lunedì 11 gennaio 2016

O IL CRISTO O LE ANTENNE

Provate ad alzare spesso  lo sguardo in alto verso la cima “sacra” del monte San Biagio con l’antica Basilica e la più recente Statua del Redentore, ormai simbolo di Maratea nel mondo.
Non è più tollerabile che il Cristo debba convivere con un numero crescente di antenne di ogni tipo e di ogni altezza ivi allocate gradualmente nel tempo e  tali da violare apertamente la “sacralità” del luogo, privato così del necessario decoro che dovrebbe contraddistinguere l'intera area. Alzando gli occhi al cielo dalla maggior parte del territorio comunale o, peggio ancora, approssimandosi alla Statua, si assiste ad uno spettacolo, a dir poco, offensivo per credenti e laici in un contesto nel quale quasi non si comprende più se si vada a visitare il Cristo o le tante antenne che gli fanno da corona alterando e deturpando uno scenario naturale unico al mondo.
A me viene ormai da pensare, perdurando o addirittura aggravandosi una tale situazione, che si possa quasi passare ad una provocatoria indicazione della Statua come “il Cristo delle antenne”. Del resto  esiste già “il Cristo degli abissi”, che è un vero e proprio santuario sommerso nelle acque di San Fruttuoso, all’interno dell’area marina protetta di Portofino.
Capite ovviamente che si tratta di tutta un’altra storia e che in questo caso la Statua è divenuta meta di immersioni subacquee durante le quali si possono ammirare pareti tappezzate di coralli e spugne. Lì ogni anno, nell’ultimo sabato di luglio, si rinnova il tributo di fede a Cristo con una spettacolare cerimonia che si svolge nella piccola baia e che prevede una processione alla luce delle candele, la benedizione del mare, la deposizione di una corona di alloro ed una Messa notturna sulla battigia.
Dunque, cosa aspettiamo noi a proteggere l'area ed a  togliere le antenne svettanti in modo così provocatorio accanto al Cristo di Maratea  per  ricollocarle, se necessario, altrove in sito in cui possano essere meno invasive e profanatrici?
Il problema è stato già posto in modo energico all’attenzione della precedente Amministrazione comunale e viene ora riproposto perché “ante omnia”, anche in vista dei lavori di ristrutturazione della Statua, si provveda  finalmente a “bonificare” l’intera area, accogliendo così anche la giusta richiesta in tal senso del  locale, attivo Comitato del Redentore per il 2015.

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