- Da Comune di Maratea Facebook -
COMUNE DI MARATEA
MASTER IN MANAGEMENT DEL TURISMO CULTURALE - EDIZIONE SPECIALE MARATEA.
- Da Comune di Maratea Facebook -
COMUNE DI MARATEA
MASTER IN MANAGEMENT DEL TURISMO CULTURALE - EDIZIONE SPECIALE MARATEA.
"Seguo l’Anpi con la simpatia di sempre, con sentimenti di eterna riconoscenza verso gli antifascisti e i partigiani che negli anni della dittatura e della guerra fecero la scelta anche a costo di sacrificare tutto. Seguo con particolare apprezzamento l’attività volta a trasmettere ai giovani i valori della Resistenza e a renderli partecipi della bellezza della nostra Costituzione.
Mi piace molto lo slogan “Va’ dove ti porta la Costituzione”. Perché la nostra Carta fondamentale tiene insieme tutti i valori e tutti gli equilibri istituzionali che rendono vitale, progredita e resistente la nostra democrazia: le libertà fondamentali e il dovere della Repubblica di eliminare gli ostacoli che limitano la reale possibilità dei cittadini di goderne, il diritto dei lavoratori a un’esistenza libera e dignitosa e il rifiuto di ogni forma di discriminazione, il ruolo centrale del Parlamento e lo stato di diritto. E naturalmente anche l’impegno costante per la pace.
- Da www.quirinale.it -
«L’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia celebra il suo 17esimo congresso in un momento drammatico. L’ingiustificabile aggressione al popolo ucraino di cui si è resa responsabile la Federazione russa ha fatto ripiombare il Continente europeo in un tempo di stragi, di distruzioni, di esodi forzati che fermamente intendevamo non avessero più a riprodursi dopo le tragiche vicende della Seconda guerra mondiale.
Ancora una volta sono le sofferenze delle popolazioni civili a scuotere in profondità le coscienze, a provocare ferite che non sarà facile rimarginare.
Il bersaglio della guerra non è soltanto la pretesa di sottomettere un Paese indipendente quale è l’Ucraina. L’attacco colpisce le fondamenta della democrazia, rigenerata dalla lotta al nazifascismo, dall’affermazione dei valori della Liberazione combattuta dai movimenti europei di Resistenza, rinsaldata dalle Costituzioni che hanno posto la libertà e i diritti inviolabili dell’uomo alle fondamenta della nostra convivenza.
La democrazia europea è stata garante di pace, motore di dialogo, di sviluppo e affermazione di valori di giustizia e coesione sociale. Ha saputo dare all’unità del Continente – pur con i suoi limiti - ordinamenti plurali e condivisi e oggi questa unità si esprime al fianco del popolo aggredito, chiedendo che tacciano subito le armi, che si ritirino le forze di invasione, che venga affermato il diritto del popolo ucraino a vivere in pace e in libertà.
Sono i valori della Resistenza che, ancora una volta, ci interrogano.
In Ucraina e in tutta Europa.
Pace e libertà, diritti delle persone e delle comunità, sono caposaldi inscindibili e costituiscono traguardi che i cittadini del Continente oggi intendono riguadagnare per comporre un nuovo quadro di sicurezza, di cooperazione, di convivenza.
Il congresso dell’Anpi, associazione che raccoglie l’eredità di coloro che hanno lottato per la libertà, sarà certamente, ancora una volta, un momento importante di testimonianza e di riflessione. Di solidarietà attiva con chi sta resistendo, di ricerca di una pace su cui ricostruire civiltà e diritto. I principi, vivi e attuali, della nostra Carta costituzionale agiscano da guida».
Roma, 24/03/2022
LEGAMBIENTE BASILICATA - LEGAMBIENTE MARATEA
Silenzio assordante su san Sago
Legambiente: "La Valutazione di Incidenza favorevole rilasciata dalla Regione Basilicata per l'impianto di eliminazione di rifiuti pericolosi e non pericolosi va riesaminata"
Potenza, 24 marzo 2022
COMUNICATO STAMPA
Su San Sago è calato il silenzio. Sono trascorsi oltre 3 mesi dalla marcia di Tortora, in provincia di Cosenza, in cui cittadini, studenti e Sindaci chiesero di non riaprire l'impianto di eliminazione di rifiuti pericolosi e non, ubicato a pochi metri dal Fiume Noce al confine con la Basilicata.
In quegli stessi giorni in Consiglio Regionale di Basilicata fu approvata all’unanimità la mozione proposta dai consiglieri Cifarelli e Pittella (Pd), Perrino, Carlucci e Leggieri (M5s), Polese e Braia (Iv) e sottoscritta in Aula da tutti i gruppi consiliari di maggioranza con la quale si sollecitava l’impegno della Giunta Regionale “a richiedere agli uffici competenti, nel rispetto dell’autonomia dell’azione amministrativa, un approfondimento dell’istruttoria al fine di meglio verificare tutti gli aspetti ambientali affinché vengano opportunamente valutati e, previa sospensione dell’efficacia della Valutazione di Incidenza (V.Inc.A.), pervenire in autotutela alla revoca dell’atto in questione”.
Nel frattempo Legambiente Basilicata insieme al Circolo territoriale di Maratea, un mese fa hanno inviato al Presidente della Regione Basilicata e al Dipartimento Ambiente della stessa una richiesta di riesame della Valutazione di Incidenza relativa all'impianto, con la quale, in accordo con il Comitato in difesa del Fiume Noce e molti Sindaci del Lagonegrese-Alto Tirreno Cosentino, si chiede un approfondimento ulteriore di merito in relazione ad elementi rilevati e descritti, che dovrebbero suggerire l'opportunità di un riesame della Valutazione di Incidenza stessa
- Da Gruppo Laico di Ricerca -
Memoria 24 Marzo
IL DOVERE DELLA MEMORIA: 24 MARZO. LE FOSSE ARDEATINE
24 marzo 2022 |
Il 24 marzo del 1944 furono uccisi a Roma dalle forze di occupazione tedesche ( in particolare le SS) 335 tra civili e militari italiani come rappresaglia per l’attentato partigiano dei G.A.P. romani compiuto il 23 marzo a via Rasella e in cui erano rimasti uccisi 33 soldati del reggimento “Bozen“ appartenente alla Ordnungspolizei dell’esercito tedesco. Il luogo prescelto per l’eccidio furono le “FOSSE ARDEATINE” (antiche cave di pozzolana situate nei pressi della via Ardeatina) perchè potevano permettere l’occultamento dei cadaveri dei prigionieri.
Nell’eccidio furono uccise: 152 persone a disposizione dell’Aussenkommando diretto da Kappler e sotto inchiesta di polizia; 23 in attesa di giudizio del Tribunale militare tedesco; 16 persone già condannate dallo stesso tribunale a pene varianti da 1 a 15 anni; 75 persone appartenenti alla comunità ebraica romana; 40 persone a disposizione della Questura romana fermate per motivi politici; 9 persone fermate per motivi di pubblica sicurezza; 10 persone arrestate nei pressi di via Rasella; una persona già assolta dal Tribunale militare tedesco; nove persone tuttora non identificate.
...e delle 44 Chiese
"Quanto mi piacerebbe che il
Cristo di Maratea, girando occhi e nobile capo verso il basso, dicesse agli
abitanti che lo hanno eretto e venerano: cosa
aspettate a ospitare gli orfani ucraini, che stanno arrivando a migliaia dalla
guerra, nell'ex Collegio Scuola di Fiumicello, che per anni ha ospitato
centinaia e centinaia di bambini orfani della Basilicata? O pensate che i
bambini orfani che hanno bisogno di ospitalità siano solo quelli di casa
vostra?"
E DI QUANTI ERANO CON LUI SUL SOMMERGIBILE "JANTINA", dopo il recente ritrovamento del suo relitto.
Richiamo qui mio precedente post:
Dal Porto di Maratea al Mare Egeo in www.calderano.it e su questo blog in data 24 gennaio u.s.
- Da "Con la pelle appesa a un chiodo" - Jantina :
Entrato in servizio il 1 marzo 1933, era un "sommergibile di piccola crociera della classe Argonauta (650 tonnellate di dislocamento in superficie e 800 tonnellate di dislocamento in immersione). Insieme al gemello Jalea, si distingueva dalle altre unità della classe per il diverso apparato motore (motori diesel FIAT e motori elettrici CRDA, mentre Salpa e Serpente avevano motori diesel Tosi e motori elettrici Marelli, ed Argonauta, Medusa e Fisalia avevano motori sia diesel che elettrici CRDA).
Effettuò in guerra 7 missioni offensive/esplorative e 4 per trasferimento od esercitazione, percorrendo in tutto 5634 miglia in superficie e 1203 in immersione, e trascorrendo 72 giorni in mare"
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L'AFFONDAMENTO
"I gravi danni subiti durante l’ultima missione al largo dell’Egitto avevano ridotto lo Jantina «in stato di inefficienza», e non risultavano riparabili con i modesti mezzi disponibili nel Dodecaneso: di conseguenza, fu giocoforza deciderne l’invio in Italia per effettuarvi le necessarie riparazioni, anche se il trasferimento in quelle condizioni (i danni riportati impedivano l’immersione), dovendo percorrere un lungo viaggio in acque infestate da sommergibili nemici, si presentava tutt’altro che semplice.
Venne stabilito che da Lero lo Jantina avrebbe dovuto raggiungere dapprima Corinto e successivamente Messina, per poi proseguire alla volta di Napoli, sua destinazione finale, dove sarebbe entrato in bacino per i lavori. Per altre fonti, invece, da Lero lo Jantina avrebbe dovuto fare rotta verso Brindisi, ed in questa base si sarebbero dovuti svolgere i lavori di riparazione.
- Da Legambiente Maratea Facebook -
- Da ledicoladelsud.it/basilicata -
21/03/2022
«È un onore per me aver ricevuto la Cittadinanza Onoraria della vostra Città, che dunque da oggi sarà anche un po’ mia», lo ha scritto la senatrice Liliana Segre al sindaco di Lauria, Gianni Pittella.
Il Comune della provincia di Potenza, che conta poco più di 12mila abitanti, ha conferito alla senatrice a vita la cittadinanza onoraria, «un’onorificenza che istituisce fra noi un vincolo sentimentale oltre che democratico e civico.
Aver scelto di collegare la cerimonia di conferimento pubblico con la Giornata internazionale per l’eliminazione della discriminazione razziale non può che vedermi particolarmente partecipe, non solo per la mia condizione di sopravvissuta alla Shoah, ma anche di Presidente di una Commissione che precisamente si occupa di contrasto di ogni forma di intolleranza e razzismo», continua Segre.
La senatrice, per ragioni d’età, di salute e sicurezza non ha potuto essere presente, oggi, a Lauria per la cerimonia di consegna, «ci tengo però - scrive al sindaco Pittella - a condividere con voi tutti quei sentimenti democratici ed antifascisti che storicamente sono appannaggio della Regione Basilicata. Certa che la comune cittadinanza renderà più saldi questi nostri valori e princìpi auguro alla vostra, anzi nostra, comunità un futuro di prosperità e di progresso morale e civile. Dopo un periodo come quello da cui stiamo faticosamente cercando di uscire e in una situazione internazionale segnata da una drammatica guerra in Europa, ne abbiamo tutti bisogno».
NELL'AREA EX PAMAFI
21/03/2022
Pietro Simonetti (Tavolo Caporalato-Ministero del lavoro): “2 incendi nell’area ex Pamafi in pochi mesi per evitare il riuso ambientale e occupazionale?” Di seguito la nota integrale.
Ancora un incendio nell’area ex Pamafi, l’azienda fondata da Rivetti
negli anni cinquanta per produrre fiori. Qui furono coltivare le prime
orchidee in Italia.
L’azienda ha occupato oltre 110 dipendenti per oltre 50 anni. Da 15 anni
è commissariata con tre liquidatori sotto il controllo del Ministero
dello Sviluppo.
Corteo a Napoli |
- Da www.quirinale.it -
Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione della “Giornata della Memoria e dell'Impegno in ricordo delle Vittime innocenti delle mafie” ha rilasciato la seguente dichiarazione:
«Memoria è impegno. Onorare chi ha pagato con la vita il diritto alla dignità di essere uomini, opponendosi alla disumanità delle mafie, alla violenza, alla sopraffazione contro la propria famiglia, la comunità in cui si vive. Memoria è richiamo contro la indifferenza, per segnalare che la paura si sconfigge con la affermazione della legalità. Perché combattere le mafie significa adempiere alla promessa di libertà su cui si fonda la vita della Repubblica, e che la criminalità organizzata tenta, in ogni modo, di calpestare e opprimere.
La Giornata nazionale della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie - fortemente voluta da Libera - risponde a un bisogno profondo di verità e di giustizia, e costituisce una chiamata preziosa per l’intera società, in particolare per i giovani, che hanno diritto a un futuro libero dalla aggressione della criminalità e che sono chiamati a costruirlo a partire dalla loro quotidianità.
Pronunciare i nomi di coloro che sono stati uccisi dalle bande criminali mafiose perché si sono opposti alle loro prepotenze - fossero servitori dello Stato, difensori del bene comune, testimoni di valori minacciati, cittadini innocenti e inermi che si sono trovati sulla strada di assassini feroci - ricorda a tutti noi i rischi derivanti dalla presenza delle infrastrutture del male che veicolano ogni genere di reati, pretendendo di prendere in ostaggio la nostra vita.
Sconfiggere le mafie è possibile: lo testimoniano i risultati dell’azione senza sosta delle Forze di polizia, della Magistratura, della società civile. Le mafie cambiano pelle, centri di affari, modalità organizzative. Si insinuano nelle attività legali, e ogni sottovalutazione può aprire varchi alla penetrazione criminale. Istituzioni, forze economiche e sociali, comunità territoriali, singole persone: tutti sono chiamati all’impegno per contrastarla e sconfiggerla a tutela degli spazi di civiltà.
Desidero esprimere la mia vicinanza a quanti si ritroveranno nella manifestazione nazionale a Napoli e nelle altre piazze italiane per ripetere gesti insieme semplici e esemplari. Crescita civile e affermazione dei diritti si affermano con il consolidarsi della partecipazione dei cittadini».
Roma, 21/03/2022
Rubrica a cura del Prof. Pasquale Stoppelli, già Ordinario di Filologia italiana presso l'Università di Roma "La Sapienza" in www.calderano.it
In questi giorni si apprende della volontà della nostra Regione di dotare Maratea di un "Ospedale di Comunità" che, come tale. è una struttura sanitaria di ricovero di cure intermedie, destinata a ricoveri brevi per pazienti che hanno bisogno di interventi sanitari a bassa intensità clinica.
Ebbene, tale notizia, positiva rispetto all'attuale situazione, mi spinge a ricordare un po' di storia del nostro antico Ospedale, riportando di seguito quanto scritto anni fa dal compianto Dott. Sergio De Nicola:
Dal libro di Sergio De Nicola:
Maratea … parliamone ancora
Storia di un ospedale voluto dalla gente
sanità e assistenza nella prima metà del ‘900
Qui attratti da arcana irresistibile forza evochiamo in quest’ora solenne le ombre adorate di nostri concittadini, che han sacrato alla storia il proprio nome, impersonandolo nel grandioso monumento di carità, che oggi, auspice il labaro dell’amore, assorge a vita nuova.
Rivengo a te Dott. Biagio Passeri, quando il fausto giorno del 14.05.1910, con queste parole, inauguravi, in qualità di primo Presidente la nuova sede, nell’ex convento dei Paolotti, dell’Ospedale Civile di Maratea.
Come si legge dalle cronache dell’epoca, oltre al Prefetto della Provincia, agli On. Mango, Dagosto, al Consigliere Provinciale Cav. Marini, al medico Provinciale, ti facevano corona con il Sindaco Avv. Corrado Limongi le autorità cittadine, il locale sodalizio Operaio e una grande ala di folla festante.
Una folla festante e orgogliosa per aver saputo con le sole proprie forze riorganizzare un presidio medico assistenziale unico nella zona, la cui tradizione si tramandava da oltre due secoli, grazie alle donazioni nel ‘700 di Giovanni DI LIETO.
E’ con questo orgoglio che il Parroco dell’epoca, Mons. Scognamiglio annunciava tra gli applausi dell’adunanza la nomina fatta da S.S. Pio X° a Cavaliere dell’ordine di San Silvestro all’Egregio concittadino Raffaele Latronico, benemerito per aver con rara abnegazione destinato a beneficio dei poveri, ricoverati nell’ospedale, le rendite di tutto il cospicuo asse ereditario del cugino Cav. Lorenzo Latronico.
Dalla foto impressa sulla sua tomba, mi sembra di cogliere, Dott. Passeri, il plauso che mandi dall’aldilà ai discendenti di quelle generazioni passate, che lottano e difendono oggi, con orgoglio, la sopravvivenza di quanto gli antenati seppero con senso di umano civismo realizzare al servizio della loro e delle comunità vicine.
Un’attenzione costante, infatti, fu quella rivolta dai marateoti verso l’istituzione sanitaria ed assistenziale locale, cercando di adeguarla scientificamente e nei servizi alle esigenze dei tempi pur nelle ristrettezze economiche sempre presenti nel territorio.
- Da Comune di Praia a Mare Facebook -
L'isola, che finalmente arricchisce di nuovo il patrimonio comunale, rimane ora in attesa di tutela e valorizzazione, adeguate alla sua peculiare bellezza.
ARTICOLO DI NICOLA SAVINO*
Sarà vera gloria? Quando si perde il filo dei principi che indirizzano all’interesse generale, la situazione volge nella direzione volgarmente definita “casino”; e quando gli attori assumono posizioni in termini di forza (vera o presunta!), si determina il classico “braccio di ferro”.
Se questo scherma reggesse, sia alla Regione che al Comune di Potenza saremmo dunque al braccio di ferro per il casino?
Il Capo non.. regge, sebbene lo promettesse la legge costituzionale n.1 del 1999, firmata da D’Alema, il Tatarellum promosso dal compianto Pinuccio di Alleanza Nazionale, vice di Berlusconi nel 94/95. E però, mentre il Sindaco di Potenza è in rodaggio perché ancora giovane, Bardi si ritrova Governatore per la vastità dell’esperienza.
Scelto da Berlusconi sia perché “Generale” e sia perché “giovane di 70 anni, elegante e dal fascino austero” (definizione attribuita al medico Leone, che ora parlerebbe invece da amante tradito!), a differenza di Guarente, Bardi è asceso infatti non solo perché attrattivo ma essenzialmente per il suo curriculum. E però con l’esperienza in un Corpo militare di quelli che fondano il comando sui regolamenti rigidi e non allenano al “beghismo”, alle beghe tipiche del mondo travestitosi di politica!
Nella fase in cui sembrava aver raggiunto il massimo dell’anonima tranquillità (la pensione), forse non considerò questo particolare e si lasciò attrarre dalla prospettiva di una nuova gloria, di una strada in facile discesa, con una Sinistra guidata da trasparente, onestissima e mai negata tradizione conservatrice!
- Da www.quirinale.it -
Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha rilasciato la seguente dichiarazione:
«Sono trascorsi vent’anni dall’agguato che tolse la vita a Marco Biagi.
Epigoni della criminale avventura brigatista, in preda al più cupo delirio ideologico, colpirono a morte, al ritorno a casa dopo la giornata all’Università, un uomo appassionato e inerme, uno studioso aperto ai fermenti della società.
Il pensiero deferente si rivolge anzitutto alla signora Marina Orlandi e ai familiari, così crudelmente provati, capaci di esprimere nel dolore grande dignità, alimentando, negli anni, l’impegno di ricerca degli amici e dei colleghi di Marco Biagi, dando seguito al suo impegno civile, culturale, politico.
Marco Biagi apparteneva alla schiera di giuslavoristi impegnati a cogliere le trasformazioni in atto nel mondo del lavoro e ad accompagnarle nelle proposte di innovazione anche normative per confermare il significato dell’affermazione contenuta all’art.1 della nostra Carta Costituzionale.
Altri coraggiosi riformatori al pari di Biagi erano stati uccisi, Ezio Tarantelli e Massimo D’Antona. Ciò che il terrorismo pretendeva di cancellare era proprio la capacità di dialogare, di connettere i diritti con le trasformazioni in atto nell’economia e nella società, di tenere viva la mediazione tra istituzioni, imprese, forze sociali, per sostenere lo sviluppo del Paese unitamente ai valori di equità e giustizia.
Le testimonianze di Marco Biagi e di queste personalità fanno parte della memoria della Repubblica e restano esempi per la nostra comunità, ai quali possono guardare i giovani che vogliano essere protagonisti e costruttori di un domani migliore»
Roma, 19/03/2022