Ringrazio, anche a nome di tutta la famiglia, il Prof. Francesco Sisinni per le belle parole di commiato dedicate alla Preside Letizia Labanchi presso la Chiesa del Rosario, di seguito trascritte:
"Il ventisette dicembre u.s., giorno del tuo compleanno ed anniversario della nascita dell'Eminentissimo Cardinale Casimiro Gennari e degli indimenticabili Sindaco Fernando Sisinni e Preside Josè Cernicchiaro, mi hai accolto nella tua cameretta profumata di fiori, di libri e di ricordi, con la gioia di chi può dire con San Paolo di aver combattuto la buona battaglia, sicchè nel forte abbraccio di commiato mi hai potuto far sapere che eri pronta a varcare la soglia.
Te beata ho gridato, tacendo e col cuore gonfio di commozione ed ammirazione, ho colmato l'avvento di senso e profezia.
Ed eccomi qui ora, anche se solo spiritualmente, in questa bella chiesa, annessa al De Pino, che ti vide scolara, docente e alfine Preside, con la memoria intasata di immagini e parole, di suggestioni e pensieri.
Come non ricordare quando, noi poco più che bambini, ci preparavi con Vincenzina Santoro e don Gaetano, indimenticabile Arciprete, a risponder messa in latino e poi quando tu Preside ancor tanto giovane ed io segretario appena diciottenne mettevamo su l'appena istituita Scuola Media Statale e quando ancora insieme a Francesco Fontana ed i Padri Oblati creavamo l'Azione Cattolica maschile e femminile, la filodrammatica capace di tener cartellone per tutto il lungo inverno ed insieme ancora nel costruire, assieme a mio padre e Biagio Vitolo, i più bei presepi nella nostra Chiesa Madre e persino allestire le maschere ed i carri di carnevale con i cavalli prestati da Mansueto della Colla e Venturino dell'Ondavo ed ancora, tanti anni dopo, quando abbiamo creato il Centro Culturale Maratea, ed abbiamo creduto nella scommessa di fare Maratea più libera e bella, io nella responsabilità di Sindaco e tu di Difensore Civico, per non parlare del restauro delle nostre Chiese da te sempre auspicato e benedetto a partire dall'amato Eremo della Madonna degli Ulivi.
Tu amavi il bello perché ne sentivi la trascendenza Divina ed avevi il culto dell'arte perché ne avvertivi l'ascendenza metafisica.
E perciò le note del tuo pianoforte, i versi delle tue poesie, la delicatezza dei tuoi disegni, la dissolvenza dei tuoi acquerelli concorrevano tutti ad una lirica epifania di grazie, quasi un biblico cantico dei cantici o ancor meglio un francescano Cantico delle Creature.
Siamo perciò per dirti grazie: grazie perché da te abbiamo appreso che la responsabilità dell'insegnamento è nel saper coniugare istruzione ed educazione, informazione e formazione e che dà senso e dirittura alla vita l'impegno a praticare il dovere, prima ancora di far valere i diritti e che, come disse il principe Myskjn di Dostoevkij, "la Bellezza salverà il mondo", soprattutto - aggiungiamo noi, con Bruno Forte e Papa Ratzinger - quando tale bellezza è la Bellezza Crocifissa perché "solo questa presuppone, anzi apre le porte alla Bellezza finalmente vittoriosa".
E giacchè siamo al momento del commiato, commossi ti diciamo, nel rispetto della Storia piccola o grande che sia: Nobildonna Letizia Labanchi dei Baroni di Castrocucco: "Vale" e più semplicemente nella fede che ci accumuna: Letizia amica carissima ed indimenticabile: và, che la Theosis promessaci da Cristo ti aspetta"
Francesco Sisinni
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