GRAZIE A MICHELE D'ALASCIO.
- CONVEGNO SUL TEMA " MARATEA NELLA STORIA D'ITALIA" - con Luca Luongo ed Enza Laino.
GRAZIE A MICHELE D'ALASCIO.
- CONVEGNO SUL TEMA " MARATEA NELLA STORIA D'ITALIA" - con Luca Luongo ed Enza Laino.
Anche
per quest’anno a Maratea è stata conferita la Bandiera Verde, un
riconoscimento di valore nazionale che indica le spiagge adatte ai
bambini e alle famiglie.
OSSERVAZIONI
Sembra, comunque, perpetuarsi, e la cosa non può che essere fonte di preoccupazione per la sua malefica anomalia, l'inesisteza o lo scarso apporto alla vita politico-amministrativa di Maratea dei gruppi di minoranza, come pure degnamente rappresentati nella massima assemblea cittadina a seguito del voto popolare, dopo abbandono dell'entusiasmo progettuale e dei tanti propositi pur manifestati in campagna elettorale, sostituito per lo più da presenza passiva, dal silenzio o, al massimo, da sporadiche contestazioni su singoli e marginali atti o iniziative propri della maggioranza e, quindi, del Sindaco e della Giunta.
Tanto, a mio parere, oltre che privare da tempo (il fenomeno è legato anche a precedenti consiliature) la nostra comunità di un pur possibile, costante e qualificato apporto propositivo e critico alla cosa pubblica, finisce con l'alterare in negativo il ruolo assegnato alla minoranza nell'esercizio delle sue rilevanti funzioni di garanzia del corretto sviluppo, anche dialettico, della vita democratica, di fatto orfana di apprezzabili idee e progetti di ampio respiro, pur alternativi, e tali da far distogliere lo sguardo dei gruppi di minoranza solo o soprattutto dalle cose contingenti, minime, di nessuno, scarso o modesto rilievo, in sostanza, per dirla con Totò, ...dalle "bazzecole, quisquilie e pinzillacchere".
Il CILENTO “LUCANO”: un museo a cielo aperto nel cuore del Mezzogiorno
Tanino Fierro
3 giugno 2025
C’è un lembo di territorio nel cuore del Mezzogiorno che, una volta, si chiamava Lucania, ed oggi, dopo il colpo di mano del 1806, per volontà del re francese Giuseppe Bonaparte, si chiama Cilento. È una realtà mediterranea incontaminata, una specie di museo a cielo aperto, incastonata tra colline e montagne che la difendono dagli sbalzi d’umore dei venti dell’Appennino meridionale. Un fazzoletto di territorio lungo un centinaio di chilometri che da Paestum si distende, seguendo coste accidentate, fino alla baia tanto cara alla spigolatrice di Sapri.
Nel corso di questo viaggio, si incontra di tutto: i templi dorici, intatti e solenni, di Paestum che vegliano sulla piana del Sele, dove perseverano indisturbate le secolari bufale, tanto care alla dea Proserpina. Incuneandosi verso la strada provinciale si intravede il Castello di Agropoli, noto per aver dato ristoro ai suoi abitanti che, con i moti rivoluzionari, hanno detto alla storia che i meridionali, quando vogliono, sanno uscire dal loro torpore secolare. Una sosta sul belvedere di Castellabate, un luogo scoperto dalla cinematografia nostrana che ha saputo colorare ancora di più e in modo genuino la bellezza di un paesaggio benedetto dal Signore. A uno scoppio di tiro, si scorge Acciaroli con il suo confortevole porto, meta ambita da imbarcazioni di ogni tipo che approdano da ogni dove. Percorrendo verso sud la litoranea, ecco la patria di Parmenide, Ascea o Elea, un luogo la cui memoria risale nei secoli per aver ospitato la scuola filosofica eleatica: una pietra miliare nella storia della civiltà umana. Il Parco archeologico di Velia, poco valorizzato in verità, conserva le spoglie di Parmenide, ben protette da un bastione di architettura spagnola che si erge nei pressi. In fila indiana, una selva di paesi, a mo’ di rosario francescano, sfila lungo la costa che si dirige verso Palinuro, un luogo mitico che ricorda le gesta e conserva la memoria di un prode troiano sfuggito all’ira dei Greci nella guerra decennale di Troia. Palinuro è un luogo incantevole e ospitale, com’è l’intero Cilento “lucano”, che ha rapito generazioni di intellettuali che l’hanno decantato ripetutamente. Gli odori e i sapori in questa terra sono unici, al punto di aver generato uno stile di vita detto mediterraneo, che detta i tempi e i modi della sana educazione alimentare nel mondo, grazie all’intuito di Ancel Keys. Una volta superata la grotta di Polifemo, che ci allontana da Palinuro, percorrendo strade contorte e complicate ci affacciamo sulla Cilentana, una strada statale che taglia a metà l’intero territorio cilentano, da dove incrociamo il Monte Bulgheria, un posto venerato dai frati eremiti, stabilitisi qui da diverso tempo. Dalla cima del monte si ammira il Golfo di Policastro, azzurro e trasparente come non mai, che annovera nel suo contesto i comuni di Scario, Villamare, Policastro e, per finire, Sapri, distesa lungo la sua baia, luogo tanto caro alle truppe garibaldine.
ANCHE SULLE NOSTRE SPIAGGE OCCHIO ALLE TRACCE !
- Da Legambiente Maratea Facebook -
23 maggio alle ore 12:40 · Maratea, Basilicata
L'ONORIFICENZA DI CAVALIERE AL MERITO DELLA REPUBBLICA
Il mio paese è l’Italia
di Salvatore Quasimodo
Più i giorni s’allontanano dispersi
e più ritornano nel cuore dei poeti.
Là i campi di Polonia, la piana dì Kutno
con le colline di cadaveri che bruciano
in nuvole di nafta, là i reticolati
per la quarantena d’Israele,
il sangue tra i rifiuti, l’esantema torrido,
le catene di poveri già morti da gran tempo
e fulminati sulle fosse aperte dalle loro mani,
là Buchenwald, la mite selva di faggi,
i suoi forni maledetti; là Stalingrado,
e Minsk sugli acquitrini e la neve putrefatta.
I poeti non dimenticano. Oh la folla dei vili,
dei vinti, dei perdonati dalla misericordia!
Tutto si travolge, ma i morti non si vendono.
Il mio paese è l’Italia, o nemico più straniero,
e io canto il suo popolo, e anche il pianto
coperto dal rumore del suo mare,
il limpido lutto delle madri, canto la sua vita.
«L’omaggio di un figlio al padre, senza retorica ma con profondo affetto.» - Stefano Folli, la Repubblica
«Due biografie insieme, quella del padre Giorgio e quella del figlio Giulio, e, sullo sfondo, cinquant’anni di vita italiana.» - Walter Veltroni, Corriere della Sera