un NO, a mio parere, coerente con la dottrina della Chiesa cattolica... Perchè stupirsi ?
- Da www.italialaica.it -
Editoriale
OMOSESSUALI SÌ, MA NON ACCOPPIATI
"In questi giorni si è molto parlato del mondo LBGT dopo il NO alla
benedizione delle coppie omosessuali. Un NO per molti cattolici inatteso
e ingiustificato, per altri, cattolici e non, pienamente coerente con
la “dottrina” e con gli attuali orientamenti della teologia e della
stessa opinione pubblica italiana.
Il giorno 15 marzo è stato pubblicato il Responsum (la risposta)
della Congregazione per la Dottrina della fede a un dubium circa la
benedizione delle unioni di persone dello stesso sesso: non è lecito
impartire una benedizione a relazioni o a partenariati anche stabili
che implicano una prassi sessuale fuori dal matrimonio (vale a dire,
fuori dell'unione indissolubile di un uomo e di una donna aperta di per
sé alla trasmissione della vita), com'è il caso delle unioni tra persone
dello stesso sesso". Così recita il Responsum della Congregazione.
Si contesta l’espressione "prassi sessuale", usata in questo testo,
perché s’intende negare la liceità della sessualità fra persone dello
stesso sesso.
Solo fra un uomo ed una e donna è consentito fare sesso, secondo la
morale finora ln uso nella teologia cattolica, proprio quella che alcuni
loro non accettano più. Non sono, certo, la maggioranza, ma sono in
costante aumento. Molti di loro non si preoccupano di essere
marginalizzati per la loro inclinazione omosessuale, altri, invece, ne
fanno motivo disagio anche perché spesso impegnati nelle organizzazioni
ecclesiali.
Non mancano casi di sacerdoti che benedicono in chiesa coppie di
omosessuali, come il parroco di Bonassola in diocesi di La Spezia, e
vescovi che non intervengono.
La gerarchia ripete, invece, la Chiesa non può benedire il peccato:
esordisce così il documento della Santa Sede, datato 22 febbraio, festa
della Cattedra di San Pietro, firmato dal prefetto della Cdf card. Luis
F. Ladaria e dal segretario mons. Giacomo Morandi, nonché approvato da
papa Francesco. L’ex Sant’Uffizio interrogato sulle coppie gay, ha così
risposto mettendo, una pietra su una questione che in più parti
della Chiesa è già una prassi e sulla quale, ad esempio, sta lavorando
molto la Chiesa tedesca nel suo Cammino sinodale: una prospettiva che fa
molta paura al Vaticano.
In verità la condanna dell’omosessualità oggi lascia margini per
un’accoglienza delle persone con inclinazione omosessuale, purché
accettino l’insegnamento della Chiesa nei confronti della loro
condizione.
Un tentativo di contestare tale insegnamento lo ha fatto, nell’ambito
delle Comunità cristiane base, la Comunità romana di San Paolo.
Per papa Francesco non è il provvedimento un successo, perché gli è
stato imposto dalla Curia, ma non può certo sminuire il valore del
“trionfo” del viaggio in Iraq".
Roma, 30 marzo 2021