-“Frode sui contributi all’editoria. Indagati l’editore
dell’Eco e 2 consulenti”
Testualmente poteva leggersi:
“Nel mirino degli investigatori sono finiti il rappresentante
legale della società cooperativa giornalistica, Mario Lamboglia, e la titolare
e la socia accomandataria di una società di consulenza ed elaborazione dati con
sede a Lauria, Paola Cozzi e Isa Albini.
Per anni “L’Eco di Basilicata” avrebbe incassato contributi
indebiti per l’editoria. Una truffa (aggravata) da 155 mila euro, secondo la
Guardia di Finanza, che ha provveduto al sequestro per equivalente di immobili
e conti correnti da 155mila euro, nei confronti di tre persone: Mario
Lamboglia, già vicesindaco di Lauria in quota Udeur, Paola Cozzi e Isa Albini.
L’annuncio dell’operazione delle Fiamme Gialle della
Compagnia di Lauria è di ieri mattina e apre la strada al recupero per le casse
dello Stato dei contributi pubblici illegalmente percepiti dalla società cooperativa
giornalistica “L’Eco di Basilicata”.-
L’articolo dedicava poi ampio spazio ai dettagli della
vicenda caratterizzata da condotta fraudolenta consistente “nell’emissione di
fatture false per presunte vendite in blocco del periodico, in realtà mai eseguite,
nei confronti di soggetti ignari di tali acquisti”. Tanto al fine di poter
superare la percentuale del 40% di diffusione certificata (l’insieme delle
vendite e abbonamenti) rispetto alla tiratura, che consente di accedere ai
fondi previsti dalla legge in materia.
“Così sarebbero stati chiesti ed ottenuti contribuiti,
altrimenti non spettanti, per euro 155 mila
euro e rotti, erogati dal Dipartimento per l’Informazione e l’Editoria della
Presidenza del Consiglio”.
Sempre “Il Quotidiano
del sud”, con articolo a firma di Leo Amato, in data 3 luglio 2015, ha ripreso
l’argomento titolando:
Accolto il ricorso dell’editore di Lauria per evitare
“l’interruzione dell’attività”, sbloccati 22mila euro. Sospesa la restituzione
di altri 100mila.
A novembre la Finanza aveva già sequestrato più della metà
dei 280mila euro di contributi per l’editoria erogati all’Eco della Basilicata
tra il 2006 e il 2010. Ma a marzo la Presidenza del Consiglio dei Ministri ne
aveva chiesti altri 100mila alla società editrice, bloccando il pagamento anche
dei 22 mila previsti per il 2013. Ed è dovuto intervenire il TAR per evitare
“l’interruzione dell’attività”.-
Da qualche anno abbonato a “L’Eco di Basilicata”, con
dispiacere ho appreso la notizia, e
spero che il caso sia definitivamente ed al più presto chiarito perché il
quindicinale possa serenamente, proficuamente e lecitamente continuare la sua
attività, magari caratterizzata da maggiore
spessore culturale.
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