Quanti, richiamando sacro e profano e addirittura il sacrilego, gridano allo scandalo per il tornello ed il
biglietto di un euro per l’accesso al famoso monumento ignorano o fanno finta di ignorare le modalità di accesso ed il costo
complessivo per la visita al Cristo di Rio de Janeiro sulla cima del monte
Corcovado. Ci si potrà documentare in merito e si potrà allora sorridere per
quanto deciso a Maratea, anche se sarà il caso di ripensare all’intero percorso
per la salita sulla cima del monte San Biagio con auspicabile miglioramento dei
servizi ed auspicabile riduzione dei costi.
Tutti i Comuni d’Italia o, almeno quelli che se lo possono
permettere, già da tempo prevedono un
biglietto per l’accesso in determinati luoghi. Basti pensare che a Verona, non
contenti del ticket per affacciarsi dal balcone della casa di Giulietta, ne
hanno ideato un altro lungo il percorso e precisamente per entrare nel cortile
antistante al famoso balcone, dove è possibile ammirare la statua in bronzo di
Giulietta e farsi fotografare con una mano appoggiata sul suo seno destro
(secondo la leggenda, compiere questo gesto porta fortuna). E gli esempi di
accesso a pagamento sono innumerevoli e sempre più frequenti in Italia e nel
mondo “globalizzato”.
Dunque, non è proprio il caso di allarmarsi tanto per il
recente e ben più modesto “tornello” al Cristo di Maratea, ben potendosi e
dovendosi a maggior ragione pretendere efficienza dei servizi di accesso,
pulizia, decoro e rispetto dell’antica Basilica, della Statua del Redentore e
dell’ambiente circostante, in un’area
pregna di sacralità e di impareggiabile bellezza paesaggistica, che non
ha nulla da invidiare a quella del monte Corcovado.
A proposito, provate
a salirci e ad avvicinarvi al Cristo di Rio e poi ne riparleremo.
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