giovedì 12 gennaio 2017

IN APPELLO IL CASO MARLANE

Lo stabilimento di Praia a Mare (CS) ha ormai da tempo cessato l'attività (industria tessile) ma rimane ancora pendente il processo penale legato alla morte, in un arco di tempo di circa 40 anni, di un centinaio di operai che vi avevano lavorato.
Durante il processo di primo grado dinanzi al Tribunale di Paola molti familiari delle vittime hanno ottenuto un modesto risarcimento ed è venuta meno la loro costituzione di parti civili. Alla sentenza di assoluzione degli imputati dalla pesante accusa di disastro ambientale, omicidio colposo plurimo e lesioni gravissime ha fatto seguito il processo di appello presso la Corte di Catanzaro.
La Procura generale, dopo aver evidenziato le tante lacune della consulenza tecnica effettuata nel corso del processo di primo grado e la necessità di nuova perizia  ha chiesto, comunque, la condanna di tre dirigenti della "Marlane" e precisamente la condanna a 4 anni di reclusione per Antonio Favrin, consigliere delegato della società "Marzotto s.p.a." dall'ottobre 2001 all'aprile 2004, ed a tre anni ciascuno per Carlo Lomonaco ed Attilio Rausse, responsabili dello stabilimento rispettivamente, dal 2002 al 2003 e dal febbraio 2003 all'aprile del 2004. La prossima udienza del processo di appello è stata fissata per il prossimo 15 febbraio.
In attesa di altra sentenza con la sua "verità processuale", il pensiero va ai tanti lavoratori della "Marlane" che, ancor giovani, sono venuti a mancare.

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