L’artista Bruno
Innocenti, chiamato alla progettazione e
realizzazione dell’opera, scrisse tra l’altro:
“La statua sorgerà candida sulla cima del monte San Biagio, imponente ma discreta; non un urlo dal mare verso le valli, ma un pacato richiamo ad accogliere e a raccogliere, a rinfrancare la speranza”.
Il poeta di Maratea, Pasquale Epifanio Iannini, le dedicò subito una breve poesia, della quale ricordo i primi versi:
“La statua sorgerà candida sulla cima del monte San Biagio, imponente ma discreta; non un urlo dal mare verso le valli, ma un pacato richiamo ad accogliere e a raccogliere, a rinfrancare la speranza”.
Il poeta di Maratea, Pasquale Epifanio Iannini, le dedicò subito una breve poesia, della quale ricordo i primi versi:
“Or sorge sul monte il Redentore
Con le sue dive braccia al Ciel levate
Come se sollevasse il mondo e Amore
Movesse e il suo desio in ansie alate
Per la perenne pace in ogni cuore
……………………………………………………….
La statua è sul monte dal 1965 ed, ai suoi piedi, una lapide commemorativa in latino ricorda che:
“Fautore della grazia di Dio, Stefano Rivetti, Conte di Valcervo, questo simulacro pose. Anno del Signore 1965”.
Domenica 14 giugno 2015 è “la Festa del Redentore”, voluta dal Comune di Maratea e dal Comitato costituitosi nel 2011 per l’organizzazione dei festeggiamenti per il cinquantenario dell’opera, posta in un luogo di straordinaria bellezza e divenuta simbolo della Città.
Con qualsiasi tempo, sulla cima del monte, la statua del Cristo Redentore impone la sua presenza nel paesaggio ed, a volte, è possibile vederla sparire lentamente tra la nebbia, quasi farsi aria da respirare, per poi riapparire in tutto il suo candore tra terra e…. cielo.
La statua è sul monte dal 1965 ed, ai suoi piedi, una lapide commemorativa in latino ricorda che:
“Fautore della grazia di Dio, Stefano Rivetti, Conte di Valcervo, questo simulacro pose. Anno del Signore 1965”.
Domenica 14 giugno 2015 è “la Festa del Redentore”, voluta dal Comune di Maratea e dal Comitato costituitosi nel 2011 per l’organizzazione dei festeggiamenti per il cinquantenario dell’opera, posta in un luogo di straordinaria bellezza e divenuta simbolo della Città.
Con qualsiasi tempo, sulla cima del monte, la statua del Cristo Redentore impone la sua presenza nel paesaggio ed, a volte, è possibile vederla sparire lentamente tra la nebbia, quasi farsi aria da respirare, per poi riapparire in tutto il suo candore tra terra e…. cielo.
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