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domenica 8 giugno 2025
sabato 7 giugno 2025
UNA LETTERA DAL CARCERE DI GIANNI ALEMANNO
- Da https://www.ildubbio.news -

Imagoeconomuca
Il dramma di Roberto, 77 anni, lasciato in cella senza cure
La lettera dal carcere di Gianni Alemanno: “Quale vendetta sociale si deve ancora compiere su questa persona, che fa fatica a camminare, che non ci vede e non ci sente, che rischia di morire in carcere e che ha già scontato quasi la metà delle sua pena?”
Riceviamo da Gianni Alemanno e pubblichiamo nel rispetto delle norme dell’Ordinamento penitenziario.
Rebibbia, 2 giugno 2025
153° giorno di carcere
Oggi non parliamo di pentole e di coperchi, ma di cose molto più serie. Perché è il 2 giugno, Festa della Repubblica e della Costituzione italiana, che all’art. 27 sancisce il divieto di trattamenti contrari al senso di umanità e il dovere di tendere alla rieducazione del condannato. E anche perché così sono stato redarguito (“abbiamo ben altri problemi!”) da una giovane affascinante psicologa, marcatamente de’ sinistra ma molto seria e rigorosa nel suo lavoro di sostegno ai detenuti.
Oggi parliamo di Roberto C., 77 anni, che si sta spegnendo nel Reparto G8 per l’età e la mancanza di cure. Non è il più vecchio del Braccio G8, è il quinto in ordine di età. Prima di lui ci sono Antonio R., 87 anni, su cui ci sarebbe molto da dire, ma su cui è meglio sorvolare, visto che sta aspettando la decisione sulla scarcerazione dal Tribunale di sorveglianza. Poi c’è Santo B., 83 anni, ergastolano in carcere dal 2009, Mario F. che è appena entrato in carcere a 81 anni (bella età per cominciare!) e Franco D, coetaneo di Roberto. Qui va subito notato che, salvo casi molto particolari, secondo la legge chi ha più di 70 anni dovrebbe scontare la sua detenzione agli arresti domiciliari.
BASILICATA: UN APPELLO PER LA RINASCITA
- Da https://www.francavillainforma.it/2025/06/06 -
Gaetano Fierro
La Basilicata , l’Arabia Saudita dei poveri !!
In Arabia Saudita, le compagnie petrolifere creano isole artificiali e portano il mare là dove non c’è. Letteralmente. Muovono sabbia, spostano acqua, plasmano coste e paesaggi a proprio piacimento. Lo fanno investendo miliardi, pianificando il futuro, lasciando dietro di sé strutture faraoniche e visioni che pretendono di durare nel tempo. Più che aziende, sono imperi industriali con ambizioni geopolitiche. Creano città come NEOM, centri high-tech in mezzo al nulla, con l’ossessione di dimostrare che dove c’è volontà e denaro, anche la natura può piegarsi alla tecnologia. Ora chiediamoci: e in Basilicata, che succede?
venerdì 6 giugno 2025
PROSSIMO CONSIGLIO COMUNALE
- Da Comune di Maratea - Albo pretorio online -
IL SINDACO
informa che è stata convocata la seduta pubblica del Consiglio Comunale in sessione straordinaria, presso la sede comunale in località Cappuccini, per il giorno 10 giugno 2025, alle ore 11:30, in prima convocazione, con il prosieguo, ed occorrendo, in seconda convocazione, per il giorno 11 giugno 2025 alle ore 17:00, con il prosieguo, per discutere il seguente ordine del giorno:
-PRESA D’ATTO VERBALE SEDUTA PRECEDENTE;
-COMUNICAZIONE NOMINA DI ASSESSORE COMUNALE ESTERNO – SIG.RA TERESA CAPUA;
-MODIFICA
DELL’ART. 28 – DISCIPLINA DELLE RATEIZZAZIONI - DEL REGOLAMENTO PER LA
RISCOSSIONE COATTIVA DELLE ENTRATE COMUNALI (APPROVATO CON DELIBERAZIONE
CONSILIARE N. 34/2020);
-MODIFICA DEGLI ARTICOLI 13 BIS –
ACCERTAMENTO CON ADESIONE - E 19 BIS – RATEIZZAZIONI - DEL REGOLAMENTO
GENERALE DELLE ENTRATE (APPROVATO CON DELIBERAZIONE CONSILIARE N.
04/2008);
-MODIFICA DELLA TABELLA ALLEGATO “A” CATEGORIE UTENZE NON
DOMESTICHE E MODIFICA ART. 33 – “RISCOSSIONE” DEL REGOLAMENTO COMUNALE
PER L’APPLICAZIONE DELLA TARI;
-APPROVAZIONE DELLE TARIFFE DELLA
TASSA SUI RIFIUTI (TARI) DA APPLICARE PER L’ANNO 2025 E PRESA D’ATTO DEL
PEF PLURIENNALE 2024-2025;
-MODIFICA E INTEGRAZIONE DELLA
DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE N. 34 DEL 03/10/2024 – CONCESSIONE
IN DIRITTO DI SUPERFICIE ALLA E-DISTRIBUZIONE SPA – INFRASTRUTTURE E
RETI ITALIA – AREA REGIONALE PUGLIA E BASILICATA, PER L’ISTALLAZIONE DI
UN POSTO DI TRASFORMAZIONE SU PALO E SEZIONATORE SU PORZIONE STRADALE DI
56 MQ IN CONTRADA MASSA DEL COMUNE DI MARATEA;
-CONCESSIONE GRATUITA
DI OCCUPAZIONE DI SUOLO PUBBLICO PER L’INSTALLAZIONE DI UN ASCENSORE
NEL COMUNE DI MARATEA, IN PROSSIMITA’ DEL PALAZZO DE LIETO – PINACOTECA
ANGELO BRANDO, FINALIZZATO A MIGLIORARE L’ACCESSIBILITA’ E LA
FRUIBILITA’ DEL PATRIMONIO CULTURALE LOCALE;
-RATIFICA DELIBERAZIONE
DI GIUNTA COMUNALE N. 62 DEL 14/05/2025 AD OGGETTO: "BILANCIO DI
PREVISIONE PER L'ESERCIZIO FINANZIARIO 2025-2027: 4^ VARIAZIONE";
-RATIFICA
DELIBERAZIONE DI GIUNTA COMUNALE N. 71 DEL 27/05/2025 AD OGGETTO:
"BILANCIO DI PREVISIONE PER L'ESERCIZIO FINANZIARIO 2025-2027: 5^
VARIAZIONE";
-COMUNICAZIONI E INTERROGAZIONI.
La riunione si svolgerà in presenza, nell’apposita sala delle adunanze. I cittadini potranno partecipare nel numero massimo consentito rispetto alla capienza del luogo della riunione. Ad esaurimento dei posti disponibili non sarà ammesso in sala altro pubblico in piedi.
Maratea, 05 giugno 2025
IL SINDACO
F.to Avv. Cesare Albanese
giovedì 5 giugno 2025
SUL CASO EX MARLANE
- Da https://www.radiodigiesse.net -
Di Martino Ciano Pubblicato il
“Stiamo verificando e approfondendo ogni punto della sentenza per determinarci con altre eventuali azioni, con l’obiettivo di salvaguardare l’Ente, gli ex lavoratori e coloro che abitano vicino a ciò che resta del complesso industriale”.
Questo il commento del sindaco di Tortora, Antonio Iorio, a pochi giorni dalla pubblicazione della sentenza con cui la Corte di Appello di Catanzaro ha rigettato la richiesta di risarcimento avanzata dal Comune in sede civile dopo la chiusura del processo penale “Marlane”, che terminò con l’assoluzione, dopo tre gradi di giudizio, di tutti gli imputati da tutti i reati.
Una vicenda che si trascina da quasi dieci anni, per cui vennero chiesti 20 milioni di euro di risarcimento per danno ambientale nei confronti di Manifatture Lane Gaetano Marzotto & Figli Spa. Il comune di Tortora è stato condannato al pagamento delle spese per 80 mila euro, ma che arrivano intorno ai 120 mila euro con gli oneri accessori. All’epoca dei fatti, era in carica l’amministrazione Lamboglia.
UN SORRISO...AMARO CON NATANGELO
- Da https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/06/04 -
La strada
FEMMINICIDI E VIOLENZE DI GENERE
- Da Articolo21 Liberi di <redazione@articolo21.info> -
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BRUNO INNOCENTI E LA STATUA DEL REDENTORE A MARATEA
- Da https://www.ilfoglio.it/piccola-posta/2025/05/28 -
Piccola Posta
Uno scultore e il suo Redentore, pronto a volare nel cielo di Maratea
Meravigliosa di scogliere e spiagge, Maratea, la perla del Tirreno (un’eco di Odessa…) riserva due sorprese a chi non la conosca ancora. La prima è una tipica domanda da Risiko: in che regione è Maratea? In Basilicata, infatti, proprio incuneata fra Campania e Calabria. L’altra è la statua del Redentore, 22 metri (la seconda dopo il Sancarlone di Arona), 19 metri di apertura delle braccia, in cima al monte San Biagio, sul Castello, la parte alta del paese. Costruita fra il 1963 e il 1965, la grande scultura è stata valorizzata negli ultimi anni, e una mostra curata nel 2022 dagli studenti del locale Liceo artistico ne ha ricostruito la storia. Nel primo dei bellissimi racconti di Ingeborg Bachmann raccolti in “Tre sentieri per il lago” (Adelphi), scritto nel 1972, Nadja, una esausta traduttrice simultanea, viaggia con un accompagnatore d’occasione fino a Maratea e resta schiacciata, terrificata, al cospetto di quella statua gigantesca: “Si stese sulla terra, le braccia allargate, crocifissa su quella roccia, minacciosa, senza riuscire a togliersela dalle testa”. La voce pertinente di Wikipedia cita quel brano del racconto, ma fa torto a Nadja e alla statua, sicché suggerirei al Comune e al suo ufficio turistico di completare la voce, perché poi lei, ridiscesa, si arrischia a riguardare su, “quelle fantastiche, alte colline, perfino le rocce di Maratea, anche quella più alta, più scoscesa e protesa verso il mare, e lassù la rivide, una figura piccola, visibile appena, con le braccia spalancate, non inchiodata alla croce, ma pronta a levarsi in un volo grandioso, destinata a volare in cielo o a precipitare nell’abisso”.
mercoledì 4 giugno 2025
A PISA UN OMAGGIO A MARATEA
GRAZIE A MICHELE D'ALASCIO.
- CONVEGNO SUL TEMA " MARATEA NELLA STORIA D'ITALIA" - con Luca Luongo ed Enza Laino.
UN IMPORTANTE RICONOSCIMENTO A MARATEA
Anche
per quest’anno a Maratea è stata conferita la Bandiera Verde, un
riconoscimento di valore nazionale che indica le spiagge adatte ai
bambini e alle famiglie.
A MARATEA AD UN ANNO DALLE ELEZIONI COMUNALI
OSSERVAZIONI
Sembra, comunque, perpetuarsi, e la cosa non può che essere fonte di preoccupazione per la sua malefica anomalia, l'inesisteza o lo scarso apporto alla vita politico-amministrativa di Maratea dei gruppi di minoranza, come pure degnamente rappresentati nella massima assemblea cittadina a seguito del voto popolare, dopo abbandono dell'entusiasmo progettuale e dei tanti propositi pur manifestati in campagna elettorale, sostituito per lo più da presenza passiva, dal silenzio o, al massimo, da sporadiche contestazioni su singoli e marginali atti o iniziative propri della maggioranza e, quindi, del Sindaco e della Giunta.
Tanto, a mio parere, oltre che privare da tempo (il fenomeno è legato anche a precedenti consiliature) la nostra comunità di un pur possibile, costante e qualificato apporto propositivo e critico alla cosa pubblica, finisce con l'alterare in negativo il ruolo assegnato alla minoranza nell'esercizio delle sue rilevanti funzioni di garanzia del corretto sviluppo, anche dialettico, della vita democratica, di fatto orfana di apprezzabili idee e progetti di ampio respiro, pur alternativi, e tali da far distogliere lo sguardo dei gruppi di minoranza solo o soprattutto dalle cose contingenti, minime, di nessuno, scarso o modesto rilievo, in sostanza, per dirla con Totò, ...dalle "bazzecole, quisquilie e pinzillacchere".
martedì 3 giugno 2025
IL CILENTO UNA VOLTA SI CHIAMAVA LUCANIA
Il CILENTO “LUCANO”: un museo a cielo aperto nel cuore del Mezzogiorno
Tanino Fierro
3 giugno 2025
C’è un lembo di territorio nel cuore del Mezzogiorno che, una volta, si chiamava Lucania, ed oggi, dopo il colpo di mano del 1806, per volontà del re francese Giuseppe Bonaparte, si chiama Cilento. È una realtà mediterranea incontaminata, una specie di museo a cielo aperto, incastonata tra colline e montagne che la difendono dagli sbalzi d’umore dei venti dell’Appennino meridionale. Un fazzoletto di territorio lungo un centinaio di chilometri che da Paestum si distende, seguendo coste accidentate, fino alla baia tanto cara alla spigolatrice di Sapri.
Nel corso di questo viaggio, si incontra di tutto: i templi dorici, intatti e solenni, di Paestum che vegliano sulla piana del Sele, dove perseverano indisturbate le secolari bufale, tanto care alla dea Proserpina. Incuneandosi verso la strada provinciale si intravede il Castello di Agropoli, noto per aver dato ristoro ai suoi abitanti che, con i moti rivoluzionari, hanno detto alla storia che i meridionali, quando vogliono, sanno uscire dal loro torpore secolare. Una sosta sul belvedere di Castellabate, un luogo scoperto dalla cinematografia nostrana che ha saputo colorare ancora di più e in modo genuino la bellezza di un paesaggio benedetto dal Signore. A uno scoppio di tiro, si scorge Acciaroli con il suo confortevole porto, meta ambita da imbarcazioni di ogni tipo che approdano da ogni dove. Percorrendo verso sud la litoranea, ecco la patria di Parmenide, Ascea o Elea, un luogo la cui memoria risale nei secoli per aver ospitato la scuola filosofica eleatica: una pietra miliare nella storia della civiltà umana. Il Parco archeologico di Velia, poco valorizzato in verità, conserva le spoglie di Parmenide, ben protette da un bastione di architettura spagnola che si erge nei pressi. In fila indiana, una selva di paesi, a mo’ di rosario francescano, sfila lungo la costa che si dirige verso Palinuro, un luogo mitico che ricorda le gesta e conserva la memoria di un prode troiano sfuggito all’ira dei Greci nella guerra decennale di Troia. Palinuro è un luogo incantevole e ospitale, com’è l’intero Cilento “lucano”, che ha rapito generazioni di intellettuali che l’hanno decantato ripetutamente. Gli odori e i sapori in questa terra sono unici, al punto di aver generato uno stile di vita detto mediterraneo, che detta i tempi e i modi della sana educazione alimentare nel mondo, grazie all’intuito di Ancel Keys. Una volta superata la grotta di Polifemo, che ci allontana da Palinuro, percorrendo strade contorte e complicate ci affacciamo sulla Cilentana, una strada statale che taglia a metà l’intero territorio cilentano, da dove incrociamo il Monte Bulgheria, un posto venerato dai frati eremiti, stabilitisi qui da diverso tempo. Dalla cima del monte si ammira il Golfo di Policastro, azzurro e trasparente come non mai, che annovera nel suo contesto i comuni di Scario, Villamare, Policastro e, per finire, Sapri, distesa lungo la sua baia, luogo tanto caro alle truppe garibaldine.
ATTENZIONE !
ANCHE SULLE NOSTRE SPIAGGE OCCHIO ALLE TRACCE !
- Da Legambiente Maratea Facebook -
23 maggio alle ore 12:40 · Maratea, Basilicata



lunedì 2 giugno 2025
A ROCCO PAPALEO
L'ONORIFICENZA DI CAVALIERE AL MERITO DELLA REPUBBLICA
domenica 1 giugno 2025
1949 : UNA POESIA IN UN MONDO SCONVOLTO DALLA GUERRA
Il mio paese è l’Italia
di Salvatore Quasimodo
Più i giorni s’allontanano dispersi
e più ritornano nel cuore dei poeti.
Là i campi di Polonia, la piana dì Kutno
con le colline di cadaveri che bruciano
in nuvole di nafta, là i reticolati
per la quarantena d’Israele,
il sangue tra i rifiuti, l’esantema torrido,
le catene di poveri già morti da gran tempo
e fulminati sulle fosse aperte dalle loro mani,
là Buchenwald, la mite selva di faggi,
i suoi forni maledetti; là Stalingrado,
e Minsk sugli acquitrini e la neve putrefatta.
I poeti non dimenticano. Oh la folla dei vili,
dei vinti, dei perdonati dalla misericordia!
Tutto si travolge, ma i morti non si vendono.
Il mio paese è l’Italia, o nemico più straniero,
e io canto il suo popolo, e anche il pianto
coperto dal rumore del suo mare,
il limpido lutto delle madri, canto la sua vita.
UNA BELLA STORIA
«L’omaggio di un figlio al padre, senza retorica ma con profondo affetto.» - Stefano Folli, la Repubblica
«Due biografie insieme, quella del padre Giorgio e quella del figlio Giulio, e, sullo sfondo, cinquant’anni di vita italiana.» - Walter Veltroni, Corriere della Sera