mercoledì 4 giugno 2025

A PISA UN OMAGGIO A MARATEA

GRAZIE  A  MICHELE  D'ALASCIO.

- CONVEGNO  SUL  TEMA " MARATEA  NELLA  STORIA  D'ITALIA" - con  Luca  Luongo  ed  Enza  Laino.


 
Si tratta di un evento a Pisa in data 30 maggio u.s., a cura di Michele D’Alascio, con le sue radici a Maratea,  come organizzato in collaborazione con l’Associazione dei Lucani a Pisa e l'Associazione LU.PA, quest'ultima con sua sede nella "perla del Tirreno".
 
Il curatore D'Alascio,  a nome dell'Associazione a Pisa,  ha ringraziato vivamente quanti hanno reso possibile  l'evento: il Comune di Pisa (presente il Sindaco Michele Conti), che ha messo a disposizione  magnifici locali, il Comune di Maratea, presente con il giovane Consigliere comunale delegato alla Cultura, Francesco Santoro, lo studioso di storie locali, Luca Luongo, Presidente dell'Associazione LU.PA., e la Prof.ssa Enza Laino, marateota, l’A.P.T. della Basilicata, il Consiglio Regionale della Toscana, rappresentato dal suo Presidente, Antonio Mazzeo, lucano d’origine, con un ringraziamento particolare allo Sponsor: il Gruppo Donatori Sangue “Fratres” di Pisa,  presente con la Presidente, l’Avv. Mirella Giannessi.
 

UN IMPORTANTE RICONOSCIMENTO A MARATEA

Anche per quest’anno a Maratea è stata conferita la Bandiera Verde, un riconoscimento di valore nazionale che indica le spiagge adatte ai bambini e alle famiglie.


 

A MARATEA AD UN ANNO DALLE ELEZIONI COMUNALI

                               OSSERVAZIONI

La vita politico-amministrativa di Maratea, gestita dagli Organi preposti (Sindaco, Giunta, Consiglio), appare caratterizzata da visibili dinamismo, impegno e passione della nuova Amministrazione civica a guida Albanese ("Maratea è Viva"), con progressiva emersione da una sorta di palude, nella quale il paese si era impantanato per responsabilità della precedente maggioranza e, perchè no, anche della minoranza consiliare, le cui vicende, con riferimento ad entrambe, non poterono che destare stupore e perplessità, essendo anche causa di danno per la vita e la crescita della nostra comunità.

Sembra, comunque,  perpetuarsi, e la cosa non può che essere fonte di preoccupazione per la sua malefica anomalia, l'inesisteza o lo scarso apporto alla vita politico-amministrativa di Maratea dei gruppi di minoranza, come pure degnamente rappresentati nella massima assemblea cittadina a seguito del voto popolare, dopo abbandono dell'entusiasmo progettuale e dei tanti propositi pur manifestati in campagna elettorale, sostituito per lo più da presenza passiva, dal silenzio o, al massimo, da sporadiche contestazioni su singoli e marginali atti o iniziative  propri della maggioranza e, quindi, del Sindaco e della Giunta.

Tanto, a mio parere, oltre che privare da tempo (il fenomeno è legato anche a precedenti consiliature) la nostra comunità di un pur possibile, costante e qualificato apporto propositivo e critico alla cosa pubblica, finisce con l'alterare in negativo il ruolo assegnato alla minoranza nell'esercizio delle sue rilevanti funzioni di garanzia del corretto sviluppo, anche dialettico, della vita democratica, di fatto orfana di apprezzabili idee e progetti di ampio respiro, pur alternativi, e tali da far distogliere lo sguardo dei gruppi di minoranza solo o soprattutto dalle cose contingenti, minime, di nessuno, scarso o modesto rilievo, in sostanza, per dirla con Totò, ...dalle "bazzecole, quisquilie e pinzillacchere".

 

 

 




 


martedì 3 giugno 2025

IL CILENTO UNA VOLTA SI CHIAMAVA LUCANIA

 

Il CILENTO   “LUCANO”: un museo a cielo aperto nel cuore del Mezzogiorno

                        Tanino  Fierro

3 giugno 2025

C’è un lembo di territorio nel cuore del Mezzogiorno che, una volta, si chiamava Lucania, ed oggi, dopo il colpo di mano del 1806, per volontà del re francese Giuseppe Bonaparte, si chiama Cilento. È una realtà mediterranea incontaminata, una specie di museo a cielo aperto, incastonata tra colline e montagne che la difendono dagli sbalzi d’umore dei venti dell’Appennino meridionale. Un fazzoletto di territorio lungo un centinaio di chilometri che da Paestum si distende, seguendo coste accidentate, fino alla baia tanto cara alla spigolatrice di Sapri. 

Nel corso di questo viaggio, si incontra di tutto: i templi dorici, intatti e solenni, di Paestum che vegliano sulla piana del Sele, dove perseverano indisturbate le secolari bufale, tanto care alla dea Proserpina. Incuneandosi verso la strada provinciale si intravede il Castello di Agropoli, noto per aver dato ristoro ai suoi abitanti che, con i moti rivoluzionari, hanno detto alla storia che i meridionali, quando vogliono, sanno uscire dal loro torpore secolare. Una sosta sul belvedere di Castellabate, un luogo scoperto dalla cinematografia nostrana che ha saputo colorare ancora di più e in modo genuino la bellezza di un paesaggio benedetto dal Signore. A uno scoppio di tiro, si scorge Acciaroli con il suo confortevole porto, meta ambita da imbarcazioni di ogni tipo che approdano da ogni dove. Percorrendo verso sud la litoranea, ecco la patria di Parmenide, Ascea o Elea, un luogo la cui memoria risale nei secoli per aver ospitato la scuola filosofica eleatica: una pietra miliare nella storia della civiltà umana. Il Parco archeologico di Velia, poco valorizzato in verità, conserva le spoglie di Parmenide, ben protette da un bastione di architettura spagnola che si erge nei pressi. In fila indiana, una selva di paesi, a mo’ di rosario francescano, sfila lungo la costa che si dirige verso Palinuro, un luogo mitico che ricorda le gesta e conserva la memoria di un prode troiano sfuggito all’ira dei Greci nella guerra decennale di Troia. Palinuro è un luogo incantevole e ospitale, com’è l’intero Cilento “lucano”, che ha rapito generazioni di intellettuali che l’hanno decantato ripetutamente. Gli odori e i sapori in questa terra sono unici, al punto di aver generato uno stile di vita detto mediterraneo, che detta i tempi e i modi della sana educazione alimentare nel mondo, grazie all’intuito di Ancel Keys. Una volta superata la grotta di Polifemo, che ci allontana da Palinuro, percorrendo strade contorte e complicate ci affacciamo sulla Cilentana, una strada statale che taglia a metà l’intero territorio cilentano, da dove incrociamo il Monte Bulgheria, un posto venerato dai frati eremiti, stabilitisi qui da diverso tempo. Dalla cima del monte si ammira il Golfo di Policastro, azzurro e trasparente come non mai, che annovera nel suo contesto i comuni di Scario, Villamare, Policastro e, per finire, Sapri, distesa lungo la sua baia, luogo tanto caro alle truppe garibaldine. 

ATTENZIONE !

ANCHE SULLE NOSTRE SPIAGGE OCCHIO ALLE TRACCE ! 

-  Da  Legambiente  Maratea  Facebook  -

 23 maggio alle ore 12:40 Maratea, Basilicata 


🌊🐢 
È ufficialmente iniziata la stagione delle nidificazioni della Caretta caretta in Italia!
 
Il primo nido è stato registrato ieri in Sicilia, e con lui prende il via un momento magico e delicato per le nostre coste.
 
Se camminando in spiaggia noti tracce sospette nella sabbia, non toccare nulla e non avvicinarti troppo. Potrebbe trattarsi di un nido appena deposto.
👉 Chiama subito la Capitaneria di Porto al numero 1530
👉 e Legambiente Maratea al 347 6463238
 
La natura ci sta chiamando. Aiutaci ad aiutare!
Difendere un nido significa proteggere il futuro del mare.
Occhio alle tracce. Cuore alla natura.
 


 

lunedì 2 giugno 2025

A ROCCO PAPALEO

L'ONORIFICENZA  DI  CAVALIERE  AL  MERITO  DELLA  REPUBBLICA 


L’attore e regista lucano, Rocco Papaleo, riceverà l’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine «Al merito della Repubblica italiana» oggi 2 giugno, alle 18.45, nel teatro Stabile di Potenza in occasione delle celebrazioni per la Festa della Repubblica organizzate dalla Prefettura del capoluogo lucano.
 
 
 
 

 

 

 

 

 


2 giugno 1946 - 2 giugno 2025

 

IL DOVERE DELLA MEMORIA

 -  Da   www.gruppolaico.it   -

Nizza, 4/7/1807 - Caprera, 2/6/1882

 

 

GIUSEPPE  GARIBALDI







domenica 1 giugno 2025

1949 : UNA POESIA IN UN MONDO SCONVOLTO DALLA GUERRA

 


Il mio paese è l’Italia

                                                                     di Salvatore Quasimodo

        

Più i giorni s’allontanano dispersi
e più ritornano nel cuore dei poeti.
Là i campi di Polonia, la piana dì Kutno
con le colline di cadaveri che bruciano
in nuvole di nafta, là i reticolati
per la quarantena d’Israele,
il sangue tra i rifiuti, l’esantema torrido,
le catene di poveri già morti da gran tempo
e fulminati sulle fosse aperte dalle loro mani,
là Buchenwald, la mite selva di faggi,
i suoi forni maledetti; là Stalingrado,
e Minsk sugli acquitrini e la neve putrefatta.
I poeti non dimenticano. Oh la folla dei vili,
dei vinti, dei perdonati dalla misericordia!
Tutto si travolge, ma i morti non si vendono.
Il mio paese è l’Italia, o nemico più straniero,
e io canto il suo popolo, e anche il pianto
coperto dal rumore del suo mare,
il limpido lutto delle madri, canto la sua vita.

 

 

UNA BELLA STORIA

 

 
Giulio Napolitano (Roma, 12 luglio 1969) è professore ordinario di diritto amministrativo nel dipartimento di Giurisprudenza dell’Università degli studi Roma Tre e avvocato. Ha pubblicato saggi e volumi di carattere scientifico nei più vari campi del diritto pubblico e della comparazione giuridica.

 

«L’omaggio di un figlio al padre, senza retorica ma con profondo affetto.» - Stefano Folli, la Repubblica

 

«Due biografie insieme, quella del padre Giorgio e quella del figlio Giulio, e, sullo sfondo, cinquant’anni di vita italiana.» - Walter Veltroni, Corriere della Sera