martedì 30 giugno 2015

"LAUDATO SI', MI SIGNORE, cantava san Francesco d'Assisi....."


 È questo l’incipit della recente Lettera Enciclica del Santo Padre, Francesco, sulla cura della Casa comune.
Il Cantico delle Creature o  Cantico di frate Sole e sorella Luna,  è il testo poetico più antico della Letteratura italiana. È una lode a Dio ed una preghiera, un inno alla vita ed alla natura vista in tutta la sua bellezza e complessità.


Ecco il testo originale:

 “Altissimu, onnipotente, bon Signore

tue so’ le laude, la gloria e l’honore et onne benedictione.

Ad te solo, Altissimo,  se konfàno

 et nullu homo ène dignu te mentovare.

Laudato sie, mi’ Signore, cum tucte le tue creature,

spetialmente messor lo frate sole,

lo qual è iorno, et allumini noi per lui.

Et ellu è bellu e radiante cum grande splendore:

da te, Altissimo, porta significatione.

Laudato si’, mi Signore, per sora luna e le stelle:

in celu  l’ài formate clarite et pretiose et belle.

Laudato si’, mi’ Signore per frate vento

et per aere et  nubilo et sereno et onne tempo,

per lo quale a le tue creature dài sustentamento.

Laudato si’, mi’ Signore, per sor’acqua,

la quale è multo utile et humile et pretiossa et casta.

Laudato si’, mi’ Signore, per frate focu,

per lo quale ennallumini la nocte:

et ello è bello et iocundo et robustoso et forte.

Laudato si’, mi’ Signore, per sora nostra matre terra,

la  quale ne sustenta et governa,

 et produce diversi fructi con coloriti flori et herba.

Laudato si’, mi’ Signore, per quelli ke perdonano per lo tuo amore

 et sostengo infirmitate et tribulatione.

Beati quelli ke ‘l sosterrano in pace,

 ka da te, Altissimo, sirano incoronati.

Laudato si’, mi’ Signore,  per sora nostra morte corporale,

da la quale nullu homo vivente po’ skappare:

guai a quelli ke morrano ne le peccata mortali;

 beati quelli ke trovarà ne le tue santissime voluntati,

 ka la morte secunda no ‘l farrà male.

Laudate et benedicete mi’ Signore et ringratiate et

serviateli cum grande humilitate”.

 

 

 

 

 

 

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