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Maratea, il Comune escluso e il Porto concesso a un privato
| 7 Settembre 2025
Una società privata si aggiudica il porto di Maratea per 15 anni. Il Comune e Legambiente protestano e potrebbero ricorrere al Tar.
MARATEA – La vicenda dell’affidamento in concessione del Porto di Maratea sta facendo discutere da molti mesi e sicuramente è destinata a far discutere ancora per molto tempo. Dopo il completamento della procedura ad evidenza pubblica è stato individuato il soggetto gestore, eppure la parola fine potrebbe essere ancora lontana: anzi, la partita sembra davvero appena cominciata poiché potrebbero piovere i ricorsi.
Segnatamente, con determinazione dirigenziale, l’Ufficio del Demanio marittimo, partendo dal presupposto secondo il quale «in caso di ricezione di domande di concessione concorrenti, l’Ufficio competente deve individuare, con modalità trasparenti e competitive, l’istanza che garantisca la più proficua utilizzazione della concessione», ha stilato la graduatoria che ha premiato una società privata marateota, la «Evolvia Service srl» (nata a marzo di quest’anno, ndr), che con un punteggio pari a «83,00» ha preceduto la «Achillea srl» («79,96») e la «Mercatore srl» («53,50» punti).
ESCLUSI DALLA GARA IL COMUNE E ALTRE SOCIETÀ
Tuttavia, in seguito al lavoro della Commissione istruttoria, che ha formulato la graduatoria provvisoria di merito, sono stati esclusi i privati Delfino srl; Dea Maris srl; Chiappetta Manuel e il Comune di Maratea «per difformità sostanziale delle superfici» rispetto a quelle «indicate nell’avviso pubblico». Ma le istanze di queste società e del Comune facevano leva sulle uniche superfici che, a loro avviso, possano essere affidate e che, quindi, non corrisponderebbero all’intera area ma meno: da qui la discrepanza.
D’altronde, sappiamo come da tempo il Comune si batta contro quella che ha definito come «una privatizzazione del Porto». Evolvia Service srl gestirà il Porto per 15 anni e l’affidamento in concessione è stato rimandato «a successivo provvedimento dirigenziale». Dunque si è materializzato quanto temuto al sindaco della Perla del Tirreno, Cesare Albanese, circa un affidamento che comprendesse l’intera area portuale. Adesso, è facile immaginare che dagli esclusi possa essere intrapresa la via del Tar.
L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI MARATEA AVEVA GIÀ RICORSO CONTRO IL PROVVEDIMENTO SUL PORTO
In proposito, lo scorso 9 luglio, la Giunta comunale di Maratea aveva già deciso all’unanimità di ricorrere ai giudici amministrativi lucani, proprio contro il rigetto delle opposizioni del Comune all’affidamento in concessione dell’intero porto turistico. Nello specifico, la volontà dell’organo esecutivo è stata di conferire mandato al sindaco per impugnare il provvedimento del dirigente generale dell’Ufficio Demanio marittimo della Regione Basilicata, attraverso il quale venivano respinti i motivi di opposizione all’avviso pubblico relativo all’affidamento di tutta l’infrastruttura, «nonché gli atti presupposti e conseguenti».
La speranza svanita dell’amministrazione comunale era di arrivare ad un annullamento in autotutela già solo per quella che era stata bollata come un «macroscopica forzatura», di ridurre le 12 concessioni di punti ormeggio esistenti ad una unica quintuplicandone la superficie – da 16 mila mq ad oltre 73 mila – sino a ricomprendere tutto il porto: intero specchio acqueo, molo nord, molo sud, banchine, spiagge e camminamenti. Alcuni ritenevano che il problema potesse essere superato dalla successiva aggiudicazione a chi avesse chiesto l’affidamento delle sole superfici che potevano non rimanere pubbliche, rinnovando in pratica quanto accadeva con le precedenti 12 concessioni ma, evidentemente, le cose sono andate in modo diverso.
LEGAMBIENTE CONTRO L’AFFIDAMENTO DELL’INTERA AREA PORTUALE
Sulla questione, pochi giorni fa, era intervenuta anche Legambiente Basilicata attraverso una nota fortemente contraria all’affidamento dell’intera area portuale con una sola concessione, parlando di «scelta che sembrerebbe ridurre a mera operazione economica un bene che appartiene alla collettività e che da sempre rappresenta il cuore della storia e dell’identità di Maratea». Ma gli ambientalisti lucani hanno individuato «l’aspetto più grave» nell’avviso pubblico della Regione Basilicata poiché, hanno affermato, «non prevede alcun coinvolgimento del Comune né degli stakeholder locali nelle scelte strategiche relative al Porto».
Proprio per chiedere alla Regione il ritiro dell’avviso pubblico, Legambiente Basilicata con la Lega Navale sezione di Maratea, il Centro Culturale Maratea e gli “Amici di Maratea” hanno lanciato una petizione popolare che ha raggiunto 1.800 firme, attraverso la quale viene contestata anche «la mancata previsione di spazi adeguati per la futura Area Marina Protetta “Costa di Maratea“, per le imbarcazioni di vigilanza e per attività educative e culturali». Il Porto di Maratea è classificato di interesse regionale ed interregionale, più precisamente di 2^ categoria 3^ classe con indirizzo peschereccio e, appunto, turistico e da diporto. Nel corso degli ultimi anni è stato interessato da diversi interventi di adeguamento e messa in sicurezza, per mitigare le conseguenze delle mare mosso. Ricordiamo, ad esempio, come nel mese di gennaio del 2023, proprio una forte mareggiata costrinse la capitaneria a chiudere il molo nord per addirittura sei mesi.
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