“Nel volto di ciascun uomo è
celato il mistero dell’unicità della sua vita. Il volto umano è un documento
della storia” – Evgheny Evtushenko -
È questo il
titolo che l’amico e collega, Avv. Vincenzo
Viceconte, ha voluto dare alla sua
ricostruzione del racconto
fotografico di Vincenzo Di Nubila, suo
nonno materno, nato a Francavilla sul Sinni
nel 1892, che, come si legge nell’introduzione, “a partire dai primi
anni del Novecento, cominciò a coltivare l’arte fotografica, attraverso la
quale impresse su lastre nuclei familiari, persone, bambini, gruppi di amici,
cerimonie religiose, momenti conviviali, luoghi, eventi bellici,
mestieri”. Rivivono così, uscendo da un baule riposto in un angolo del
sottotetto della casa del nonno, quelle antiche lastre fotografiche,
“patrimonio iconografico di incommensurabile valore”, divenute ora, grazie alla
passione ed alla sensibilità del nipote,
“Frammenti di memoria”, arricchiti
da documenti e testimonianze, con significative “Note a margine” a cura
del Dott. Domenico Gallo, Magistrato di Cassazione- Scrittore, di seguito
trascritte:
“Per liquidare i popoli si comincia con il privarli della
memoria. Si distruggono i loro libri, la loro cultura, la loro storia. E
qualcun altro scrive loro altri libri, li fornisce di un’altra cultura, inventa
per loro un’altra storia. Dopo di che il popolo s’incomincia lentamente a
dimenticare quello che è e quello che è stato. E il mondo intorno a lui lo
dimentica ancora più in fretta!”.
“Queste parole dello scrittore ceco Milan Kundera si
attagliano in modo particolare al nostro Paese, dove da oltre 20 anni è in
corso un processo di liquidazione della memoria che in questo tempo contorto si
è trasformato in un vero e proprio uragano e si appresta a cogliere la sua
vittoria definitiva con la cancellazione dei lasciti più significativi che la
memoria storica ha consegnato al nostro Paese, a cominciare dalle qualità più
preziose della nostra Costituzione.
Del resto il male oscuro che devasta le giovani generazioni è
proprio la condizione senza tempo in cui siamo immersi, questa bolla di
presente nella quale sono state cancellate le tracce del passato da cui proveniamo e nella
quale non si intravede alcun futuro verso il quale incamminarsi.
Per questo sono preziosi i frammenti di memoria recuperati da
Vincenzo Viceconte che ha salvato dall’oblio ed ha messo a frutto il patrimonio
prezioso trasmessogli dal nonno Vincenzo Di Nubila.
Qui ogni fotografia, anzi ogni frammento di fotografia è un
documento storico dal quale emerge la concretezza della dimensione della vita
di una comunità rurale e nello stesso tempo la potenza espressiva che trasforma
i volti, le immagini, gli oggetti in una dimensione iconografica, che trascende
il tempo, il luogo e l’occasione storica che le ha generate.
La domanda è: si può
fotografare l’anima?
Il racconto fotografico di Vincenzo Di Nubila, come
ricostruito dall’Avv. Vincenzo Viceconte, ci è riuscito perfettamente.
Attraverso il documento fotografico quella che viene fuori è
la narrazione di un ambiente sociale, di una condizione umana che soltanto in
rari momenti la letteratura ed il cinema sono riusciti a cogliere con
altrettante verità.
Mi riferisco al celeberrimo romanzo di Carlo Levi, “Cristo si
è fermato ad Eboli”, e all’insuperabile film di Francesco Rosi (1979) tratto
dall’omonimo romanzo e magistralmente interpretato da Gian Maria Volontè.
Se le immagini fossero note musicali, “Frammenti di memoria”
potrebbe essere la colonna sonora di “Cristo si è fermato ad Eboli” o delle
poesie di Rocco Scotellaro, quali, per esempio, “Sempre nuova è l’alba”, che
Carlo Levi definì la “Marsigliese del movimento contadino”.
Dobbiamo essere grati all’Avv. Vincenzo Viceconte per questo
contributo straordinario che ci ha fornito recuperando la memoria di un tempo
che fu, del quale non dobbiamo perdere le tracce, ma dobbiamo acquistarne
consapevolezza per essere capaci di comprendere il senso della storia da cui
proveniamo ed evadere dal ghetto del presente in cui ci hanno confinato. Per
acquistare di nuovo la perduta capacità di guardare al futuro”.
Trovo molto belle queste “Note a margine” del Dott. Domenico
Gallo e tali da costituire un’ottima
presentazione del mirabile libro fotografico curato dall’Avv. Vincenzo
Viceconte e dedicato alla madre ed al nonno Vincenzo.
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