La novità e particolarità questa volta sono rappresentate
dalla possibilità di visita della grotta, avendo a guida entusiasta ed
appassionata il Dott. Pompeo Limongi che, pur chiarendo subito di non essere
uno speleologo, riesce a trasmettere ai tanti visitatori di ogni età il suo noto amore per la natura ed il
paesaggio, accompagnato da cultura ed esperienza mai ostentate ma che,
comunque, traspaiono dal suo dire oltre che dal suo noto operare con semplicità
e modestia.
Amicizia e curiosità mi hanno spinto a seguirlo in grotta in
un pomeriggio di agosto ed ho potuto costatare che, mentre è in corso la
visita, già altre persone si radunano all’ingresso, posto a breve distanza dal mare ed in uno scenario incantevole. Rimane, purtroppo, ancora evidente la
mancanza di un idoneo parcheggio in prossimità della grotta ed i visitatori con
le loro autovetture sono costretti, non senza difficoltà, ad arrangiarsi alla
meglio lungo la strada statale.
È auspicabile una maggiore valorizzazione di tutta l’area
circostante perché ne possano trarre beneficio la grotta ed i suoi visitatori,
così come è opportuna una costante e maggiore attenzione rivolta in modo
specifico alla Grotta delle Meraviglie ed in tal senso saranno certamente da
tener presenti tutte le indicazioni ed i
suggerimenti del caro Pompeo. E così, ad esempio, come intervenire
in modo corretto ed adeguato a fronte di un fenomeno che sembra mettere in
pericolo la stessa vita della grotta? Al suo interno, infatti, come faceva notare
il geologo, vi sono le condizioni di luce, umidità ed altro, tali da
consentirne vitalità attraverso il naturale gocciolamento, solo nella sua parte
terminale, mentre nella parte iniziale è evidente uno stato di secchezza
che sarebbe dovuto all’alterazione legata alla stessa sua scoperta, nel momento
in cui furono realizzate opere all’ingresso che hanno consentito il passaggio
dall’esterno di luce ed aria in modo inopportuno. Se tanto dovesse essere accertato da
speleologi e soggetti competenti, sarà necessario correre ai ripari
immediatamente perché all’interno di
tutta la grotta possano tornare le originarie condizioni che ne hanno permesso
la formazione e la vita attraverso milioni di anni, arricchendola di stalattiti e stalagmiti, secondo un
disegno della natura da custodire e
proteggere per il futuro.
Grazie, Pompeo, e buon lavoro!
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