sabato 10 luglio 2021

ACCADE IN IRAN


 

               -  Da  NESSUNO Tocchi Caino  newsletter  -

 

IRAN: KHEZR GHAVIDEL ASSOLTO 10 MESI DOPO ESSERE STATO IMPICCATO Il 10 settembre 2020 Nessuno tocchi Caino aveva ripreso la notizia, pubblicata da Iran Human Rights, che «Khezr Ghavidel (anche Qavidel) era stato impiccato nella prigione di Urmia il 10 settembre.”

L’uomo, di etnia curda, originario del villaggio di Herman, era stato arrestato 7 anni fa a Urmia e accusato di trasportare metanfetamina”. All’epoca IHR segnalò che Ghavidel era stato giustiziato nonostante la condanna non fosse definitiva.

Oggi si apprende che la Corte Suprema lo ha prosciolto.

L’agenzia di stampa Rudaw (focalizzata sulle questioni curde) ha pubblicato una breve intervista con un parente stretto di Ghavidel, che ha chiesto di non essere identificato. “Due settimane fa ai fratelli di Khedir Qavidel, che hanno sempre seguito il caso, contestandone le molte irregolarità, è arrivata una lettera. Nella lettera, l'ufficio del procuratore di Urmia li informava che la condanna a morte non era stata confermata dalla Corte Suprema, e quindi il loro congiunto poteva essere scarcerato. Prendendo atto però che l’uomo era già stato giustiziato, l’ufficio si diceva disponibile ad accogliere una richiesta di risarcimento economico”.

I fratelli hanno detto di non essere interessati al risarcimento, ma di voler sporgere denuncia affinché siano approfondite le molte e gravi irregolarità che hanno caratterizzato tutto il processo, fino all’esecuzione.

(Fonti: rudaw.net, iran-hrm)

LA FARMACIA DEI SANI A MARATEA

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venerdì 9 luglio 2021

UNA BRUTTISSIMA FASE POLITICA PER LA NOSTRA REGIONE


 

- Da   www.talentilucani.it  -

REGIONE, UNA INSOPPORTABILE E PERICOLOSA RISSA PERMANENTE

SUL VOTO AI DICIOTTENNI PER IL SENATO

           ARTICOLO  di  NICOLA  SAVINO

 

Il voto ai 18enni in limine mortis

Deciso proprio quando appare chiara la necessità di sopprimere la seconda Camera? Mancando qualsiasi differenza strutturale rispetto all’altra, la parificazione della base elettorale avrebbe sottolineato l’inopportunità del doppione; ma già il taglio dei Parlamentari ha delineato la necessità della soppressione: per evitare che il sistema si complichi maledettamente e quindi collassi!

Già, infatti, nel numero di maggio, sullo storico Avanti, Claudio Martelli, che lo dirige, ha sollecitato una riforma costituzionale “chiara, semplice, necessaria e urgente, a tutto benefica a nulla nociva, (per)un’unica Assemblea parlamentare di 600 eletti, sostitutiva “delle due attuali Camere. Le quali, ridotti a 200 il Senato e a 400 la Camera, non potrebbero né svolgere il loro ruolo né consentire un’equa assegnazione degli Eletti.

Problemi che non possono restare irrisolti se si vuole che il Sistema continui a funzionare! Di sopprimere il Senato si era discusso in occasione del Referendum di Renzi, che ne proponeva la riedizione con una formula che non risultò condivisa.

E’ rimasta così irrisolta anche la questione della Conferenza Stato-Regioni , i cui limiti giuridico- costituzionali sono riemersi con forza durante la crisi sanitaria. Perciò, la proposta di Martelli è condivisa non soltanto da Sabino Cassese ed Enzo Cheli, già giudici costituzionali, ma da Andrea Manzella, eminente studioso della materia, dai proff. Beniamino Caravita, fondatore dell’Associazione Costituzionalisti Italiana, e Francesco Clementi, ordinario di diritto pubblico, anch’egli costituzionalista.

mercoledì 7 luglio 2021

SUL POLLINO CON GIANLUCA CAPORASO

 


RIFLESSIONI SULL'AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI MARATEA

A  POCO  PIU'  DI  DUE  ANNI  DAL  SUO  INSEDIAMENTO (Lista civica "RINASCITA").

-  Da  www.lasiritide.it  -

La voce della Politica

PD Maratea: 'Il sindaco tuttofare e l'accondiscendente vicesindaco'

7/07/2021

Il 02 luglio u.s. nuovi atti, contrari ad ogni senso di buongoverno e di ottimale gestione delle risorse umane, sono stati emessi dal Sindaco avv. Daniele Stoppelli e dal suo fidatissimo, fedelissimo ed inseparabile Vice Sindaco Rag. Alessandro Collutiis.
Con decreto nr. 20 il Sindaco nel confermare all’arch. Anna Maria Magliano la responsabilità del settore 4 Lavori Pubblici le ha assegnato, ad interim, l’ulteriore incarico di responsabile del settore 5 Patrimonio, Ambiente e Territorio con esclusione del Servizio di protezione civile, Ufficio gestione cimiteri e Ufficio gestione pontile comunale. Nel contempo ha sollevato dall’incarico di responsabile del settore 5 l’ing. Alessandro Sapienza destinandolo a seguire l’iter dell’approvazione del Piano Strutturale Comunale (PSC).
Con decreto nr. 23 il Vice Sindaco ha attribuito al Sindaco le funzioni di responsabile del Servizio di protezione civile, Ufficio gestione cimiteri e Ufficio gestione pontile comunale.
Si tratta dell’ennesimo rimescolamento di responsabilità nel macro settore dell’urbanistica e lavori pubblici che questa amministrazione, come abbiamo già denunziato da tempo e da ultimo con il nostro comunicato del 3 luglio u.s., sta portando avanti con i gravissimi risultati che sono davanti agli occhi di tutti i cittadini marateoti.
Molteplici sono le incongruenze ed i problemi che sono stati creati con i decreti 20 e 23 : l’aver sollevato dall’incarico di responsabile di settore l’ing. Sapienza, senza nessuna motivazione, potrebbe configurarsi come un atto di mobbing nei confronti di un valente ingegnere che nel corso dei sei anni trascorsi in qualità di responsabile di vari settori ha sempre affrontato e risolto i problemi con serietà e competenza.
Il Circolo PD di Maratea, nel prendere le distanze da questi metodi di gestione del personale e nello stigmatizzare il comportamento del Sindaco e del Vice Sindaco, esprime piena solidarietà al lavoratore vessato.
Altra questione, non meno importante, è l’assunzione da parte del Sindaco di incarichi tecnici operativi ed amministrativi quali quelli della protezione civile, della gestione del cimitero e della banchina comunale che per essere espletati hanno bisogno di competenze specifiche.
Una gestione della pubblica amministrazione, quella del Sindaco, che si configura sempre di più come quella di un padre padrone, attorniato da sudditi succubi e incapaci di esprimere un’idea e avere un ruolo.
Questi gli atti che produce l’attuale amministrazione, cari concittadini, nessuna idea innovativa, nessun progetto per il futuro della nostra amata Città, ma solo spartizioni di incarichi e responsabilità. Due anni dannosi da cancellare mettendo fine a questa lenta ed inesorabile agonia.

L’Assemblea degli iscritti al Circolo PD di Maratea

IL QUESITO REFERENDARIO PER L'EUTANASIA LEGALE

 - Da  www.referendum.eutanasialegale.it  - Liberi fino alla fine -

Volete voi che sia abrogato l’art. 579 del codice penale (omicidio del consenziente) approvato con regio decreto 19 ottobre 1930, n. 1398, comma 1 limitatamente alle seguenti parole «la reclusione da sei a quindici anni.»; comma 2 integralmente; comma 3 limitatamente alle seguenti parole «Si applicano»?

Articolo 579 c.p. e relative abrogazioni referendarie

Chiunque cagiona la morte di un uomo, col consenso di lui, è punito con la reclusione da sei a quindici anni. Non si applicano le aggravanti indicate nell’articolo 61. Si applicano le disposizioni relative all’omicidio [575-577] se il fatto è commesso:

  1. Contro una persona minore degli anni diciotto;
  2. Contro una persona inferma di mente, o che si trova in condizioni di deficienza psichica, per un’altra infermità o per l’abuso di sostanze alcooliche o stupefacenti;
  3. Contro una persona il cui consenso sia stato dal colpevole estorto con violenza, minaccia o suggestione, ovvero carpito con inganno [613 2].

Il referendum vuole abrogare parzialmente la norma penale che impedisce l’introduzione dell’Eutanasia legale in Italia. L’omicidio del consenziente, infatti, non è altro che un reato speciale (rispetto a quello di portata generale di cui all’art. 575 cp sull’omicidio) inserito nell’ordinamento per punire l’eutanasia.

lunedì 5 luglio 2021

L'OMESSA ATTUAZIONE DEGLI ARTT. 39 E 49 DELLA NOSTRA COSTITUZIONE


 

 -  ARTICOLO  DI  NICOLA  SAVINO -

 

La vicenda che sta scuotendo i 5S sembra nascere dall’antico adagio che < quando ci sono due galli ..non fa mai giorno>. Essa nasce invece dalla violazione della preveggenza dei Padri costituenti, che affidarono il destino della nostra Repubblica a due articoli-tra loro interferenti-circa l’affidabilità dei canali di collegamento tra la Società e lo Stato.

Come infatti garantire che le Istituzioni elettive rappresentino effettivamente gli elettori e che i Candidati siano scelti dal corpo sociale se manca “un ordinamento interno a base democratica” per i Sindacati (art 39) ed il “metodo democratico” per i Partiti (art 49)? Sia gli uni che gli altri sono liberi nella fase organizzativa, quando scelgono di associarsi, però avrebbero l’obbligo di darsi statuti “su base democratica” e di “determinare la politica…con metodo democratico”.

Insomma, per la Carta, essi sono i soggetti-pilastro del sistema: <l’organizzazione sindacale è libera>…< tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti>; ma i primi avrebbero l’obbligo di registrarsi “secondo le norme di legge” ed i secondi di dimostrare che tutti i loro atti interni sono frutto di confronto democratico: obbligati –anche per funzione parallela-non soltanto a ribadire nello Statuto l’obbligo che li abilita ad esser pilastri e condizione di democrazia, ma implicitamente anche a dimostrarlo ad un qualche controllore pubblico.

Ad esempio, ad una commissione parlamentare tipo Giunta per le elezioni o, meglio, alla sezione di una Corte terza –o altro- che abbia i requisiti per assicurare autonomia alla politica e tendere alla massima equità possibile! Questo strumento, che dovrebbe operare anche per il livello regionale, esaminati gli statuti e i verbali (relativi a candidature, finanziamenti etc) dei partiti o delle formazioni che intendono presentare liste alle consultazioni elettorali (per i due livelli con funzione legislativa), ne ammetterebbero (o no) la partecipazione secondo il metro del “metodo democratico certificato”.

Tale impostazione, almeno dal 1989, sarebbe stata necessaria per attuare il dettato dell’art 49 (oltre che per registrare le formazioni sindacali abilitate alle trattative su base effettivamente democratica). Un terreno da approfondire e su cui discutere a fondo.. alla ricerca della democraticità effettiva ; ma sul quale la chiusura è stata netta fin dalla proposta n. 4260 dell’11-10-89, il giorno successivo alla caduta del Muro, che di fatto segnava la fine delle appartenenze per ideologia ed apriva a quella per programmi e progetti condivisi dalle <basi>.

Invece i partiti ”furbi” fecero prevalere la “libertà di associazione>; e così perdettero se stessi e lo stesso finanziamento, che la regolamentazione avrebbe ampiamente giustificato (mostrandone la delicatissima funzione pubblica). Se oggi quella riflessione riprendesse e desse luogo ad una rigorosa tutela del <metodo democratico>, si potrebbe riparlare del finanziamento, magari nel modo indicato da J. Cagè –Le prix de la democratìe - “il buono dato dallo Stato che ogni cittadino gira al partito che vota”.

domenica 4 luglio 2021

A PROPOSITO DELLA SITUAZIONE POLITICO-AMMINISTRATIVA A MARATEA

 -  Da  www.lasiritide.it  -

La Voce della Politica
4/07/2021 - PD Maratea: 'il disastro del settore urbanistica e la vicenda Santavenere'

Gli iscritti al Circolo Pd di Maratea, riuniti in assemblea il giorno 03/07/2021, dopo un approfondito confronto sull’attuale situazione del settore urbanistica, hanno deciso, all’unanimità, di condividere con la cittadinanza le seguenti considerazioni :
L’attuale ammini...-->continua

AL "GIARDINO DELLE ARTI" A MARATEA


 

sabato 3 luglio 2021

CHE LO STATO NON SIA E NON DIVENTI MAI CAINO !

 Da  "Nessuno tocchi   Caino  newletter"  -  Anno 2021  n. 27  del  3 luglio 2021  -

 

PER DIFENDERE ABELE LO STATO NON DIVENTI CAINO Elisabetta Zamparutti

 

Tortura viene da torto (participio passato del verbo torcere) e a guardare le immagini di quanto accaduto a Santa Maria Capua Vetere capiamo cosa significa vivere in uno Stato di Torto e non in uno Stato di Diritto. Siamo stati condannati dalla Corte Europea per i Diritti Umani per i fatti di Genova avvenuti vent’anni fa; abbiamo faticato trent’anni per introdurre il reato di tortura senza neppure riuscire ad attenerci alla definizione chiara e semplice della Convenzione contro la tortura.

Prevenire la tortura, il ricorso alla violenza e all’uso eccessivo della forza significa trasformare allora ciò che è Torto in Diritto in modo che la norma, la regola, sia innanzitutto il limite all’uso della forza arbitraria da parte dello Stato. L’autoritarismo deve lasciare il passo all’autorevolezza. E autorevole è la Ministra Marta Cartabia che ha pubblicamente condannato l’accaduto e soprattutto ha sottolineato la necessità di rafforzare l’attività di formazione del personale dell’amministrazione penitenziaria.

I rapporti, le raccomandazioni, gli standard del Comitato europeo per la prevenzione della tortura insieme a quanto prodotto dal Consiglio d’Europa nel suo insieme restano una guida a sua disposizione in questo senso. “Legge e ordine” deve essere il nostro motto, inteso come sinonimo di coerenza e armonia tra idee, sentimenti e comportamenti orientati ai valori umani universali, per sottrarlo così a chi lo ha malamente monopolizzato e interpretato. Mi riferisco a quelli del potere fine a sé stesso, quelli del “disordine costituito” per dirla con Pannella, quando parlava dei depistaggi, delle coperture istituzionali e di categoria, delle impunità e della mancanza di inchieste effettive. Le immagini, come quelle diffuse solo ora su quanto accaduto oltre un anno fa, hanno sempre una potenza comunicativa e conoscitiva ed è un bene che siano circolate. Spiegano a cosa porti il malsano senso della “legalità”, quella che ridicolizza lo Stato di Diritto, e che ha avuto dep  rimente espressione nelle argomentazioni fornite dal precedente Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede quando in Parlamento spiegò l’operato di alcuni agenti nel carcere di Santa Maria Capua Vetere come un’operazione di “ripristino della legalità”.

Quelle immagini sono la riprova dell’utilità della videosorveglianza come utile può essere l’adozione di codici identificativi, forse più utile ed urgente di quanto poteva essere l’introduzione del taser e lo dico nell’interesse della stessa polizia penitenziaria.

Di fronte ad immagini tanto evidenti quanto disperanti, come fossimo a Baghdad i pestaggi avvengono lungo un “corridoio umano” di agenti, mi sento di dire oggi, che anche per questo corpo di polizia vale il nostro Nessuno tocchi Caino. Nessuno tocchi Caino è rivolto allo Stato, al Potere che cede, degrada alla aberrante, violenta logica dell’emergenza per la quale, nel nome di Abele, per difendere Abele, diventa esso stesso Caino, uno Stato-Caino che pratica la pena di morte, la pena fino alla morte e la morte per pena. Noi siamo i primi difensori dello Stato, se ha i connotati di uno Stato di Diritto. Per questo noi diciamo: Nessuno tocchi Caino! Lo diciamo anche per non incorrere nell’errore di dare per scontata la responsabilità di chi oggi è indagato, il cui accertamento spetta solo all’autorità giudiziaria.

Per la comunità penitenziaria nel suo insieme vale il nostro Spes contra spem che non è solo un motto, è anche un metodo, un progetto, una teoria dell’organizzazione e della prassi politica.

Spes contra spem è rivolto a chi decide di cambiare se stesso, convertire la sua vita dal male al bene, dalla violenza alla nonviolenza, perché sia appunto il cambiamento del suo modo d’essere – di pensare, di sentire e di agire – profetico del cambiamento del mondo in cui vive, dell’ambiente in cui vive, del carcere in cui vive. Spes contra spem è l’iniziativa più adeguata perché volta a far sì che il carcere, luogo strutturalmente concepito come patimento, penitenza (non a caso si chiama penitenziario), luogo totalitario e totalizzante, sia definitivamente superato.

venerdì 2 luglio 2021

NON E' MAI TROPPO TARDI...!

 

 VAI  AL  LINK :

 

https://ivl24.it/maratea-sequestro-preventivo-della-costruzione-abusiva-ricadente-nella-struttura-alberghiera-santavenere/

 

 

 

 - Da  www.lecronache lucane.it -

CARRUBO, SCEMPIO AMBIENTALE: ARRIVA LA PROCURA AL SANTAVENERE CANTIERE POSTO SOTTO SEQUESTO

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 - Da  "PILLOLE  DEL  2021"  di  Giancarlo Marchesini  in  www.calderano.it - Storia e storie -

"Come è possibile che in una cittadina lucana splendida come Maratea, alla quale del meglio della natura non manca nulla, su dieci manifestazioni pubbliche una sia di carattere civile, le altre nove ecclesiastiche e religiose? Come è possibile che in una comunità che vive su un territorio strepitosamente bello, Chiese, Cristi, Santi e Madonne, siano nel Duemila e passa dopo Cristo ancora modelli così importanti se non assoluti? Ma non è che stare perennemente genuflessi davanti a creature celesti onnipotenti ha a che fare con la necessità di sentirsi importanti e speciali, temendo in loro assenza di non esserlo per nulla? Ma quanto c'è di spiritualità religiosa autentica, quanto di astuzia bambina strumentale e opportunistica?"