mercoledì 14 settembre 2016

ACCADDE A PALIDORO (Roma) il 23 settembre 1943

 
 
SALVO D'ACQUISTO era nato a Napoli il 17 ottobre 1920 e si era arruolato nell'Arma dei Carabinieri nel 1939. Dopo l'8 settembre 1943, un reparto di SS aveva occupato una caserma abbandonata nella Torre di Palidoro (Roma), presso la località di Torrimpietra. In tale caserma, la sera del 22 settembre alcuni soldati tedeschi, rovistando in una cassa, provocarono lo scoppio di una bomba a mano: uno dei militari rimase ucciso ed altri due furono gravemente feriti. L'episodio, del tutto fortuito, fu attribuito dai tedeschi ad un attentato dei partigiani.
La mattina dopo, il comandante del reparto tedesco, recatosi alla Stazione Carabinieri di Torrimpietra, vi trovò il giovane vice brigadiere D'Acquisto, al quale ordinò di individuare i responsabili dell'accaduto per evitare una rappresaglia esemplare. Poco dopo Torrimpietra fu circondata e ventidue cittadini innocenti furono prelevati, caricati su un camion e trasportati presso la torre di Palidoro. Il Vice brigadiere Salvo D'Acquisto, resosi conto di quanto stava accadendo,  affrontò il comandante delle SS nel tentativo di ricondurlo ad una valutazione oggettiva del fatto  ma la risposta fu: "Trovate i colpevoli" e tutto fu vano. Gli ostaggi furono costretti a scavarsi una fosse comune, alcuni con le pale, altri a mani nude.  Fu allora che Salvo D'Acquisto si accusò come unico responsabile dell'attentato e chiese che gli ostaggi fossero liberati. Subito dopo la liberazione degli ostaggi, il vice brigadiere venne freddato da una scarica del plotone di esecuzione tedesco.
Era il 23 settembre 1943 e Salvo cadde ad appena ventidue anni.
 
 Da "Onore ai caduti per la Patria"  di Lisia, oratore ateniese (445 a.C. - 380 a.C.):
 
"Bisogna, dunque, ritenere fortunatissimi questi uomini i quali sono morti così, lottando per gli ideali più alti e nobili non avendo affidato la loro sorte al caso, né avendo atteso la morte naturale, ma essendosi scelti personalmente la migliore. Perciò il loro ricordo sarà eterno ed i loro onori invidiati da tutti gli uomini; costoro sono pianti come mortali per la loro natura, ma come immortali sono celebrati per il valore.....................Io li ritengo fortunati per la loro morte e li invidio e penso che fra i mortali valga la pena di essere venuti al mondo solo per coloro i quali, dopo aver avuto in sorte un corpo mortale, lasciarono per il loro valore un ricordo immortale di sé".
 

Nessun commento:

Posta un commento