Su questo tema ci si è ritrovati in tanti, nella serata di
sabato 20 giugno, presso Villa Tarantini per iniziativa del Senatore, Dott. Valerio Mignone, Presidente dell’ UPEL di Maratea-Trecchina, il quale ha
coinvolto i Comuni di Chiaromonte,
Trecchina e Maratea in un interessante incontro-dibattito con il Prof. Isaia
Sales, Docente presso l’Università degli studi “Suor Orsola Benincasa” di
Napoli.
“Amorale” perché, seguendo la regola, si applicano le categorie di bene e di male solo tra familiari e non verso gli altri individui della comunità, così negando di fatto il concetto di appartenenza alla comunità.
Dopo i saluti e le brevi riflessioni del Sindaco di Maratea, Domenico Cipolla, dell’Assessore alla Cultura, Prof.ssa Isabella Di Deco, del Sindaco di Chiaromonte, Dott.ssa Valentina Viola, e dell'Assessore, Dott. Fabio Marcante, in rappresentanza del Comune di Trecchina, ha preso la parola il Prof. Sales, che ha sostanzialmente spiegato la sua affermazione circa le scuse dovute a Chiaromonte, balzato, per così dire, alla ribalta della cronaca a seguito della teoria del “familismo amorale”. Banfield era arrivato a Chiaromonte senza conoscere il dialetto e, cosa ancora più grave, senza conoscere l’italiano tanto da doversi servire della moglie italiana come interprete. Egli poi, più che dedicarsi ad uno studio approfondito sul campo, dal quale trarre elementi di analisi e riflessione, sembrò già aver nella sua mente quella teoria per la quale era alla ricerca di conferma presso il piccolo centro lucano.
Secondo il Prof. Isaia Sales, non rispondono a verità e non trovano alcun riscontro scientifico le premesse e le conclusioni dello studioso statunitense ed è proprio la storia anche più recente di Chiaromonte a smentirle.
Valentina Viola, giovane Sindaco di Chiaromonte, pienamente d’accordo con il Prof. Sales, ha provocatoriamente affermato che per la sua comunità, a fronte della teoria del “familismo amorale” non avrebbe accettato le scuse e che, tuttavia, riteneva auspicabile utilizzare per il futuro in positivo il Banfield e la sua teoria per far nascere proprio a Chiaromonte un Centro di studi-osservatorio sul Mezzogiorno. La sua Amministrazione si adopererà in tal senso, avendo come riferimento e stimolo proprio lo studioso americano, e tanto costituirà anche la giusta risposta alla sua teoria.
La piacevole ed interessante serata culturale ha poi avuto suo prosieguo e conclusione nel Centro storico presso la trattoria-pizzeria "La Torre".
Per la precisione, Il
Dott. Mignone ha preso spunto dallo studio svolto negli anni cinquanta (1954/1955) su Chiaromonte, chiamato convenzionalmente Montegrano, dallo
statunitense Edward C. Banfield, che intendeva capire perché alcune comunità
fossero socialmente ed economicamente arretrate. Egli, dopo una breve permanenza in loco, ipotizzò che quella
comunità, come le altre simili, fosse arretrata essenzialmente per ragioni
culturali e per una evidente estremizzazione dei legami familiari che
danneggia, sino ad eliminarla, la capacità di associarsi per il conseguimento
dell’interesse collettivo. In pratica, Il Banfield con la collaborazione della
moglie, l’italiana Laura Fasano, arrivò alla conclusione, partendo dalla
comunità di Chiaromonte (Montegrano), che gli individui massimizzavano unicamente
i vantaggi materiali di breve termine della propria famiglia nucleare,
supponendo che tutti gli altri si comportassero allo stesso modo. Lo studioso
americano ritenne questa particolare etica dei rapporti familiari la causa
dell’arretratezza e parlò di “Familismo amorale”.
“Familismo” perché l’individuo perseguirebbe solo l’interesse
della propria famiglia nucleare e mai quello della comunità che invece richiede
cooperazione tra non consanguinei.“Amorale” perché, seguendo la regola, si applicano le categorie di bene e di male solo tra familiari e non verso gli altri individui della comunità, così negando di fatto il concetto di appartenenza alla comunità.
Naturalmente la tesi del Banfield è stata ed è oggetto di stimolante
dibattito sulla natura del familismo o
sul ruolo della cultura nello sviluppo o nell’arretramento sociale ed
economico. Ci si è interrogati anche
sulla sua validità scientifica, rilevando i tanti suoi elementi di debolezza
proprio alla luce della ben più complessa e positiva realtà sociale di
Chiaromonte o di altri Comuni simili del Mezzogiorno.
Il Dott. Mignone ha evidenziato che il Prof. Isaia Sales,
peraltro anche editorialista de “Il Mattino”, circa tale teoria, si è
recentemente espresso nei seguenti termini:
“Bisognerebbe chiedere scusa a Chiaromonte per le
cose scritte dal Banfield dopo lo studio
da lui condotto presso quella comunità”.Dopo i saluti e le brevi riflessioni del Sindaco di Maratea, Domenico Cipolla, dell’Assessore alla Cultura, Prof.ssa Isabella Di Deco, del Sindaco di Chiaromonte, Dott.ssa Valentina Viola, e dell'Assessore, Dott. Fabio Marcante, in rappresentanza del Comune di Trecchina, ha preso la parola il Prof. Sales, che ha sostanzialmente spiegato la sua affermazione circa le scuse dovute a Chiaromonte, balzato, per così dire, alla ribalta della cronaca a seguito della teoria del “familismo amorale”. Banfield era arrivato a Chiaromonte senza conoscere il dialetto e, cosa ancora più grave, senza conoscere l’italiano tanto da doversi servire della moglie italiana come interprete. Egli poi, più che dedicarsi ad uno studio approfondito sul campo, dal quale trarre elementi di analisi e riflessione, sembrò già aver nella sua mente quella teoria per la quale era alla ricerca di conferma presso il piccolo centro lucano.
Secondo il Prof. Isaia Sales, non rispondono a verità e non trovano alcun riscontro scientifico le premesse e le conclusioni dello studioso statunitense ed è proprio la storia anche più recente di Chiaromonte a smentirle.
Valentina Viola, giovane Sindaco di Chiaromonte, pienamente d’accordo con il Prof. Sales, ha provocatoriamente affermato che per la sua comunità, a fronte della teoria del “familismo amorale” non avrebbe accettato le scuse e che, tuttavia, riteneva auspicabile utilizzare per il futuro in positivo il Banfield e la sua teoria per far nascere proprio a Chiaromonte un Centro di studi-osservatorio sul Mezzogiorno. La sua Amministrazione si adopererà in tal senso, avendo come riferimento e stimolo proprio lo studioso americano, e tanto costituirà anche la giusta risposta alla sua teoria.
La piacevole ed interessante serata culturale ha poi avuto suo prosieguo e conclusione nel Centro storico presso la trattoria-pizzeria "La Torre".
Nessun commento:
Posta un commento