venerdì 4 novembre 2016

CAMICIA ROSSA E SCOLARO




Il 4 novembre 1918 aveva termine la prima guerra mondiale, la “Grande Guerra”.
Era il 4 novembre 1959 e da giorni mi preparavo…
Aldo, più tranquillo e più sicuro di me, era la “camicia rossa” ed io lo “scolaro”  sul palco delle Autorità e con alle spalle il monumento ai Caduti nel giorno della sua inaugurazione.
Emozionato, con il cuore in gola e con un fil di voce, recitai la parte assegnatami in dialogo con il mio compagno di classe, entrambi sotto lo sguardo sereno e compiaciuto del maestro Biagio Schettino, mio nonno, autore dello scritto ispirato dall’epopea garibaldina.

Anche oggi è il 4 novembre e, con la mente, come ogni anno, ritorno a quel giorno ormai lontano. Allora, da scolaretto, ne compresi  l’importanza per il doveroso ricordo di tutti coloro che, anche giovanissimi, hanno sacrificato il bene supremo della vita per un ideale di Patria e di attaccamento al dovere.  Ora rivedo quel monumento-simbolo con tanti nomi incisi alla sua base, circondato e stretto da un perenne abbraccio collettivo.


1 commento:

  1. Grazie Emanuele per questo bel ricordo della tua infanzia! Tra gli astanti, riconosco, secondo da destra, mio padre Luigi.

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