consiglio comunale odierno sul tema dell’impianto di Carpineto e con la
consegna delle deleghe da parte dell’assessore al ramo, nelle mie mani.
In questi anni di guida della Città, con l’ausilio degli assessori e dei
consiglieri e in rispettosa collaborazione con gli uffici, cercando di
tenere sempre un rapporto corretto e aperto con le minoranze e con i
cittadini, abbiamo portato in porto successi importanti di cui sono
fiero, tra cui la riapertura delle Aree di Servizio sull’Autostrada,
l’avvio del cine teatro auditorium, la realizzazione dei progetti di
Piano Malerba e l’inizio dei lavori di prima rigenerazione della area
della Conserva, il CAS, il Piazzale degli Angeli a Cogliandrino, i
lavori relativi ai ponti Bonazita e Canalie della Melara, la strada Rosa
Torbido, la pista di modellismo a Seluci, interventi sulle scuole e
costruzione del nuovo asilo nido alla Seta, il completamento della pista
di atletica, il finanziamento del Palazzetto dello Sport, il
completamento e il collaudo dello stesso impianto di Carpineto, lo
sblocco quasi miracoloso dei lavori di mitigazione del rischio al
Muraccione, i lavori relativi al Castello Ruggero, l’approvazione del
regolamento area PIP Galdo e del regolamento sui beni comuni, lo
svincolo del Malfitano, tanti progetti di iniziative culturali (ultimo
quello sul culto devozionale alla Madonna di Novi Velia),
l’illuminazione della rotatoria della bretella, il riavvio dell’Unione
dei Comuni (solo per citarne alcuni). Poi, recentemente, qualcosa si è
rotto, si è creato un clima di litigiosità e di divisione che, ammetto,
non sono riuscito a ricomporre.
Tale scollamento permane e si aggrava e
di ciò non posso che prendere atto tirando le conseguenze politiche
necessarie per tutelare la dignità della Istituzione che ho
rappresentato con onore e nel rispetto del mandato ricevuto e
dell’intera comunità.
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